Sviluppo sostenibile e Dinamismo Confuciano. L’Ibridazione tra capitalismo e marxismo.

È interessante notare come la Cina abbia sviluppato una variante del marxismo adatta alle sue esigenze e alla sua storia unica, integrando elementi del confucianesimo e del taoismo. Questo approccio flessibile e pragmatico ha permesso alla Cina di adottare politiche e riforme che si adattano alle sue esigenze, senza dover necessariamente seguire le teorie marxiste ortodosse.

Tuttavia, è importante considerare che la situazione della Cina è molto diversa da quella di altri paesi, e ciò potrebbe rendere difficile l’applicazione di questo modello in altre parti del mondo. Inoltre, la questione della sostenibilità ambientale è cruciale per il futuro del pianeta e richiede soluzioni innovative e concrete.

Pertanto, è importante che gli esperti e i pensatori continuino ad esplorare modelli di sviluppo sostenibile che possano essere applicati anche ad altre parti del mondo, tenendo conto delle diverse realtà e delle sfide specifiche che ogni paese deve affrontare. Questo richiede un approccio critico e aperto al dialogo, in grado di integrare diverse teorie e ideologie al fine di creare soluzioni sostenibili ed efficaci per le future generazioni.

Josef Mahoney, professore di Scienze politiche all’Università di Shanghai, ha individuato tre elementi fondamentali che potrebbero motivare questa variante del marxismo in Cina: la giustizia sociale, la capacità di adattamento ai cambiamenti e il concetto di Datong e Xiaokang Shehui. Questi elementi sono stati influenzati dal confucianesimo, taoismo e marxismo, e hanno portato alla creazione di una visione di sviluppo sostenibile che si basa sull’idea di una società armoniosa, equa e in grado di adattarsi ai cambiamenti. Questi elementi includono l’ideologia del socialismo con caratteristiche cinesi, la teoria del marxismo combinato e la pratica del pensiero di Deng Xiaoping.

In primo luogo, l’ideologia del socialismo con caratteristiche cinesi si basa sulla convinzione che il socialismo debba essere adattato alle esigenze della Cina e della sua storia unica. Ciò significa che la Cina deve perseguire il socialismo in un modo che sia coerente con la sua cultura, la sua economia e la sua politica. Questo approccio permette alla Cina di adottare politiche e riforme che non sono sempre in linea con le teorie marxiste ortodosse, ma che sono più adatte alle esigenze del paese, che conta un miliardo e mezzo di cittadini. In secondo luogo, la teoria del marxismo combinato si basa sull’idea che il marxismo debba essere applicato in modo flessibile e adattato alle realtà locali. Questo significa che la Cina non deve aderire in modo rigido ai principi marxisti, ma piuttosto deve essere in grado di integrare tali principi in maniera flessibile on altre teorie e ideologie. Questo approccio permette alla Cina di non rimanere cristalizzato, ma poter adottare politiche e riforme al passo con i cambiamenti in atto in un cosidetto mondo V.U.C.A.


La Cina comunista adottò una nuova costituzione nel 1954, che fu sostituita da una nuova versione nel 1975. Nel 1978, in seguito alla morte di Mao Zedong e all’avvento di Deng Xiaoping, la Cina iniziò un processo di riforma economica e politica che portò alla promulgazione di una nuova costituzione nel 1982, che è ancora in vigore oggi. Quindi la Cina ha cambiato la sua costituzione almeno quattro volte nella sua storia moderna.


La pratica del pensiero di Deng Xiaoping si basa sulla convinzione che la Cina debba perseguire il socialismo con una serie di riforme pragmatiche e graduali. Questo significa che la Cina deve attuare riforme economiche e politiche gradualmente e in modo controllato, in modo da garantire la stabilità e la continuità del paese. Questo approccio ha permesso alla Cina di aprire gradualmente la sua economia al mondo esterno e di diventare una delle principali potenze economiche del mondo, in breve tempo. In generale, Mahoney, sostiene che questi sono i tre elementi fondamentali che hanno permesso alla Cina di sviluppare una forma di marxismo adatta alle sue esigenze. Lo scienziato non è l’unico a pensarla così. Il mondo sta cercando di trovare nuovi paradigmi che bilancino la crescita economica globale con la sostenibilità ambientale e sociale, promuovendo la cooperazione tra le nazioni nella quarta rivoluzione industriale. Questo dimostra l’importanza di un pensiero critico e innovativo nella creazione di nuovi modelli di sviluppo sostenibile.


Qui di seguito solo alcuni esempi di esperti e pensatori che stanno esplorando la visione di sviluppo sostenibile e cercando di creare modelli applicabili anche ad altre parti del mondo:

  • Jeffrey Sachs: economista statunitense e professore alla Columbia University, Sachs è noto per il suo lavoro sulla sostenibilità globale e sulla riduzione della povertà. Ha sviluppato il concetto di “economia della felicità” che cerca di combinare la crescita economica con l’equità sociale e la sostenibilità ambientale.
  • Amartya Sen: economista indiano e professore alla Harvard University, Sen ha sviluppato il concetto di “sviluppo come libertà”, che sostiene che lo sviluppo economico non dovrebbe essere solo incentrato sulla crescita del PIL, ma anche sulla promozione delle libertà individuali, come l’accesso all’istruzione, alla salute e alla partecipazione politica.
  • Kate Raworth: economista britannica e autrice del libro “Doughnut Economics”, Raworth ha sviluppato il concetto di “doughnut economics” che cerca di bilanciare la necessità di una crescita economica sostenibile con l’equità sociale e la sostenibilità ambientale.
  • Donella Meadows: la Meadows era una scienziata ambientale americana che ha sviluppato il concetto di “sistemi complessi”, che cerca di comprendere l’interazione tra sistemi sociali, economici e ambientali. Ha anche sviluppato il concetto di “punti di leva”, che sono azioni strategiche che possono causare un cambiamento significativo in un sistema.
  • Herman Daly: economista americano e professore emerito alla University of Maryland, Daly ha sviluppato il concetto di “economia ecologica”, che cerca di bilanciare la crescita economica con la sostenibilità ambientale. Daly sostiene che l’economia deve operare all’interno dei limiti della biosfera e promuovere la giustizia sociale.

Perchè le filosofie orientali, in particolare il confucianesimo e il taoismo, potrebbero incidere sul modo di intendere il marxismo rispetto ai paesi occidentali?

Come visto, il confucianesimo e il comunismo sono due concetti molto diversi, anche se entrambi sono stati influenti nella storia della Cina. In un mio articolo cito il confucianesimo che si concentra sulla responsabilità individuale, sull’importanza delle relazioni personali e sulla promozione della virtù e della saggezza. Il comunismo, d’altra parte, è un sistema politico ed economico basato sulla proprietà collettiva dei mezzi di produzione e sulla distribuzione equa delle risorse. Il comunismo ha avuto origine in Europa nel XIX secolo ed è stato adottato in Cina nel 1949, con la fondazione della Repubblica Popolare Cinese. Il comunismo cinese ha subito diverse fasi di sviluppo e trasformazione, ma ha sempre mantenuto un forte controllo statale sull’economia e sulla società.


Alcuni concetti chiave del pensiero confuciano

Confucio credeva nell’importanza dell’uguaglianza e della giustizia sociale. Egli sottolineava che il potere dei governanti derivava dalla loro capacità di governare con saggezza e virtù, non dalla loro posizione sociale o dal loro status. Confucio valorizzava l’importanza della famiglia come unità fondamentale della società e sottolineava l’importanza del rispetto e della cura degli anziani e dei genitori; tuttavia, non considerava la famiglia come l’unica forma di organizzazione sociale. Inoltre, credeva nell’importanza della benevolenza umana e dell’empatia, e incoraggiava le persone a trattare gli altri con rispetto e gentilezza; tuttavia, è importante notare che Confucio considerava la benevolenza umana come un valore che doveva essere coltivato e praticato all’interno delle relazioni sociali e familiari, piuttosto che come un principio universale da applicare a tutti i rapporti umani. Confucio credeva che la virtù fosse un concetto ampio che coinvolgeva molteplici aspetti della vita, come la saggezza, l’onestà, la lealtà e la sincerità. Inoltre, Confucio credeva nell’importanza dell’istruzione e del lavoro duro come strumenti per raggiungere la virtù e migliorare la propria posizione nella società; tuttavia, la virtù non era intesa come un mezzo per raggiungere il successo personale, ma come un valore da coltivare per il bene della comunità.


È interessante ricordare come il professore Josef Mahoney colleghi il concetto cinese di “Shehui datong” con l’obiettivo teleologico fondamentale dell’umanità descritto nel classico confuciano “Li Ji”, il libro dei Riti, e con la giustizia sociale trasmessa da Karl Marx. Il concetto cinese di “Shehui datong” può essere tradotto come “grande armonia sociale” e si riferisce all’idea di una società ideale in cui tutti gli individui sono uguali, condividono risorse e si sostengono a vicenda. Questo concetto si basa sulla filosofia confuciana dell’armonia sociale e della responsabilità individuale, ma può essere visto anche come un obiettivo simile a quello del comunismo. Il libro dei Riti è uno dei classici fondamentali del confucianesimo e si concentra sulla promozione della giustizia sociale, dell’armonia e del rispetto per le autorità. Anche se il confucianesimo non è strettamente legato al comunismo o al marxismo, ci sono alcuni punti di contatto tra la filosofia confuciana e le ideologie socialiste, come la promozione dell’uguaglianza e dell’armonia sociale.

Il concetto di una società che si adatta ai cambiamenti è invece influenzato dal pensiero taoista, che sottolinea l’importanza dell’adattamento e della flessibilità per mantenere l’equilibrio e l’armonia nella società. Il Taoismo è una filosofia cinese che si concentra sull’armonia con la natura e sull’equilibrio tra opposti complementari, come yin e yang. Secondo il Taoismo, tutto nella natura segue un ordine spontaneo e armonioso, e gli esseri umani dovrebbero cercare di seguire questo ordine invece di cercare di dominarlo o controllarlo. Questo concetto può essere interpretato anche come un’idea simile alla teoria marxista dell’evoluzione della società attraverso le fasi della storia. La lotta dialettica a lungo termine con il mondo attuale, come menzionato dal professore Mahoney, può essere vista come una sorta di lotta per raggiungere l’armonia tra la natura umana e la società, un’idea centrale del pensiero taoista. Questa lotta può richiedere un processo graduale e dialettico per raggiungere un equilibrio tra le forze opposte e contrapposte nella società, come la lotta di classe nel marxismo. In generale, il Taoismo ha influenzato la cultura e la società cinese in molti modi, tra cui l’importanza dell’armonia con la natura, la flessibilità e l’adattamento al cambiamento. Questi valori possono essere considerati complementari alle ideologie socialiste, come il marxismo, che sottolineano l’importanza della trasformazione della società per raggiungere un equilibrio più giusto ed equo

Datong e Xiaokang Shehui forniscono il mezzo concettuale per avanzare in tandem con la caratteristica distintiva della coscienza cinese. Ciò ha trovato il suo corollario utile ma meno idealistico nel concetto marxista di materialismo dialettico, che, a sua volta, è stato ulteriormente sviluppato da Mao Zedong e perseguito con le riforme economiche avviate da Deng Xiaoping che ha guidato lo sviluppo politico ed economico della Cina compreso l’impegno a stabilire lo Xiaokang Shehui entro il 2020 e una nazione socialista completamente moderna entro il 2049.


Il concetto di Datong, che significa “Grande Unità” in cinese, è una visione di una società ideale in cui ci sarebbe un’armonia perfetta tra le persone e tra le persone e la natura. Questo concetto risale alla filosofia confuciana e rappresenta un obiettivo teleologico per l’umanità.

Il concetto di Xiaokang Shehui (Xiaokang significa “vita agiata” o “vivere in modo moderato e confortevole”, mentre Shehui significa “società”) d’altra parte, è un obiettivo più immediato e concreto, che rappresenta un livello di sviluppo economico e sociale raggiunto da una società in cui la maggior parte della popolazione ha accesso a beni di base, un reddito adeguato e una buona qualità della vita. Questo concetto è stato promosso dal leader cinese Deng Xiaoping come obiettivo per il futuro sviluppo del paese. Il materialismo dialettico, una teoria filosofica marxista che si concentra sulla lotta tra le forze della produzione e le relazioni sociali nella società, ha trovato un corollario utile nella concezione cinese di Datong e Xiaokang Shehui. Questi concetti possono essere visti come obiettivi a lungo termine e a breve termine per lo sviluppo economico e sociale della Cina, e come obiettivi che potrebbero essere raggiunti attraverso una lotta dialettica per trasformare la società. L’impegno della Cina per stabilire una società Xiaokang Shehui entro il 2020 e diventare una nazione socialista completamente moderna entro il 2049 può essere visto come un riflesso di questa visione di sviluppo progressivo e graduale, che incorpora sia i valori tradizionali cinesi che le teorie socialiste marxiste.

Una sintesi sulla possibile evoluzione del Marxismo nella prospettiva e la visione cinese di società e benessere collettivo? Nella prospettiva cinese, il Marxismo avrebbe dunque trovato una possibile evoluzione attraverso l’incorporazione di concetti filosofici e culturali tradizionali cinesi, come il confucianesimo e il taoismo, in un contesto di sviluppo economico e sociale a lungo termine. La visione cinese di una società ideale è rappresentata dal concetto di Datong, ovvero la Grande Unità, che mira a creare un’armonia perfetta tra le persone e tra le persone e la natura. Allo stesso tempo, l’obiettivo immediato della Cina è rappresentato dal concetto di Xiaokang Shehui, ovvero una società in cui la maggior parte della popolazione ha accesso a beni di base, un reddito adeguato e una buona qualità della vita. La teoria filosofica marxista del materialismo dialettico è stata utilizzata come strumento per raggiungere questi obiettivi attraverso una lotta dialettica per trasformare la società.

L’impegno della Cina per diventare una nazione socialista completamente moderna entro il 2049 può essere visto come un riflesso di questa visione di sviluppo progressivo e graduale, che incorpora sia i valori tradizionali cinesi che le teorie socialiste marxiste.


In sostanza la Cina si evolve in un Dinamismo Confuciano

Il Dinamismo Confuciano è un termine usato per descrivere una forma di pensiero che incorpora gli insegnamenti del filosofo cinese Confucio e li applica alla società moderna. Confucianesimo è una filosofia etica che si concentra sulle relazioni sociali e sull’importanza di una guida morale per la leadership e l’organizzazione sociale. Il Dinamismo Confuciano implica un approccio pratico e dinamico all’applicazione degli insegnamenti di Confucio alla vita contemporanea, piuttosto che un’interpretazione rigidamente conservatrice della tradizione. Gli adepti di questa visione sostengono che il Confucianesimo possa essere adattato ai tempi moderni e utilizzato per affrontare le sfide sociali ed economiche attuali. In particolare, il Dinamismo Confuciano enfatizza l’importanza della leadership morale e della responsabilità sociale. Gli insegnamenti di Confucio sulla virtù, la saggezza e la giustizia sono utilizzati per promuovere la fiducia pubblica nelle istituzioni e nella leadership, nonché per fornire un quadro etico per le politiche e le decisioni pubbliche.

Il Dinamismo Confuciano è stato adottato come una filosofia guida dal governo cinese, che lo vede come una risorsa utile per affrontare le sfide sociali ed economiche nel contesto del rapido sviluppo del paese. Tuttavia, la sua adozione ha anche suscitato polemiche e critiche da parte di coloro che vedono in esso una forma di conservatorismo culturale e politico. In sintesi, il Dinamismo Confuciano rappresenta un tentativo di adattare gli insegnamenti di Confucio alla modernità, con l’obiettivo di promuovere una leadership morale e una società più giusta ed equa.

Xi Jinping, il Presidente della Repubblica Popolare Cinese, ha fatto riferimento al dinamismo confuciano in diversi discorsi pubblici. In particolare, Xi Jinping ha sostenuto che la filosofia di Confucio può fornire un’importante guida per la governance e la leadership in Cina. Nel 2014, ad esempio, Xi Jinping ha parlato della necessità di costruire un “nuovo tipo di relazione tra grandi potenze”, citando la filosofia di Confucio come modello per le relazioni internazionali basate sulla “mutua comprensione, inclusione e cooperazione”. Inoltre, Xi Jinping ha sostenuto l’importanza del dinamismo confuciano per la costruzione di una “società armoniosa” in Cina, basata sulla responsabilità sociale, la giustizia e la moralità. Nel 2016, Xi Jinping ha anche promosso la costruzione di un “corridoio culturale” lungo la Via della Seta, che includerebbe la diffusione del dinamismo confuciano in tutto il mondo.

Tuttavia, è importante sottolineare che l’uso del dinamismo confuciano da parte di Xi Jinping ha suscitato polemiche e critiche da parte di coloro che vedono in esso una forma di conservatorismo culturale e politico, e che lo considerano incompatibile con i valori della democrazia e dei diritti umani. Motivo per il quale il suo utilizzo rimane oggetto di dibattito e di discussione critica.

Potremmo ipotizzare che l’ideologia di sviluppo cinese fonde sia elementi ideologici del capitalismo che del comunismo impiegando forme di Dinamismo Confuciano

Come abbiamo visto, la Cina ha adottato una forma di economia di mercato socialista, che combina elementi di pianificazione centrale con l’iniziativa privata e la concorrenza di mercato. Questo modello è stato implementato attraverso una serie di riforme economiche a partire dagli anni ’80, e ha portato a una rapida crescita economica del paese. Tuttavia, l’ideologia di sviluppo cinese non si limita all’aspetto economico. Il Partito Comunista Cinese ha anche promosso una serie di valori etici e culturali, tra cui il dinamismo confuciano, per rafforzare la coesione sociale e la stabilità politica.

Il dinamismo confuciano, infatti, promuove l’importanza della leadership morale, della responsabilità sociale e della cooperazione tra le persone. Questi valori sono stati applicati alla società cinese moderna, e sono diventati parte dell’ideologia di sviluppo del paese. Inoltre, l’ideologia di sviluppo cinese ha un forte elemento nazionalista, che si riflette nella promozione di una “civiltà cinese” unica e nella difesa dei valori e degli interessi del paese a livello internazionale. Questo nazionalismo è stato anche promosso attraverso la diffusione del dinamismo confuciano e della cultura tradizionale cinese. In sintesi, l’ideologia di sviluppo cinese fonde elementi ideologici del capitalismo e del comunismo impiegando forme di dinamismo confuciano, che promuove l’importanza della leadership morale, della responsabilità sociale e della cooperazione tra le persone. Tuttavia, l’ideologia di sviluppo cinese ha anche un forte elemento nazionalista, che si riflette nella promozione della cultura cinese e nella difesa degli interessi del paese a livello internazionale.

Concludendo

Sono un nonno con uno spiccato sentimento di generatività sociale che cerca di capire quale modello di sviluppo futuro sarà possibile per assicurare un benessere sostenibile ai suoi nipoti.
Sono in atto elaborazioni di nuovi paradigmi per lo sviluppo sostenibile per l’Umanità, e la Cina sta promuovendo il suo di modello per tentare di gestire (così loro ci dicono) al meglio il futuro dei suoi 1.5 miliardi di persone. Ispirato a forme di ibridazione a cavallo tra ideologie moderne, quali il marxismo e il capitalismo, e guidato dal conservatorismo del pensiero filosofico che caraterizza da secoli lo stile di vita dei popoli orientali.

Nella “Caduta degli intellettuali” (The Decline of the Intellectuals), il sociologo Zygmunt Bauman esplora il ruolo degli intellettuali nella società contemporanea e come il loro ruolo sia cambiato e si sia indebolito nel corso del tempo. Bauman sottolinea anche come gli intellettuali siano spesso costretti a scegliere tra due posizioni apparentemente inconciliabili: quella di cercare di essere liberi pensatori e di esprimere la propria visione critica, o quella di aderire alle posizioni dei potenti e influenti nella società per ottenere sostegno e protezione. In generale, Bauman si lamenta della perdita del ruolo degli intellettuali come guida morale e di riferimento per la società e della loro incapacità di fornire risposte significative alle sfide contemporanee.

In verità, esistono correnti di pensiero al lavoro per individuare nuovi paradigmi adeguati ai cambiamenti in atto nel Mondo. Modelli elaborati con una visione più ampia, che tiene conto delle sfide ambientali e sociali che l’umanità deve affrontare, e che non rimangano dei sogni ideologici (*). Ad esempio, alcune correnti di pensiero ecologista propongono un modello di sviluppo sostenibile basato su una combinazione di economia di mercato, democrazia partecipativa e giustizia sociale, che tenga conto delle esigenze del pianeta e delle future generazioni. In questo senso, il modello di sviluppo cinese potrebbe rappresentare un punto di riferimento importante per la costruzione di un nuovo paradigma di sviluppo sostenibile, ma sarebbe necessario integrarlo con altre prospettive e approcci che pongano l’accento sulla tutela dell’ambiente, sulla giustizia sociale e sulla partecipazione democratica in quella che sarà la Società 5.0

Chi auspica il Benessere (sostenibile) dell’Umanità e la Pace nel Mondo, non può che auspicare che questi Pensatori che sono in giro per il Mondo siano ascoltati dalle elitè politiche.

Voglio segnalare a riguardo alcune letture di riferimento:

  • “Ecology and Socialism: Solutions to Capitalist Ecological Crisis” di Chris Williams: un libro che propone un’analisi critica del sistema capitalistico e presenta un modello di sviluppo sostenibile basato su un’ibridazione tra economia di mercato e pianificazione socialista.
  • “Green Capitalism: The God That Failed” di Richard Smith: un’opera che critica il modello di sviluppo basato sull’economia verde e propone un’alternativa basata su un’ibridazione tra ecologia, socialismo e democrazia partecipativa.
  • “The Ecological Rift: Capitalism’s War on the Earth” di John Bellamy Foster, Brett Clark e Richard York: un libro che analizza in profondità i problemi ecologici derivanti dal sistema capitalistico e propone un modello di sviluppo sostenibile basato su un’ibridazione tra economia di mercato e pianificazione socialista.
  • “Ecosocialismo: la alternativa verde” di Michael Löwy: un’opera che propone un modello di sviluppo sostenibile basato su un’ibridazione tra ecologia, socialismo e democrazia partecipativa, con particolare attenzione al ruolo delle culture e delle tradizioni locali.

Ed alcuni centri di ricerca che si occupano dell’ibridazione tra diverse ideologie e filosofie per sviluppare modelli di sviluppo sostenibile per l’umanità:

  1. Center for East-West Relations presso la Peking University, che si concentra sull’analisi delle relazioni tra Cina e Occidente e sullo sviluppo di modelli di cooperazione e sviluppo sostenibile.
  2. Institute for Advanced Sustainability Studies (IASS) a Potsdam, Germania, che si concentra sullo sviluppo di politiche e strategie di sostenibilità a livello globale, regionale e locale.
  3. Institute for New Economic Thinking (INET) presso l’Università di Oxford, che promuove l’innovazione nel pensiero economico per affrontare le sfide globali come la sostenibilità e la giustizia sociale.
  4. The New School for Social Research a New York, che si concentra sulla ricerca interdisciplinare per affrontare le questioni sociali, economiche e politiche contemporanee.

Per chi abbia interesse ad approfondire il pensiero di Josef Mahoney:

  • “The Confucian Politics of Harmony in Maoist and Contemporary China,” in The China Quarterly, 2011
  • “Marxism and Confucianism: Contrasting Perspectives on the Chinese Economic and Political Model,” in Journal of Contemporary China, 2012
  • “From Deng Xiaoping to Xi Jinping: the Pursuit of Xiaokang and Chinese Communist Party Legitimacy,” in The China Journal, 2016
  • “The Confucian Roots of Chinese Developmentalism: The Case of the Great Unity (Datong) and Small Property (Xiaokang) Societies,” in Politics & Society, 2018

*) Sogno ideologico: Il termine “sogno ideologico” può essere utilizzato per descrivere un’idea o una visione utopica di una società perfetta, basata su una determinata ideologia. Questa visione idealizzata può essere caratterizzata da un’immagine di armonia, equità, giustizia sociale, libertà e prosperità, che spesso si distacca dalla realtà attuale. In altre parole, il “sogno ideologico” è una sorta di utopia, in cui si immagina una società perfetta e senza difetti, basata su una particolare ideologia o sistema di credenze. Tuttavia, in molti casi, questo sogno può essere difficile da realizzare nella pratica, poiché dipende dalla capacità di tradurre in azione le idee e le teorie ideologiche, e di superare i conflitti e le sfide del mondo reale.

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