La vita si fermerebbe se non avessimo i chip. E’ come il petrolio, è la risorsa che gestisce la nostra elettronica ed effettivamente che gestisce la nostra vita in molti modi.
Lo scorso Agosto Joe Biden ha firmato il CHIPS and Science Act, che stanzia 53 miliardi di dollari in finanziamenti federali per la produzione di chip semiconduttori a livello nazionale e portare la produzione di chip semiconduttori negli Stati Uniti e lontano dal suo attuale hub di produzione nell’Asia orientale.
La produzione di chip di intelligenza artificiale è diventata una sfida fondamentale per il futuro dell’economia globale. La produzione di chip avanzati richiede una conoscenza tecnica specializzata e un grande investimento in ricerca e sviluppo.
I chips IA sono circuiti integrati altamente specializzati, sono fondamentali per addestrare o implementare in modo rapido ed efficiente algoritmi IA avanzati.
Le catene di fornitura di chip AI, in particolare i componenti di maggior valore, sono
altamente globalizzate e concentrate in un piccolo numero di aziende in un piccolo
numero di paesi. I macchinari e le attrezzature per la fotolitografia sono dominati dalla industria olandese e giapponese ed la causa di svantaggio principale della Cina per l’attuale carenza di manodopera qualificata, della complessità tecnica della tecnologia e dei vantaggi monopolistici degli operatori storici occidentali.
Gli Stati Uniti e i loro alleati hanno finora goduto di un vantaggio competitivo nella produzione di chips capaci di una sempre maggiore alta capacità di calcolo, ed oggi così necessarie allo sviluppo di entusiasmanti capacità di intelligenza artificiale sempre più evolute, ma devono affrontare diverse sfide per mantenere questo vantaggio.
La pubblicazione “Maintaining the AI Chip Competitive Advantage of the United States and its Allies” del Center for Security and Emerging Technology della Georgetown University analizza queste sfide e fornisce raccomandazioni politiche per gli Stati Uniti e i loro alleati per mantenere il vantaggio competitivo nella produzione di chip di intelligenza artificiale.
I fattori di successo per la produzione di chip di intelligenza artificiale includono l’accesso a materie prime, attrezzature di produzione all’avanguardia, talento tecnico specializzato e la capacità di innovare e sperimentare. Gli Stati Uniti e i loro alleati hanno goduto di un vantaggio competitivo in questi fattori, ma la situazione potrebbe cambiare in futuro.
Gli Stati Uniti e i loro alleati devono affrontare diverse sfide per mantenere il vantaggio competitivo nella produzione di chip di intelligenza artificiale.
La dipendenza dalle importazioni di materie prime e attrezzature, la concorrenza dalla Cina e la necessità di sviluppare nuove tecnologie di produzione sono solo alcune delle sfide identificate nella pubblicazione.
La dipendenza dalle importazioni di materie prime e attrezzature è una delle principali sfide da affrrontare. Molti dei materiali necessari per la produzione di chip di intelligenza artificiale, come il silicio e il rame, vengono importati da altri paesi, il che può rendere la produzione di chips vulnerabile alle interruzioni delle catene di approvvigionamento globali.
La concorrenza dalla Cina è un’altra sfida per gli Stati Uniti e i loro alleati. La Cina sta facendo investimenti massicci nella produzione di chip di intelligenza artificiale e sta cercando di diventare più indipendente dalle importazioni di tecnologie chiave. Questo potrebbe rappresentare una minaccia per la posizione dei paesi occidentali nella produzione di chips.
La necessità di sviluppare nuove tecnologie di produzione è un’altra sfida da tenere in considerazione. La produzione di chips richiede l’uso di tecnologie avanzate come la litografia, che rappresenta una sfida tecnica per la produzione di chip a scala industriale. Questi investimenti possono essere utilizzati per sviluppare nuove tecnologie di produzione, migliorare la capacità di sperimentare e innovare, e per garantire l’accesso a materie prime e attrezzature di produzione all’avanguardia. Inoltre, la pubblicazione raccomanda di migliorare la collaborazione tra industria, governo e accademici per promuovere la condivisione di conoscenze e l’innovazione tecnologica.
Un’altra raccomandazione politica importante presentata nel documento è quella di promuovere politiche commerciali e di sicurezza nazionale a sostegno della produzione di chip d’avanguardia. Queste politiche possono includere la protezione della proprietà intellettuale, la crteazione delle barriere commerciali, e la promozione della sicurezza informatica per prevenire la violazione dei dati. Le raccomandazioni includono inoltre l’aumento degli investimenti in ricerca e sviluppo, il miglioramento della collaborazione tra industria, governo e accademici, e la promozione di politiche commerciali e di sicurezza nazionale a sostegno della produzione di chips.
Dunque, la produzione di chips altamente performanti necessari di intelligenza artificiale è diventata una sfida fondamentale per il futuro dell’economia globale. Gli Stati Uniti e i loro alleati hanno finora goduto di un vantaggio competitivo nella produzione di chip di intelligenza artificiale, ma devono affrontare diverse sfide per mantenere questo vantaggio.
La pubblicazione “Maintaining the AI Chip Competitive Advantage …” analizza queste sfide e fornisce raccomandazioni politiche per gli Stati Uniti e i loro alleati per mantenere il vantaggio competitivo nella produzione di chip di intelligenza artificiale. Inoltre, la pubblicazione sottolinea l’importanza della collaborazione internazionale per affrontare le sfide globali nella produzione di chips, che è una sfida complessa e multidimensionale, ma con la giusta combinazione di investimenti, politiche e collaborazione, gli Stati Uniti e i loro alleati possono mantenere il loro vantaggio competitivo nella produzione di questa tecnologia fondamentale per il futuro dell’economia globale.
E la Cina nel frattempo?
Secondo Sourabh Gupta dell’Instituto per gli studi Sino-Americani, il Chips Act assolutamente può contrastare la Cina nella corsa ai chips più evoluti, ma non frena necessariamente l’influenza della Cina. “Costringerà la Cina – e i suoi pari dell’Asia orientale – ad essere in grado di proporre una maggiore innovazione interna per raggiungere gli Stati Uniti in termini di produzione di chips. I produttori dell’Asia orientale sono in conflitto per quanto riguarda il CHIPS Act e l’imposizione di determinate discipline in termini di espansione della capacità in Cina. Ma detto questo, apprezzano l’importanza degli Stati Uniti. E quindi il modo in cui stanno cercando di procedere in futuro è chiedere al governo federale degli Stati Uniti, di consentire loro di continuare a produrre chip tradizionali in Cina – cioè chips che non sono all’avanguardia – mentre produrranno quelli all’avanguardia chip nei loro paesi d’origine e in America in modo che quella tecnologia che sviluppa i chip all’avanguardia non si diffondano in Cina e non migliori in alcun modo le capacità produttive della Cina.”
E in effetti sembra proprio che Gupta abbia predetto ciò che sta accadendo di conseguenza in Cina.
I “punti di soffocamento” dell’industria dei microchips cinese, menzionati nello studio qui sopra, sono riferiti a parti critiche del processo di produzione di chip sempre più evoluti. Queste parti potrebbero includere la fornitura di materiali o attrezzature specializzate necessarie per la loro produzione, come le attrezzature di litografia ad alta tecnologia che vengono utilizzate per la creazione di schemi su una lastra di silicio.
Secondo China dialogues (organo della London School of economics and political science) “La strategia cinese “Made in China 2025” mira ad aumentare notevolmente la produzione interna di semiconduttori, ma il piano ha faticato a raggiungere i suoi obiettivi e l’industria dei chip è stata oggetto di un controllo crescente negli ultimi mesi“
Secondo il Wall Street Journal , “i Paesi Bassi impediranno ad ASML Holding NV, un produttore olandese di macchine per fotolitografia, di vendere alla Cina almeno alcune macchine per litografia ad immersione, il tipo più avanzato di attrezzatura nella linea di litografia ultravioletta profonda dell’azienda”. ASML produce tutte le macchine per litografia ultravioletta estrema del mondo, fondamentali per la produzione di semiconduttori all’avanguardia.
La Cina potrebbe facilmente aggirare i divieti di esportazione per i semiconduttori avanzati, come ha fatto per molti anni. L’acquisizione di enormi macchine litografiche è molto più difficile, e realizzarle da zero è quasi impossibile. Inoltre, ogni anno vengono vendute solo poche centinaia di queste macchine, rendendo molto più facile il controllo della loro destinazione. Non si sa quanto di queste apparecchiature critiche sia già stato venduto alla Cina e quale capacità abbiano già le aziende cinesi per produrre i semiconduttori più avanzati. Sebbene sia improbabile che la Cina disponga della tecnologia per produrre chip inferiori a 10 nm, sta già investendo in nuove fabbriche.
Tuttavia, mentre la TSMC di Taiwan, che detiene circa il 50% del mercato globale dei servizi di produzione di semiconduttori, sta sviluppando tecnologie sempre più avanzate e sperimentali – come la produzione di chip in 3 nanometri (nm) e addirittura 2 nm – nel frattempo però la Cina pare sia già avanti nello sviluppo dei computer di nuova generazione a calcolo quantistico, annunciando la vendita, per la prima volta al mondo, di un computer a calcolo quantistico ad un privato.

Vedremo come va a finire. Una cosa è certa il conflitto in corso tra oriente ed occidente vede anche questo tema come elemento di analisi e discussione per quanto riguarda i tentativi di riassetti i corso nei rapporti tra oriente ed occidente e la geopolitica …
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