Realtà Aumentata e Virtuale nella Sanità 4.0 (parte 3)

In alcuni miei precedenti articoli ho introdotto la definizione di Industria dei Contenuti e l’impiego della Computer Generated Imaginery (CGI) –  le immagini generate al computer –  quale applicazione della computer grafica per creare,  o implementare, le immagini nell’arte, nel cinema, nei videogiochi.

Le immagini generate al computer possono essere dinamiche o statiche, possono essere 2D (bidimensionali), ma le applicazioni più evolute, più comunemente, sono quelle 3D.

Inizialmente utilizzate per creare personaggi, scene ed effetti speciali nei prodotti audiovisivi, nel cinema e nel videogame, con il passare degli anni, le applicazioni della CGI hanno iniziato ad investire anche altri domini, allargando gli orizzonti delle sue applicazioni dal solo settore Media & Entertainment ad altri settori dell’Economia e della vita Sociale.

Ciò ha innescato processi evolutivi non solo nel campo della formazione e l’addestramento professionale come ad esempio: per la Difesa & Sicurezza – creando Contenuti per ambienti simulati ad uso delle Forze di Polizia o Militari, ma anche per la simulazione nell’Architettura e l’Edilizia interattiva, nella virtualizzazione dei Beni Culturali e i Musei del Futuro, nelle Scienze Forensi per la ricostruzione di scene del crimine, e via dicendo.

Un esempio di quanto non solo l’industria, ma anche la ricerca accademica si sforzi di riunire artisti dell’industria cinematografica digitale e del videogame insieme ad informatici e scienziati sociali per studiare e sviluppare media immersivi per l’addestramento militare, le terapie sanitarie, l’educazione scientifica e quant’altro sarà messo a disposizione dall’Industria dei Contenuti creativi digitali, si riscontra nell’esempio offerto dall’Istituto per le tecnologie creative della Università della Southern California che applica la formula vincente di Hollywood a beneficio dei membri dell’industria, degli studenti e della società in generale.

Come riporto in altri miei precedenti articoli, anche il comparto della Sanità è soggetto ad evolversi per la trasformazione digitale.

Dunque, ecco che anche la CGI ha cominciato ad essere impiegata, mutuando tecniche e tecnologie dal settore del videogame, per la realizzazione di simulatori in realtà virtuale o aumentata per la formazione nella diagnostica per immagini quale il sistema CAE Vimedix alla cui realizzazione ha lavorato appunto l’artista digitale, Sebastian Nadeaux, già membro del nostro network internazionale Rebel Alliance che ho fondato, ed opera da oltre dieci anni nell’Industria dei Contenuti digitali.

ed oggi inizia ad essere applicata nelle sale operatorie, riducendo i tempi chirurgici e il rischio di complicanze.

Ad esempio, il sistema Xvision Spine (XVS) di Augmedics è infatti uno dei primi sistemi di navigazione in Realtà Aumentata  ad essere utilizzato nella chirurgia spinale. I chirurghi della Johns Hopkins University hanno recentemente utilizzato XVS per posizionare sei viti nella colonna vertebrale di un paziente per fondere tre vertebre allo scopo di intervenire su di una patologia alla schiena di un paziente. XVS consente ai chirurghi di visualizzare l’anatomia spinale 3D dei loro pazienti attraverso la pelle e i tessuti durante l’intervento chirurgico, navigando con precisione tra strumenti e impianti mentre guardano direttamente il corpo del paziente, piuttosto che in uno schermo posto di fianco al tavolo operatorio. Le informazioni visive per la navigazione operatoria nel corso della procedura chirurgica vengono proiettati sulla retina del medico.

Stabilire l’accesso endovenoso per trovare una vena può essere difficile. In media, ci vogliono due o tre tentativi per stabilire un sito d’accesso. AccuVein Vein Finder è un dispositivo portatile che utilizza tecnologia in Realtà Aumentata per la visualizzazione del sistema venoso di un paziente allo scopo di aiutare gli operatori sanitari a localizzare le vene per un accesso sicuro ed efficiente, migliorando il successo del primo tentativo del 98%. La visualizzazione delle vene utilizza l’imaging nel vicino infrarosso (NIR) creando una mappa visiva. L’AccuVein impiega due laser: un infrarosso invisibile e un laser rosso visibile che forniscono un’immagine in tempo reale della vascolarizzazione sottocutanea fino a 10 mm di profondità. Il risultato è una proiezione visiva che ha una precisione della linea centrale inferiore alla larghezza di un capello umano.

Durante questa emergenza Covid-19, all’ospedale Imperial College Healthcare di Londra i medici hanno iniziato ad indossare dispositivi Microsoft Hololens ausiliati dal sistema  Dynamics 365 Remote Assist mentre lavorano con i pazienti. Il software Microsoft Teams consente di inviare in maniera sicura un feed video live allo schermo di un computer in una stanza vicina, consentendo all’intero team di sanitari di rimanere a distanza di sicurezza, vedendo tutto ciò che un solo medico rileva sui pazienti ammalati in terapia intensiva: di conseguenza, meno medici si trovano in un’area ad alto rischio durante l’assistenza ai pazienti, riducendo tempo d’impegno del personale dell’83%.

La tecnologia Surgical Rehearsal Platform (teatro chirurgico) è una tecnologia che aiuta i chirurghi a simulare la procedura prima di entrare in camera operatoria: un tour di realtà virtuale di una complicata procedura chirurgica. Al St. Joseph’s Children’s Hospital di Tampa, Florida, hanno attivato programmi di neurochirurgia e cardiochirurgia pediatrica per creare modelli di pazienti e fornire ai chirurghi pediatrici dettagliati strumenti di pianificazione. Il programma fonde e migliora le immagini ricavate dalla TC e dalla MRI per creare un modello virtuale a 360 gradi dell’anatomia di un paziente.


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