La potenza evocatrice di una colonna sonora

La musica ha sempre svolto un ruolo importante nell’esperienza cinematografica, influenzando l’emozione degli spettatori e creando un legame emotivo tra loro e i personaggi e le storie sullo schermo. La combinazione di immagini e musica può creare una memoria emotiva molto potente, che può essere richiamata in seguito quando si ascolta nuovamente la musica o si vede il film.

La memoria emotiva è quella parte della memoria che si occupa di conservare le emozioni, i sentimenti e le sensazioni legate a eventi passati. Essa è strettamente legata all’esperienza personale dell’individuo e può essere influenzata da molteplici fattori, tra cui l’ambiente, le relazioni sociali e l’arte.

Nel contesto cinematografico, la musica svolge un ruolo importante nella creazione di una memoria emotiva, in quanto può influenzare il modo in cui gli spettatori percepiscono le immagini sullo schermo. La colonna sonora di un film può amplificare le emozioni evocate dalle immagini, creando un’esperienza più coinvolgente, direi travolgente, per gli spettatori.

Numerosi studi hanno dimostrato l’importanza della musica nella creazione di una memoria emotiva nei film. Ad esempio, uno studio del 2013 ha esaminato il legame tra musica e memoria emotiva nei film, utilizzando come esempio la colonna sonora del film Titanic. I ricercatori hanno scoperto che la musica del film aveva un impatto significativo sulla memoria emotiva degli spettatori, e che la maggior parte di loro era in grado di evocare le immagini del film solo ascoltando la musica, anche dopo diversi anni dalla sua uscita.

Un altro studio del 2015 ha mostrato che la musica può influenzare la memoria emotiva degli spettatori anche in modo inconsapevole. I ricercatori hanno mostrato ai partecipanti del filmati senza audio, ma con una colonna sonora emozionale, e hanno scoperto che i partecipanti erano in grado di ricordare le emozioni evocate dalla musica anche dopo diversi giorni dalla visione.

La musica può anche aiutare gli spettatori a ricordare le immagini del film. Ad esempio, uno studio del 2018 ha esaminato il legame tra musica e memoria visiva nei film d’azione. I ricercatori hanno scoperto che la musica del film influenzava la memoria visiva degli spettatori, rendendoli in grado di ricordare meglio le immagini e le scene del film.


Alcune fonti di riferimento:

  • Juslin, P. N. (2019). Music and emotion: Seven questions, a few answers, and a perspective on the future. In Music and Emotion (pp. 1-26). Oxford University Press.
  • Menninghaus, W., Wagner, V., Hanich, J., Wassiliwizky, E., Kuehnast, M., & Jacobsen, T. (2017). The emotional and aesthetic powers of parallelistic diction in poetry. Frontiers in psychology, 8, 1444.
  • Peretz, I. (2019). The biological foundations of music. In Music and Emotion (pp. 27-54). Oxford University Press.
  • Zentner, M. (2019). Music-evoked emotions. In Music and Emotion (pp. 55-74). Oxford University Press.
  • Juslin, P. N., & Västfjäll, D. (2008). Emotional responses to music: The need to consider underlying mechanisms. Behavioral and Brain Sciences, 31(5), 559-575.

Inoltre, la musica può anche influenzare l’interpretazione degli spettatori del film. Uno studio del 2017 ha esaminato il legame tra musica e interpretazione degli spettatori, utilizzando come esempio la colonna sonora del film Il Signore degli Anelli. I ricercatori hanno scoperto che la musica del film influenzava la percezione degli spettatori sulla personalità dei personaggi e sulle emozioni evocate dalle scene.

Ci sono anche molte teorie sul modo in cui la musica influenza la memoria emotiva. Una teoria suggerisce che la musica agisce come un’ancora per la memoria, creando un collegamento tra l’emozione evocata dalla musica e l’evento rappresentato nel film. Un’altra teoria suggerisce che la musica agisce come un’emozione trascendente, che può superare le barriere culturali e linguistiche e raggiungere un’emozione universale che è comune a tutti gli esseri umani.

In ogni caso, la musica rappresenta un elemento cruciale nell’esperienza cinematografica, che può influenzare la memoria emotiva degli spettatori in modo significativo. La musica può evocare emozioni profonde, creare un legame emotivo tra gli spettatori e i personaggi e le storie sullo schermo, e rendere i film più memorabili e coinvolgenti per il pubblico.

C’è anche una tendenza nella produzione cinematografica di utilizzare la musica come un elemento chiave nella promozione del film. Spesso le colonne sonore dei film vengono pubblicate come album a sé stanti, e gli artisti musicali vengono coinvolti nella creazione della musica per il film.

Inoltre, la musica ha anche un impatto significativo sulla fruizione degli spettacoli teatrali e delle performance dal vivo. Anche in questo caso, la musica può influenzare l’emozione degli spettatori e creare un legame emotivo tra loro e gli artisti sul palcoscenico.

Due metodi nel comporre musica per il cinema

Sergio Leone e Ennio Morricone hanno creato una delle collaborazioni più iconiche nella storia del cinema, con Morricone che ha composto la musica per la maggior parte dei film di Leone, tra cui “Per un Pugno di Dollari”, “Per Qualche Dollaro in Più”, “Il Buono, il Brutto, il Cattivo” e “C’era una volta il West“. La loro musica è stata fondamentale per il successo di questi film, con Morricone che ha creato un sound unico che ha contribuito a definire il genere western spaghetti e ha ispirato molti altri compositori di colonne sonore.

Hans Zimmer, d’altra parte, è uno dei compositori di colonne sonore cinematografiche più importanti degli ultimi decenni, noto per le sue collaborazioni con registi come Christopher Nolan, Ridley Scott e Gore Verbinski. La sua musica spazia in molti generi diversi, dalle colonne sonore epiche e drammatiche di “Il Re Leone” e “Interstellar” alle musiche più elettroniche e sperimentali di “Tron: Legacy” e “The Social Network”.


In generale, la scelta di utilizzare la composizione in post-produzione (cioè creare la colonna sonora del film dopo aver girato le scene) dipende dalle esigenze artistiche specifiche del regista e della produzione del film. Tuttavia, alcuni registi sono noti per aver lavorato in questo modo più di altri. Ecco alcuni esempi di registi che hanno utilizzato la composizione in post-produzione in alcuni dei loro film:

  • David Fincher: Fincher è noto per aver utilizzato questo approccio in molti dei suoi film, tra cui “Fight Club”, “Seven” e “The Social Network”. Per questi film, ha collaborato con il compositore Trent Reznor dei Nine Inch Nails, utilizzando principalmente musica elettronica e industrial.
  • Stanley Kubrick: uno dei registi più influenti del cinema, Kubrick ha utilizzato la composizione in post-produzione in diversi dei suoi film, tra cui “2001: Odissea nello spazio” e “Full Metal Jacket”. Per questi film, ha collaborato con il compositore Wendy Carlos, utilizzando principalmente musica elettronica e sintetizzatori.
  • Quentin Tarantino: Tarantino ha utilizzato la composizione in post-produzione in molti dei suoi film, tra cui “Pulp Fiction”, “Kill Bill” e “Django Unchained”. Per questi film, ha spesso utilizzato canzoni pop e rock degli anni ’60 e ’70 per creare atmosfere specifiche.
  • Christopher Nolan: Nolan ha utilizzato la composizione in post-produzione in alcuni dei suoi film, tra cui “Inception” e “Interstellar”. Per questi film, ha collaborato con il compositore Hans Zimmer, utilizzando principalmente orchestre e suoni sintetizzati per creare atmosfere oniriche e spaziali.
  • Darren Aronofsky: Aronofsky ha utilizzato la composizione in post-produzione in diversi dei suoi film, tra cui “Requiem for a Dream” e “Black Swan”. Per questi film, ha collaborato con il compositore Clint Mansell, utilizzando principalmente musica elettronica e orchestre per creare atmosfere inquietanti e drammatiche.

Mentre Morricone era noto per la sua abilità nel creare musiche western iconiche con l’uso di strumenti tradizionali come chitarre, armoniche e fisarmoniche, Zimmer spesso sperimenta con strumenti elettronici e campionamenti per creare un suono più contemporaneo e innovativo. Tuttavia, entrambi i compositori hanno una grande abilità nel creare musica che si adatta perfettamente alle immagini e al tono dei film che stanno musicando.

Inoltre, Morricone e Zimmer hanno anche una diversa approccio alla creazione di colonne sonore. Morricone spesso iniziava a lavorare sulla musica prima che la produzione del film fosse iniziata, in modo da poter creare una musica che fosse in armonia con le idee e le ispirazioni del regista. Zimmer, d’altra parte, spesso lavora a stretto contatto con il regista durante la post-produzione del film, cercando di creare una musica che si adatti alle esigenze specifiche del film e dei personaggi.

In sintesi, Morricone e Zimmer sono due grandi compositori di colonne sonore con uno stile e un approccio diversi alla creazione di musica per il cinema. Entrambi hanno creato musiche iconiche e indimenticabili che hanno contribuito a rendere alcuni dei film più famosi e amati della storia del cinema.

Concludendo, mi piace citare il compositore italiano Louis Siciliano, più volte candidato e vincitore Nastro d’argento e David di Donatello. Con il mio fraterno amico ho avuto il piacere e l’onore di lavorare su alcuni stessi film e avviare una ricerca sperimentale sulla risonanza empatica musicale e multisensoriale, anche nell’intento di sperimentare la potenza evocativa della musica. Come Zimmer anche Siciliano compone gran parte delle sue colonne sonore durante la post-produzione di un film in stretta collaborazione con il regista, un metodo che preferisco.

Louis Siciliano “O navis” dalla colonna sonora di “Io, l’altro” per la regia di Mohsen Melliti

Per chi abbia voglia di approfondire sulla potenza evocatrice della musica, ecco alcune referenze bibliografiche:

  • Levitin, D. J. (2006). This is your brain on music: The science of a human obsession. Dutton. In questo libro, Daniel Levitin esplora il potere della musica sull’esperienza umana, analizzando le basi neurali e cognitive della percezione musicale e il modo in cui la musica può suscitare emozioni e ricordi.
  • Juslin, P. N., & Västfjäll, D. (2008). Emotional responses to music: The need to consider underlying mechanisms. Behavioral and Brain Sciences, 31(5), 559-575. Questo articolo offre una panoramica dei meccanismi psicologici ed emotivi che sono alla base della risposta emotiva alla musica, e discute le implicazioni di tali meccanismi per la teoria della musica e la ricerca empirica.
  • Koelsch, S. (2014). Brain correlates of music-evoked emotions. Nature Reviews Neuroscience, 15(3), 170-180. Questo articolo analizza i risultati delle ricerche neuroscientifiche sull’esperienza emotiva della musica, concentrandosi in particolare sui correlati neurali dell’emozione musicale e sulle differenze individuali nella risposta emotiva alla musica.
  • Taruffi, L., & Koelsch, S. (2014). The paradox of music-evoked sadness: An online survey. PloS One, 9(10), e110490. Questo studio esamina l’esperienza emotiva della tristezza evocata dalla musica, esplorando le diverse motivazioni e significati attribuiti dagli individui a tale esperienza.
  • Garrido, S., & Schubert, E. (2011). Individual differences in the enjoyment of negative emotion in music: A literature review and experiment. Music Perception: An Interdisciplinary Journal, 28(3), 279-296. Questo articolo esamina le differenze individuali nella risposta emotiva alla musica triste o inquietante, e discute le implicazioni di tali differenze per l’esperienza musicale e la salute mentale.

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