Gli Straordinari eccessi nelle sparatorie dei Film d’Azione

Oggi navigando su youtube sono incappato in una interessante intervista di Francesco Procaccini – addestratore delle forze speciali e fondatore della scuola italiana di difesa personale -, al quale vengono poste domande sulle eventuali esagerazioni alle quali assistiamo nei film d’azione. Il video, che propongo alla fine, mi ha dato spunto per scrivere una riflessione.

Il cinema d’azione è famoso per le sue sequenze mozzafiato, ricche di adrenalina e spettacolarità, che riescono a farci trattenere il fiato e divertire allo stesso tempo. Uno degli elementi più distintivi e amati di questo genere cinematografico sono le sparatorie, che, nel corso degli anni, sono diventate sempre più eccessive ed eagerate, in grado di affascinare e stupire il pubblico.

In questo articolo, voglio analizzare alcune delle più iconiche ed esagerate sparatorie di alcuni noti film d’azione diretti da maestri del genere, esplorando come queste scene d’azione abbiano contribuito all’evoluzione di questo genere di film, dando loro delle mie personali definizioni.

L’estetica della Gun Fu, con uno dei registi più influenti nel campo delle sparatorie eccessive ed esagerate è sicuramente il maestro dell’azione, il cinese di Hong Kong, John Woo. Con film come A Better Tomorrow” (1986), The Killer” (1989) e “Hard Boiled” (1992), Woo ha rivoluzionato il modo in cui le sparatorie venivano rappresentate sul grande schermo, introducendo una nuova estetica basata sulla cosiddetta “gun fu”, un mix di arti marziali e abilità con le armi da fuoco. Le sequenze d’azione di Woo sono caratterizzate da un uso estremamente coreografico delle pistole, con gli attori che si muovono in maniera acrobatica e ballettica mentre sparano in ogni direzione.

“Matrix”: il bullet time. Il capolavoro di fantascienza diretto dai fratelli Wachowski, ha portato le sparatorie eccessive ed esagerate a un livello completamente nuovo, grazie all’introduzione del “bullet time”, una tecnica di ripresa che consente di mostrare le azioni dei personaggi e il movimento dei proiettili in slow motion. La scena della sparatoria nel foyer dell’edificio, in cui Neo (Keanu Reeves) e Trinity (Carrie-Anne Moss) affrontano un intero esercito di agenti in una sequenza ad alta tensione, è diventata un’icona del cinema d’azione e un punto di riferimento per le produzioni successive.

Sparatorie e comicità con Michael Davis con il suo “Shoot ‘Em Up” di è un esempio di film d’azione che abbraccia completamente l’eccesso nelle sparatorie. La pellicola, interpretata da Clive Owen, Paul Giamatti e Monica Bellucci, è una commedia d’azione con una serie di sequenze di combattimento incredibilmente coreografate e spettacolari. Il film gioca con i cliché del genere e si diverte a spingersi oltre ogni limite, offrendo al pubblico un’esperienza visiva di puro intrattenimento.

Stilizzazione e Ironia. Oltre ai già citati John Woo e ai fratelli Wachowski, altri registi hanno lasciato il loro segno nel mondo delle sparatorie esagerate nel cinema d’azione. Tra questi, spicca Quentin Tarantino, che ha saputo coniugare violenza e ironia in maniera inconfondibile. Tarantino è noto per la sua peculiare visione artistica e per il suo stile unico nel rappresentare la violenza sul grande schermo. In film come “Pulp Fiction” (1994), “Kill Bill” (2003-2004) e “Django Unchained” (2012), il regista americano ha saputo creare sparatorie estremamente stilizzate e coreografate, spesso con un tocco di ironia e di autoironia. Tarantino utilizza le sparatorie come mezzo di espressione artistica, enfatizzando gli aspetti più teatrali e caricaturali della violenza, e offrendo al pubblico scene di azione memorabili e innovative.

Realismo e Realtà. Anche se non è propriamente un regista d’azione, Christopher Nolan ha contribuito a ridefinire le sparatorie nel cinema contemporaneo grazie al suo approccio realistico e intenso. In “The Dark Knight” (2008), Nolan ci mostra una Gotham City cupa e violenta, in cui le sparatorie tra il Joker (Heath Ledger) e le forze di polizia sono caratterizzate da una tensione palpabile e da un realismo che rende le scene ancora più coinvolgenti. Lo stesso approccio si ritrova anche in “Inception” (2010), in cui le sparatorie si svolgono in ambienti onirici e surreali, ma mantengono comunque un’impressionante sensazione di autenticità.

Azione, Spettacolarità e Fantasia con i SuperEroi. Negli ultimi anni, i film di supereroi hanno dominato il box office e hanno offerto al pubblico alcune delle più spettacolari ed eccessive sparatorie mai viste sul grande schermo. Dalle scene di azione di “The Avengers” (2012) alle sequenze mozzafiato di “Black Panther” (2018) e “Wonder Woman” (2017), questi film hanno spinto i limiti dell’immaginazione e della tecnologia, creando sparatorie che combinano azione, spettacolarità e un’incredibile varietà di poteri e abilità speciali.

John Wick tra Coreografia e Brutalità. Un altro esempio emblematico di sparatorie nel cinema d’azione recente è la saga di “John Wick”, interpretata da Keanu Reeves e diretta da Chad Stahelski. Questa serie di film, iniziata nel 2014 con “John Wick” e proseguita con “John Wick: Capitolo 2” (2017), “John Wick: Capitolo 3 – Parabellum” (2019) e “John Wick: Chapter 4” ha introdotto un nuovo stile di azione, combinando la brutalità e la violenza delle sparatorie con una coreografia estremamente precisa che a volte sembra addirittura esageratamente realistica. Le scene di combattimento e sparatorie in “John Wick” sono state realizzate con una particolare attenzione ai dettagli e all’accuratezza delle tecniche di lotta, grazie alla formazione intensiva di Keanu Reeves e agli sforzi del team di stunt coordinator e coreografi. Il risultato è un’azione cruda e intensa, che mette in risalto l’abilità e la determinazione del protagonista, facendolo diventare un’icona del cinema d’azione contemporaneo. Il successo di “John Wick” ha influenzato altri film d’azione, che hanno cercato di replicare il mix di coreografia e brutalità che caratterizza le sparatorie della saga.

Queste scene spettacolari e adrenalitiche rappresentano una forma d’arte in continua evoluzione, che continua a stupire e divertire il pubblico di tutto il mondo. Ma la stragrande maggioranza di loro sono iperboli artistiche che non corrispondono alla realtà, come ci spiega in questa intervista Procaccini.


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