Il cinema indipendente in Italia ha sempre lottato per ottenere finanziamenti adeguati e sostenibilità economica. Ci sono poche opportunità di finanziamento disponibili per i produttori di cinema indipendente, e queste spesso sono limitate a contributi pubblici che possono essere difficili da ottenere.
Il cinema indipendente è una forma d’arte che può essere molto costosa da produrre, tuttavia è spesso una fonte di espressione e di creatività che contribuisce alla conoscenza delle diverse forme culturali vive nel paese e che possono essere capaci di facilitare nei cittadini l’approccio al change management e l’innovazione sociale.
Purtroppo, i finanziamenti disponibili in Italia per il cinema indipendente non sono abbastanza per aiutare l’industria in modo sostenibile. Inoltre, molte nuove produzioni indipendenti non sono in grado di soddisfare i requisiti dei programmi di finanziamento esistenti.
In Italia, il principale organismo pubblico che finanzia il cinema indipendente è il Ministero per i beni e le attività culturali (MiBAC, oggi MIC ), che gestisce il Fondo per il cinema e l’audiovisivo.
Tuttavia, i finanziamenti di questo Ministero sono spesso riservati alle produzioni di alto profilo, valutati secondo criteri di grande visibilità e di ampio impatto sociale, e questo non può che significare che gli emergenti produttori di cinema indipendente che hanno intenzione di produrre un film di registi e sceneggiatori esordienti, spesso sconosciuti, spesso non rieascono a beneficiarne.
Ci sono alcune altre fonti di finanziamento disponibili, come ad esempio il Fondo Unico per lo Spettacolo (FUS), ma questi non sono destinati specificamente al cinema indipendente e possono essere difficili, come detto, da ottenere. Inoltre, la maggior parte dei finanziamenti indiretti proviene da sponsorizzazioni e da programmi di product placement e da privati, che sono spesso destinati solo a grandi produzioni commerciali, con un basso interesse per il cinema indipendente.
Dunque, la mancanza di significativi finanziamenti destinati alle produzioni esordienti di cinema indipendente in Italia vede come spiacevole risultato l’impatto sulla promozione di nuova creatività e sulla diversità culturale del paese. Molte opere d’arte indipendenti, che altrimenti sarebbero state realizzate, non vedono mai la luce perché i finanziamenti necessari non sono disponibili. Inoltre, molti giovani registi e produttori non sono in grado di far decollare le proprie carriere perché non hanno accesso ai fondi necessari per finanziare i loro progetti.
Per migliorare la situazione, potrebbero essere implementate alcune soluzioni. Ad esempio, potrebbe essere creato un fondo specifico per il cinema indipendente esordiente, con un budget adeguato e criteri di finanziamento adatti alle produzioni indipendenti, abbattendo barriere d’ingresso a volte insormontabili per giovani aspriranti cineasti.
Inoltre, potrebbe essere utile creare incentivi per le aziende private e gli sponsor per sostenere ad hoc il cinema esordiente indipendente, come ad esempio particolari incentivi fiscali o la possibilità di ottenere visibilità pubblica.

In conclusione, il cinema esordiente indipendente in Italia è una forma d’arte vitale che merita di essere sostenuta e valorizzata. Con i pochi finanziamenti disponibili per le produzioni esordienti indipendenti, è importante trovare soluzioni per garantire la sostenibilità economica nei newcomers del settore e promuovere tutte le forme di diversità culturale del paese. In altre nazioni funziona!

Io stesso, sono perfettamente consapevole del problema. Poichè conosco in prima persona gli enormi sforzi e le tribolazioni dei miei due figli che hanno voluto intraprendere la carriera di produttori cinematografici con il loro primo lungometraggio CIURE’, coprodotto per la sceneggiatura e la regia dell’esordiente Gianpiero Pumo, candidato ai David di Donatello 2023.
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