Il mondo della creatività e della produzione culturale è stato rivoluzionato dall’avvento del digitale, aprendo le porte sia a nuove forme di partecipazione che di coinvolgimento del pubblico. Il crowdsourcing creativo e il movimento grassroots rappresentano due aspetti fondamentali di questo cambiamento, come dimostra il caso emblematico del film “Iron Sky”.
Il concetto di Crowdsourcing
Il termine “crowdsourcing” è un neologismo che nasce dalla fusione di due parole inglesi: “crowd”, che significa folla, e “sourcing”, che si riferisce all’atto di procurarsi qualcosa. Il crowdsourcing, quindi, può essere definito come l’atto di sfruttare la conoscenza collettiva o le abilità di un grande gruppo di persone (la “folla”) per risolvere problemi, generare idee o realizzare progetti.
Il crowdsourcing può avvenire in molti modi e in diversi contesti, ma l’idea di base è sempre la stessa: invece di affidarsi a un piccolo gruppo di esperti o specialisti, si sfrutta la diversità e la quantità di competenze presenti in una comunità più ampia. In altre parole, il crowdsourcing è un modo per decentralizzare il processo di problem-solving o di creazione, rendendolo più democratico e inclusivo.
Crowdsourcing nel mondo della Cultura
Nel mondo della cultura, il crowdsourcing ha trovato applicazioni in numerosi campi, tra cui la creazione artistica, la ricerca storica, la conservazione del patrimonio culturale e la produzione di contenuti multimediali e cinematografici.
Un esempio emblematico di crowdsourcing nella cultura è la piattaforma di finanziamento collettivo Kickstarter, che permette a artisti, scrittori, musicisti, registi e creatori di tutti i tipi di finanziare i loro progetti grazie ai contributi della “folla”. Kickstarter ha reso possibile la realizzazione di un gran numero di progetti culturali che, in assenza di un finanziamento tradizionale, avrebbero avuto difficoltà a vedere la luce.
Ma il crowdsourcing nella cultura non si limita al finanziamento: sempre più spesso, la “folla” viene coinvolta attivamente nel processo creativo
Un esempio in questo senso è il film “Iron Sky”, che ha utilizzato la piattaforma di crowdsourcing “Wreckamovie” per coinvolgere i fan nella stesura della sceneggiatura e nella creazione dei costumi e delle scenografie.
Un altro esempio è l’uso del crowdsourcing nella conservazione del patrimonio culturale. Progetti come “Old Weather“ o “Transcribe Bentham” hanno chiesto l’aiuto della “folla” per trascrivere e catalogare vecchi documenti storici, rendendoli accessibili a ricercatori e appassionati di tutto il mondo.
“Iron Sky”, diretto da Timo Vuorensola, è una pellicola finlandese del 2012 che ha sfruttato in maniera innovativa il concetto di crowdsourcing. Attraverso questa piattaforma, i fan hanno avuto l’opportunità di partecipare attivamente alla creazione del film, contribuendo con idee, suggerimenti e feedback durante la fase di pre-produzione. Questo approccio ha permesso di generare un coinvolgimento senza precedenti tra il pubblico e i creatori, alimentando un intenso buzz attorno al film.
Il concetto di crowdsourcing creativo, ovvero il coinvolgimento della folla nella generazione di idee e contenuti creativi, è diventato una strategia sempre più popolare nel mondo della produzione culturale. Questa metodologia permette di attingere a un vasto pool di talenti e competenze, spesso riuscendo a generare soluzioni innovative che sfuggono ai metodi di produzione tradizionali.
La scrittura creativa in crowdsourcing può essere un efficace strumento per attivare e coinvolgere un movimento grassroots. Questa strategia può essere utilizzata per generare partecipazione, coinvolgimento e investimento da parte della comunità. Nella scrittura creativa in crowdsourcing, la comunità è invitata a contribuire con le proprie idee, storie o contenuti. Questo può avvenire in vari modi, come la condivisione di storie personali, l’invio di idee per trame o personaggi, o la partecipazione a sfide o concorsi di scrittura. Questo processo non solo genera una grande quantità di contenuto, ma può anche servire a creare un senso di appartenenza e di investimento da parte della comunità. Una volta che la comunità è coinvolta in questo modo, può diventare più propensa a sostenere, promuovere e partecipare attivamente al progetto. In altre parole, la scrittura creativa in crowdsourcing può contribuire a creare un movimento grassroots attorno al progetto. Tuttavia, è importante notare che l’attivazione di un movimento grassroots richiede più che solo la scrittura creativa in crowdsourcing. È anche necessario un attento ascolto e coinvolgimento della comunità, un’efficace comunicazione e relazione con i partecipanti, e un impegno a valorizzare e rispettare i contributi della comunità. Inoltre, l’efficacia della scrittura creativa in crowdsourcing come strumento per attivare un movimento grassroots dipenderà anche da vari fattori, tra cui la natura del progetto, le caratteristiche della comunità e il contesto culturale e sociale in cui si svolge il progetto.
Il termine “grassroots” si riferisce a iniziative che emergono naturalmente all’interno di una comunità o di un gruppo di persone, piuttosto che da un’organizzazione o da un’entità superiore. Queste iniziative sono spesso generate “dal basso verso l’alto”, da individui o gruppi piccoli che cercano di influenzare il cambiamento in una comunità più ampia o all’interno di una struttura di potere più grande. La creazione di un movimento o di un’organizzazione grassroots comporta la mobilitazione di individui attorno a una causa o a un obiettivo comune. Questo può avvenire attraverso una serie di metodi, tra cui la condivisione di informazioni, la sensibilizzazione, la raccolta di fondi e l’organizzazione di eventi.
Creare un movimento grassroots richiede spesso i seguenti passaggi:
- Identificare una causa o un problema: Il primo passo nella creazione di un movimento grassroots è identificare un problema o una causa attorno a cui le persone possono mobilitarsi. Questo può essere un problema sociale, ambientale, politico o altro.
- Sensibilizzare: Una volta identificato il problema, è necessario informare le persone a riguardo e convincerle della sua importanza. Questo può essere fatto attraverso una varietà di metodi, tra cui social media, eventi pubblici, e media tradizionali.
- Mobilizzare le persone: Una volta che le persone sono consapevoli del problema, è necessario mobilitarle per agire. Questo può comportare l’organizzazione di eventi, la creazione di un gruppo o di un’organizzazione, o la raccolta di firme per una petizione.
- Agire: Infine, il movimento grassroots deve agire per risolvere il problema o avanzare la causa. Questo può comportare una varietà di azioni, tra cui proteste, campagne di lobbying, volontariato, e molto altro.
Parallelamente, il movimento grassroots, caratterizzato da iniziative che nascono dal basso e si diffondono organicamente, si è rivelato un potente strumento di coinvolgimento del pubblico.
Nel contesto della narrazione transmedia, il movimento grassroots permette di creare un universo narrativo che si estende ben oltre il prodotto culturale originale, coinvolgendo il pubblico in una vera e propria esperienza immersiva.
Nel caso di “Iron Sky”, il crowdsourcing creativo e il movimento grassroots si sono integrati perfettamente. La partecipazione attiva dei fan nella creazione del film ha alimentato un forte senso di appartenenza e coinvolgimento, dando vita a una comunità grassroots che ha contribuito a diffondere il buzz attorno al film e a amplificarne il successo.
Questa esperienza dimostra il potenziale del crowdsourcing creativo e del movimento grassroots nel mondo della produzione culturale. L’abilità di coinvolgere il pubblico, generare innovazione e creare un forte senso di appartenenza rappresenta una nuova frontiera per la narrazione transmedia, aperta a tutte le forme di espressione creativa.
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