Non più disabilità. La Tecnologia IoT connessa, promuove l’accessibilità per Tutti. Sanità 4.0 (parte 2)

Con il termine Internet delle cose (IoT) si descrive quel fenomeno tecnologico che coinvolge oggetti fisici (o gruppi di oggetti) nei quali sono incorporati sensori, che hanno capacità di elaborazione, che sono dotati di software ed altre tecnologie che consentono la connessione e lo scambio di dati ed informazioni con altri dispositivi e sistemi digitali tramite Internet o altre reti di comunicazione.

Il campo dell’Internet delle Cose si è evoluto grazie alla convergenza di più tecnologie (convergenza digitale), tra cui la coisiddetta informatica ubiqua (onnipresente) , i sistemi embedded sempre più potenti coniugati  all’apprendimento automatico (intelligenza artificiale).  I campi tradizionali dei sistemi embedded , delle reti di sensori wireless , dei sistemi di controllo, dell’automazione (inclusa la Domotica: l’automazione domestica e degli edifici ), consentono indipendentemente e collettivamente l’Internet delle cose. 

Mentre l’Internet of Things è in continua crescita nella cosiddetta Industria 4.0, comprendendo ogni giorno varie tecnologie. Dai sensori alla dashboard esecutiva, molte tecnologie complesse, come protocolli, gateway, big data, database e applicazioni intelligenti con capacità predittive, sono coinvolte per trasformare i byte in valore aggiunto per una macchina di produzione tradizionale; nel mercato consumer, la tecnologia IoT è sinonimo di prodotti appartenenti al concetto di casa intelligente, inclusi dispositivi ed elettrodomestici (come apparecchi di illuminazione, termostati , sistemi e telecamere di sicurezza domestica e altri elettrodomestici) che supportano uno o più ecosistemi comuni e possono essere controllati tramite dispositivi associati a tale ecosistema, come smartphone e altoparlanti intelligenti.

E la trasformazione digitale non influenza solo l’industria e i suoi mercati. L’IoT inizia a farsi strada anche nei sistemi sanitari, facilitando l’avvento della Sanità 4.0. e le pari opportunità nel mondo delle disabilità.

Le persone che vivono con disabilità non vogliono un trattamento speciale; inseguono solo le pari opportunità, cioè la capacità di agire indipendentemente e allo stesso tempo connettersi con gli altri quando ci si muove, si comunica, si impara, si lavora e si socializza.

Lo sviluppo tecnologico sta rendendo questo auspicio sempre più praticabile, poiché le tecnologie assistive e quelle adattive creano un mondo più accessibile per quelle persone che vivono disabilità, tra cui arti amputati, malattie del sistema moto-neurale, nonché cecità o sordità.

Gran parte di questo sviluppo tecnologico fino ad ora si è concentrato su smartphone e computer, ma oggi anche la tecnologia IoT wireless inizia a svolgere il suo ruolo nel mondo che ci circonda.

Il mondo che ci circonda

Le tecnologie connesse come sensori ambientali, oggetti intelligenti e dispositivi indossabili sono strumenti potenti. Possono fornire vari servizi di informazione inclusivi e assistivi talvolta in tempo reale e connettere le persone portatrici di disabilità con il loro lavoro, la casa ed altri ambienti sociali.

Ad esempio, le soluzioni cosiddette wayfinding per interni ed esterni – che impiegano la visione artificiale, la realtà aumentata e le comunicazioni ottiche wireless – stanno aiutando i non vedenti a navigare da casa al lavoro e viceversa. L’abbigliamento che incorpora sensori di stimolazione aptica può consentire ai sordi di ascoltare il ritmo di una performance musicale. Gli arti robotici e gli esoscheletri bionici stanno dando a chi li indossa la capacità di stare in piedi e camminare mantenendo il controllo del proprio ambiente.  

Dispositivi indossabili per affrontare la Malattia del Moto Neurone (MND)

Sono già  numerose le imprese high-tech che lavorano nel campo della wellness digitale o la digital-health  Nordic Semiconductor lavora ad esempio a stretto contatto con i suoi clienti che sviluppano soluzioni wireless per coloro che vivono una disabilità. Una di queste società è Control Bionics, la cui tecnologia assistiva indossabile offre alle persone con sclerosi laterale amiotrofica (SLA), nota anche come Malattia del Moto Neurone (MND), la capacità di comunicare nonostante paralisi o perdita della parola. Un piccolo sensore non invasivo viene posizionato sulla pelle sopra il muscolo scelto per essere un interruttore. Quando l’utente tenta di spostare quel muscolo, il dispositivo interpreta i segnali inviati dal cervello al muscolo e utilizza tali segnali per controllare un computer, un tablet o uno smartphone accoppiato in modalità wireless.

Bracci bionici Bluetooth

Un altro esempio ci è dato da Limbitless Solutions – organizzazione noprofit statunitense –  che crea braccia bioniche personalizzate per i bambini che soffrono di malformazioni congenite o amputazioni di arti. Gli arti protesici impiegano sensori elettromiografici (EMG) per raccogliere i segnali generati dai movimenti muscolari nella parte superiore del braccio di chi li indossa. La sezione dell’avambraccio del braccio bionico contiene un pacco batterie che alimenta i motori che controllano i diversi movimenti, mentre l’unità manuale include l’elettronica del nucleo e i motori per il controllo fine delle singole dita. La connettività Bluetooth LE consente la configurazione, la regolazione e il monitoraggio del braccio impiegando un’app per smartphone per determinare con precisione il grado di flessione muscolare necessario per generare una certa forza nelle dita e per aiutare il bambino a imparare come manipolare il nuovo braccio.

La promessa della Low Energy Bluetooth (LE) Audio

La nuova tecnologia LE Audio, ad esempio, basandosi su 20 anni di innovazione, migliorerà le prestazioni già conosciute dell’audio Bluetooth, aggiungendo supporto per gli apparecchi acustici ed introdurrà Bluetooth Audio Sharing, un nuovo impiego del Bluetooth, innovativo con il suo potenziale per cambiare ancora una volta il modo in cui viviamo l’audio esperienza e ci connettiamo con il mondo che ci circonda. ha in se il potenziale per migliorare significativamente l’esperienza degli utenti di apparecchi acustici e impianti acustici supportando una funzione chiamata Condivisione audio (Audio Sharing). Grazie a LE Audio, le persone con perdita dell’udito saranno in grado di fruire  degli stessi vantaggi dell’audio Bluetooth di cui godono gli utenti di cuffie e auricolari Bluetooth standard per l’ascolto e la visione wireless. Audio Sharing consentirà lo sviluppo di nuovi avanzati tipi di sistemi di ascolto assistiti, con una qualità audio superiore e una maggiore privacy, contrastando lo spill-over (l’interferenza magnetica creata da più loop uditivi posti nelle immediate vicinanze) ed abbattendo i costi degli attuali sistemi. Questa nuova tecnologia wireless già esiste ora e può fornire agli utenti disabili la possibilità di partecipare a tutti gli aspetti della vita in condizioni più uguali di quanto fosse fino ad ora possibile.


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