Erotismo virtuale, Intelligenza Artificiale e mondi virtuali

Ci è noto, dalla letteratura di riferimento, che nella Storia il sesso si è rivelato un acceleratore di diffusione e penetrazione domestica e tra le persone comuni di alcune nuove tecnologie. E’ stato osservato infatti che il sesso e la pornografia hanno spesso giocato un ruolo importante nell’adozione e nella diffusione di nuove tecnologie, in particolare quelle di ripresa e riproduzione audiovisiva.

Già la fotografia e poi la pellicola cinematografica hanno avuto un impatto significativo sulla rappresentazione e sulla pratica del sesso nel corso della storia moderna.

La fotografia ha reso possibile la creazione di immagini fisse di atti sessuali e di parti del corpo umano precedentemente invisibili al grande pubblico. Ciò ha reso possibile la produzione e la diffusione di immagini pornografiche che erano state precedentemente limitate alla sfera privata. Inoltre, la fotografia ha permesso di immortalare momenti intimi e personali, creando una traccia di esperienze sessuali che avrebbero altrimenti potuto essere dimenticate.

Con l’avvento della fotografia dinamica in pellicola, il sesso è stato reso ancora più accessibile al grande pubblico attraverso film pornografici e altre forme di intrattenimento sessuale. La tecnologia dell’audiovisivo ha permesso la creazione di immagini in movimento che hanno fornito una rappresentazione più realistica del sesso rispetto alle immagini fisse della fotografia. Ciò ha reso possibile la creazione di film pornografici e di altre forme di intrattenimento sessuale che hanno spesso spinto i confini dell’accettabilità sociale.

Negli anni ’70 e ’80 del secolo scorso, l’industria del porno ha contribuito a spingere l’adozione del formato VHS e la massiccia diffusione dei videoregistratori domestici che ha reso più accessibile e conveniente la diffusione di film pornografici a casa, mentre le prime telecamere a basso costo anche l’espansione del fenomeno delle autoriprese erotiche come i “fermoposta”. I primi siti web pornografici sono stati tra i primi ad adottare tecnologie come lo streaming video e il pagamento online con carta di credito. La pornografia ha certamente avuto un ruolo nella diffusione di internet. Nel corso degli anni ’90, quando internet stava iniziando a diventare sempre più popolare, molti siti web pornografici si sono diffusi rapidamente, spinti dalla domanda di contenuti sessuali online.

Questi fenomeni hanno spinto l’industria ad investire nello sviluppo di nuove tecnologie, come la compressione video e l’accelerazione della connessione, per migliorare la qualità dei loro prodotti e servizi,  per soddisfare le esigenze e la domanda dei consumatori. Questi sviluppi hanno permesso, di riflesso,  anche ad altri settori di utilizzare la rete e migliorare la loro presenza online.

L’avvento della tecnologia digitale ha reso possibile la creazione di contenuti pornografici personalizzati e l’accesso a contenuti pornografici tramite Internet. Ciò ha creato una maggiore privacy e accessibilità per coloro che desiderano esplorare la loro sessualità in modo discreto.


Inizia a diventare significativo il numero di ricerche sull’effetto dell’uso della tecnologia sulla sessualità umana, e molte di queste si concentrano sull’impatto della pornografia e dell’uso di Internet sulla sessualità, così come gli istituti di ricerca che si stanno specializzando su questo tema, tra cui:

  • Il Kinsey Institute for Research in Sex, Gender, and Reproduction presso l’Università dell’Indiana;
  • Il Center for Sexual Health Promotion presso l’Università dell’Indiana;
  • L’Oxford Internet Institute presso l’Università di Oxford;
  • The Institute for the Study of Sexual Identity presso l’Università del Texas ad Austin;
  • Il Center for Sexual Health and Pleasure presso l’Università del Minnesota;
  • Il Center for Sexual and Reproductive Health and Rights presso l’Università di California, Berkeley;
  • The Sexual Health and Wellbeing Lab presso l’Università di Ottawa;
  • The Center for Sexual and Gender Diversity presso l’Università della California;
  • The Institute for Sexual Minority Studies and Services presso l’Università dell’Alberta.

Ad esempio, uno studio pubblicato nel 2016 su JAMA Pediatrics ha esaminato l’associazione tra l’uso di Internet e la frequenza del sesso tra adolescenti americani. Lo studio ha suggerito che l’uso di Internet è associato a una diminuzione della frequenza del sesso tra gli adolescenti. Uno studio del 2018 pubblicato su Sexual Medicine ha esaminato l’effetto dell’uso di dispositivi mobili sul comportamento sessuale degli uomini. Lo studio ha rilevato che l’uso di dispositivi mobili è associato a un aumento della frequenza dell’autoerotismo, ma non a un aumento della frequenza del sesso con un partner.

Un altro studio, pubblicato nel 2019 su Frontiers in Psychology, ha esaminato l’effetto dell’uso della realtà virtuale sul desiderio sessuale e sull’eccitazione. Lo studio ha rilevato che la realtà virtuale può aumentare il desiderio sessuale e l’eccitazione.

Oggi molte tecnologie sono in fase di sperimentazione per il sesso virtuale, alcune delle quali sono:

  • Realtà virtuale (VR): la VR consente di creare un ambiente immersivo e coinvolgente, che può essere utilizzato per creare esperienze sessuali virtuali più realistiche;
  • Robotica sessuale: i robot sessuali sono in fase di sviluppo e promettono di offrire un’esperienza sessuale fisica realistica;
  • Biologia sintetica: la biologia sintetica sta esplorando la possibilità di creare organismi sessuali sintetici, come lubrificanti e prodotti chimici, per migliorare l’esperienza sessuale;
  • Tecnologie indossabili: ci sono dispositivi indossabili, come i sex toy, che possono essere controllati a distanza e sincronizzati con altre tecnologie come l’aptica digitale e i videogiochi erotici, per creare un’esperienza sessuale più coinvolgente, vicina ad un’illusione di realtà;  
  • Intelligenza artificiale (AI): l’AI può essere utilizzata per creare chatbot sessuali ed assistenti virtuali, in grado di conversare con gli utenti e fornire un’esperienza sessuale personalizzata.

Ci sono alcune applicazioni di sesso virtuale che utilizzano tecnologie come l’haptic feedback (aptica) per migliorare l’esperienza di interazione sessuale virtuale. L’haptic feedback è una tecnologia che consente di trasmettere sensazioni tattili, come la pressione, la temperatura e la texture, attraverso dispositivi elettronici. Nel contesto del sesso virtuale, l’haptic feedback può essere utilizzato per creare una sensazione di contatto fisico tra l’utente e l’intelligenza artificiale o la persona con cui si sta interagendo. Ad esempio, alcuni dispositivi di realtà virtuale e d’intelligenze artificiali interattive sono dotati di sensori di pressione e vibrazione, che consentono di simulare le sensazioni di tocco, pressione e movimento durante l’interazione sessuale. Un recente studio pubblicato dall’Istituto d’informatica dell’Università di Bayreuth, Germania (per una ricerca congiunta con il Centro dell’Immagine multimediale del Politecnico della Catalogna, Spagna) mirava a comprendere meglio i correlati emotivi, comportamentali e fisiologici dell’essere accarezzati virtualmente in VR da un avatar o da un oggetto virtuale inanimato (una piuma), a seconda del tipo di feedback sensoriale fornito. risultati della ricerca indicano che il feedback visio-tattile spazio-temporale congruente, rispetto al singolo feedback visivo, aumenta l’illusione di essere toccati affettivamente in VR, così come aumenta l’incarnazione, la piacevolezza, l’eccitazione e la risposta fisiologica. Ciò valeva per la somministrazione di stimoli tattili, basati su onde ultrasoniche o su un contatto interpersonale fisico reale, osservando contemporaneamente il tocco di un avatar o di una piuma virtuale su una mano virtuale incarnata. Tuttavia, i livelli più elevati di tocco affettivo, piacevolezza ed eccitazione illusoria sono stati evocati da condizioni che includevano un vero contatto interpersonale (cioè, pelle a pelle o piuma fisica) rispetto alle altre condizioni sperimentali. Per quanto riguarda l’essere toccati da un avatar o da una piuma, si dimostra che l’eccitazione e il desiderio di ritirare a se la mano virtuale accarezzata è maggiore quando viene toccata da un avatar rispetto a un oggetto inanimato. Infine, le partecipanti di sesso femminile hanno riportato un’illusione più forte di essere accarezzate in VR rispetto ai partecipanti di sesso maschile.


Ovviamente, i ricercatori iniziano anche in questo campo ad effettuare ricerche. Ad esempio uno studio pubblicato su The Journal of Sexual Medicine ha esaminato l’effetto dell’utilizzo di un’applicazione di realtà virtuale su un gruppo di 33 uomini. Lo studio ha rilevato un aumento del desiderio sessuale e dell’eccitazione sessuale tra i partecipanti che hanno utilizzato l’applicazione. Un altro studio, pubblicato su Cyberpsychology, Behavior, and Social Networking, ha esaminato l’effetto dell’utilizzo di un gioco erotico in realtà virtuale su 47 uomini. Lo studio ha rilevato che l’uso del gioco ha aumentato l’eccitazione sessuale e il desiderio sessuale.

E le donne che rapporto hanno con il sesso virtuale? Il rapporto delle donne con il sesso virtuale varia a seconda del contesto culturale, sociale e personale. Sebbene ci siano ancora poche ricerche specifiche anche sul rapporto delle donne con il sesso virtuale, le prime ricerche ci suggeriscono che alcune donne possono trovare l’idea del sesso virtuale stimolante e liberatoria, mentre altre possono considerarlo distante e impersonale rispetto al sesso reale, evidenziando  che le donne possono essere meno propense degli uomini ad utilizzare tecnologie sessuali come i sex toys digitali.

I social media 3D e il sesso virtuale. Alcuni social media 3D, e oggi i metaversi, offrono opzioni per sperimentare il sesso virtuale. Ad esempio, in Second Life e in altri mondi virtuali simili, gli utenti possono creare avatar e interagire con altri utenti attraverso scene e attività sessuali virtuali. Inoltre, esistono anche applicazioni di social media 3D come VRChat che consentono agli utenti di creare mondi personalizzati e di interagire con altri utenti attraverso i loro avatar.


Second Life (SL) è un mondo virtuale online che è stato lanciato nel 2003 dalla società californiana Linden Lab ed è considerato uno dei primi social media 3D. In Second Life, gli utenti possono creare avatar, esplorare mondi virtuali e interagire con altri utenti attraverso chat, messaggi istantanei e altri strumenti di comunicazione. SL è stato progettato per essere una piattaforma open source e gli utenti possono creare e personalizzare oggetti, ambienti e scene all’interno del mondo virtuale. Ci sono molte attività e comunità all’interno di SL, tra cui la creazione di oggetti virtuali, il gioco di ruolo, le attività sociali e persino il sesso virtuale. Second Life è stato uno dei primi esempi di social media 3D ed è stato un precursore di molte altre piattaforme virtuali che sono state sviluppate successivamente. Il successo di Second Life ha dimostrato il potenziale delle piattaforme di social media 3D per la creazione di comunità online e l’interazione tra utenti attraverso mondi virtuali.


In questi contesti, il sesso virtuale può essere una forma di gioco di ruolo e di fantasia sessuale, dove gli utenti possono esplorare aspetti della loro sessualità che potrebbero sentirsi a disagio o timidi a sperimentare nella vita reale. Tuttavia, è importante che gli utenti di social media 3D e metaversi comprendano che la sessualità virtuale è una forma di fantasia e gioco di ruolo e non deve essere confusa con la realtà.

Anche in questo campo sono state attivate ricerche sul sesso virtuale praticato in mondi virtuali 3D come Second Life: l’antropologo Tom Boellstorff in Coming of age in Second Life: An anthropologist explores the virtually human (Princeton University Press) esplora la vita degli avatar di Second Life, tra cui l’interazione sessuale virtuale, e discute le implicazioni culturali e sociali di questo fenomeno. Mosel & Biggs in Sexual communication in Second Life: Digital embodiment and experiences of online intimacy. (Information, Communication & Society, 15(3), 371-393), gli autori esaminano i processi di comunicazione sessuale in Second Life, analizzando le esperienze e le percezioni degli utenti sull’interazione sessuale virtuale. Yee & Bailenson in The Proteus effect: The effect of transformed self-representation on behavior (Human Communication Research, 33(3), 271-290), gli autori esplorano l’effetto dell’avatar sull’interazione sociale e sessuale in Second Life, esaminando come la trasformazione della rappresentazione di sé possa influenzare il comportamento degli utenti. T. Rosenbloom in Ethical considerations for virtual world sex research (Journal of Virtual Worlds Research, 7-3), l’autore discute le questioni etiche e metodologiche che devono essere prese in considerazione nella ricerca sul sesso virtuale in mondi virtuali 3D, tra cui la privacy, il consenso informato e la rappresentatività del campione. Consalvo & Paasonen in Sex for play: On the sociality of erotic encounters in Second Life (in Beyond the Screen: Transformations of Literary Structures, Interfaces and Genres – pp. 267-283), gli autori analizzano le dinamiche sociali e culturali dell’interazione sessuale in Second Life, esplorando il ruolo degli avatar, delle identità di genere e delle norme sessuali.

Dunque, il tema dell’erotismo virtuale e dell’intelligenza artificiale è complesso e dibattuto. Da un lato, ci sono molte persone che vedono l’erotismo virtuale e l’interazione sessuale con le intelligenze artificiali come una forma di liberazione sessuale e di esplorazione della propria sessualità, senza dover fare i conti con problemi come il rischio di malattie sessualmente trasmissibili o il giudizio sociale. D’altro canto, esistono preoccupazioni etiche e sociali riguardo all’uso di intelligenze artificiali a scopo sessuale, specialmente se queste intelligenze artificiali sembrano o sono progettate per sembrare come esseri umani. Ad esempio, potrebbe essere considerato immorale o degradante per gli esseri umani usare le intelligenze artificiali come oggetti sessuali senza considerare il loro valore come entità dotate di intelligenza e sensibilità. Inoltre, monta la preoccupazione per l’effetto che l’erotismo virtuale e l’interazione sessuale con le intelligenze artificiali potrebbero avere sulla percezione delle relazioni umane e sulla capacità delle persone di sviluppare relazioni sane e soddisfacenti con altri esseri umani.

In generale, il tema dell’erotismo virtuale e dell’intelligenza artificiale è uno dei tanti in cui le sfide etiche e sociali si intrecciano con le opportunità tecnologiche, e richiede un dibattito e una riflessione continua da parte della società e dei suoi rappresentanti.

Nel frattempo si diffonde però la pratica del sexting: l’argomento di una mia prossima riflessione.


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