L’ Avaro Cognitivo è la preda preferita dello Spin Doctor

In un mondo dove l’informazione è onnipresente e la capacità di processarla è limitata, emerge la figura dell’avaro cognitivo. Secondo la teoria introdotta da Susan Fiske e Shelley Taylor nel 1984, tutti noi tendiamo a conservare le nostre risorse mentali, cercando di minimizzare lo sforzo cognitivo nel prendere decisioni e nel giudicare gli eventi e le persone che ci circondano. Ma questa tendenza, sebbene economicamente vantaggiosa per il nostro cervello, …

ci rende vulnerabili a tecniche di persuasione sofisticate, come quelle impiegate dagli spin doctors

In questa intervista pubblicata da Bioblu, Marcello Foa spiega la funzione dello spin doctor ed alcune delle tecniche che questi professionisti impiegano nella propaganda

Il contesto dell’Avaro Cognitivo

Gli avari cognitivi, nella loro essenza, si affidano a euristiche, scorciatoie mentali che accelerano il processo decisionale. Tali scorciatoie possono però essere imprecise e soggette a errori. Le più comuni includono l’euristica della rappresentatività, quella della disponibilità e quella di ancoraggio. Queste tecniche permettono agli individui di fare valutazioni rapide ma spesso superficiali, basate più su impressioni generali che su un’analisi critica dettagliata.


l’Avaro Cognitivo
La teoria dell’avaro cognitivo è un importante concetto nel campo della psicologia sociale, che spiega come e perché gli individui tendono a semplificare il processo di elaborazione delle informazioni per ridurre il carico cognitivo. Introdotto da Susan Fiske e Shelley Taylor nel 1984, il modello dell’avaro cognitivo sottolinea la tendenza delle persone a risparmiare risorse mentali, evitando di impiegare un’elaborazione approfondita e accurata quando possibile.

I fondamenti della teoria

Il cervello umano, nonostante la sua capacità di processare grandi quantità di informazioni, è limitato nelle sue risorse cognitive. Per gestire questa limitazione, gli individui utilizzano spesso strategie che minimizzano lo sforzo mentale. Queste strategie includono l’uso di euristiche, che sono scorciatoie mentali o regole empiriche che permettono di prendere decisioni rapide ma approssimative.

Euristiche e Bias Cognitivi

Le euristiche sono al centro della teoria dell’avaro cognitivo. Alcuni esempi di euristiche comunemente utilizzate includono:

  • Euristica della rappresentatività
    giudicare la probabilità di un evento in base a quanto esso sembri rappresentativo di una categoria già conosciuta.
  • Euristica della disponibilità
    valutare la frequenza o la probabilità di un evento in base a quanto facilmente si possono richiamare alla mente esempi di quell’evento.
  • Euristica di ancoraggio e aggiustamento
    basare le stime su un valore iniziale (ancora) e poi fare piccoli aggiustamenti per arrivare a una conclusione.

Queste euristiche, pur essendo utili per risparmiare energia cognitiva, possono portare a distorsioni sistematiche o bias. Il più noto di questi è l’errore fondamentale di attribuzione, in cui le persone tendono a sovrastimare l’influenza delle caratteristiche personali e a sottovalutare l’influenza del contesto nel comportamento altrui.

Le Implicazioni della Teoria

Nel decision making
l’avaro cognitivo prende decisioni basandosi più su impressioni generali e meno su un’analisi dettagliata, il che può condurre a scelte subottimali o errate.

Nelle interazioni sociali
le persone possono formare giudizi rapidi sugli altri basati su stereotipi piuttosto che su un’attenta valutazione individuale, influenzando così la dinamica sociale e le relazioni interpersonali.

Nella percezione e comunicazione
nella comunicazione di massa e nella politica, le tecniche di framing possono essere particolarmente efficaci perché sfruttano la tendenza dell’avaro cognitivo a non cercare informazioni oltre quelle presentate.

Considerazioni critiche

Sebbene la teoria dell’avaro cognitivo fornisca una spiegazione utile per molte tendenze comportamentali umane, ha anche ricevuto critiche. Alcuni psicologi sostengono che essa non tiene conto adeguatamente del ruolo della motivazione e del contesto variabile, che possono influenzare il livello di elaborazione cognitiva impiegato. Inoltre, la teoria è stata estesa e raffinata attraverso il concetto del “tattico motivato”, che suggerisce che le persone alternano tra modalità cognitive di risparmio e analisi a seconda delle esigenze del contesto.

In sintesi, la teoria dell’avaro cognitivo è un pilastro fondamentale per comprendere la cognizione umana, offrendo spunti significativi su come le persone gestiscono le limitate risorse cognitive di fronte a complesse esigenze informative.


Lo Spin Doctor e l’Avaro Cognitivo

Già anni fa ebbi modo d’introdurre in un mio post questa misconosciuta funzione strategica che opera nel campo della propaganda politica e della comunicazione di massa, spiegando come gli spin doctors sono maestri nel fare leva su tendenze e distorsioni cognitive, comuni nell’individuo, a tutto vantaggio dell’efficacia delle loro strategie.

Foa ci ha spiegato nella sua intervista che uno spin doctor è un consulente di comunicazione che manipola il modo in cui gli eventi sono percepiti dal pubblico, spesso tramite l’uso strategico del framing, selezionando attentamente gli aspetti di una storia, o di informazioni, da enfatizzare, o da minimizzare, per influenzare l’opinione pubblica.

La vulnerabilità degli avari cognitivi è particolarmente sfruttata nel campo della politica, della comunicazione di massa… sconfinando a volte in altri scopi, a dir poco: non etici, a cui necessitano efficaci strategie di manipolazione di massa

Ad esempio, presentando una questione politica complessa in termini semplicistici e ripetitivi, gli spin doctors possono rendere un’idea più appetibile e facilmente digeribile. Questo approccio si adatta perfettamente alla tendenza degli avari cognitivi di evitare un’elaborazione profonda e di appoggiarsi invece su informazioni prontamente disponibili o facilmente comprensibili.

Le implicazioni dovute alle trappole degli spin doctors

L’efficacia degli spin doctors nell’orientare l’opinione pubblica dimostra quanto sia cruciale per i cittadini sviluppare una maggiore consapevolezza delle proprie tendenze cognitive, per sviluppare adeguati anticorpi cognitivi. Senza questo livello di consapevolezza, la comunità rimane suscettibile non solo alla manipolazione sottile ma anche a decisioni meno informate e potenzialmente dannose in ambito politico e sociale.

Capire la teoria dell’avaro cognitivo e le nostre potenziali vulnerabilità non è solo una questione di conoscenza psicologica; è un imperativo per chiunque voglia navigare nel moderno paesaggio mediatico con una maggiore capacità di giudizio critico


il Tattico Motivato

Il concetto del “tattico motivato” è un’evoluzione della teoria dell’avaro cognitivo e rappresenta un approccio più flessibile e dinamico alla comprensione del comportamento umano rispetto al modello originale dell’avaro cognitivo. Il tattico motivato è stato proposto da Arie Kruglanski, un psicologo noto per i suoi studi sulla motivazione e i processi cognitivi.

Definizione e caratteristiche del Tattico Motivato

Il tattico motivato è un individuo che si adatta attivamente e strategicamente alle situazioni, scegliendo tra diversi modi di pensare e agire basati sui suoi obiettivi, motivazioni e necessità del momento. Invece di affidarsi sempre a scorciatoie cognitive per risparmiare energia mentale (come farebbe un avaro cognitivo), il tattico motivato valuta la situazione e decide consapevolmente se adottare un approccio più superficiale o più analitico.

Principi del Tattico Motivato

  1. Flessibilità cognitiva
    il tattico motivato può passare da un pensiero rapido e intuitivo a uno più deliberativo e analitico in base al contesto.
  2. Guida motivazionale
    le decisioni su quale approccio cognitivo adottare sono fortemente influenzate dalle motivazioni personali dell’individuo, come il desiderio di precisione, la necessità di difesa dell’ego o l’urgenza di prendere una decisione rapida.
  3. Adattabilità strategica
    il tattico motivato usa una varietà di strategie cognitive e non si limita a un singolo stile di pensiero, rendendo il suo comportamento più adattabile e potenzialmente più efficace in diversi scenari.

Applicazioni del Tattico Motivato

  • Ambito lavorativo
    nel contesto professionale, un tattico motivato potrebbe alternare tra pensiero critico approfondito per compiti complessi e decisioni rapide basate su intuizioni per questioni meno critiche o quando il tempo è limitato.
  • Relazioni interpersonali
    nelle interazioni sociali, potrebbe utilizzare l’empatia e l’intuizione per comprendere gli altri rapidamente, ma anche un’analisi più profonda quando le situazioni richiedono maggiore attenzione ai dettagli o ai sottintesi emotivi.
  • Politica e media
    nel dibattito politico o nell’analisi mediatica, il tattico motivato può scegliere di adottare una narrazione semplificata per influenzare l’opinione pubblica o, alternativamente, di impegnarsi in un’esegesi dettagliata per smontare una narrazione complicata.

Limitazioni e Sfide

Nonostante i vantaggi di questa flessibilità cognitiva, il tattico motivato potrebbe affrontare sfide quali la dissonanza cognitiva quando diverse motivazioni entrano in conflitto, o la paralisi da analisi quando l’eccessiva riflessione impedisce la presa di decisioni tempestive.

In sintesi, il modello del tattico motivato offre una comprensione più ricca e dettagliata dei processi decisionali umani, suggerendo che la nostra cognizione è non solo una questione di capacità, ma anche di scelte strategiche guidate dalle nostre motivazioni e dal contesto in cui ci troviamo.


Educare se stessi e gli altri su come funzionano queste tendenze cognitive e su come vengono sfruttate dai “predatori della comunicazione” può aiutare a mitigare l’effetto degli spin doctors, promuovendo un dibattito pubblico più informato e meno manipolato. Questa consapevolezza è il primo passo verso una cittadinanza più attiva e critica, capace di affrontare le sfide di una società sempre più mediatizzata e complessa.

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