Il sogno di volare …. delle Piante
Un’interfaccia bioelettronica permette ad una pianta di “controllare una body extension che le permette di volare … per … “SOCIALIZZARE’ CON L’UOMO”
The Dream of flying
TOTAL RECALL\ARS ELECTRONICA | 2013, LIENZ
Un’interfaccia bioelettronica permette ad una pianta di controllare una body extension che le consente di volare.
L’interfaccia misura l’attività elettrica della pianta e usa i dati per guidare il volo.
La pianta, così, diventa un sensore dell’ambiente che lo circonda ed attore di una performance artistica, creando un sistema aperto in cui i visitatori e l’ambiente partecipano attivamente nell’influenzare il movimento della pianta mentre l’osservano.
E’ il 2013, incantato da esperimenti ed installazioni di Arte Elettronica, sto visitando Ars Eelectronica promosso dall’Università di Lienz che si tiene ogni anno, dal 1979. Qui visionari artisti presentano nel corso dell’evento mondiale le proprie installazioni artistiche supportate dal digitale.
Sei anni prima una studentessa in Scienze della Comunicazione mi fece da assistente sul campo nella ricerca applicata che stavamo svolgendo per la Provincia di Napoli e l’Università Suor Orsola Benincasa per definire la nuova figura professionale di “Mediatore della Cultura Digitale”. Mentre mi trovo nel padiglione dedicato al rapporto tra Arte e Scienza , mi sono sentito chiamare. Era quella studentessa.
Mi abbraccia ed inizia a raccontarmi la sua storia da quando era finita la nostra collaborazione. Mi dice che dopo le nostre attività di ricerca si era appassionata in particolare allo studio della Cultura digitale e, dopo la laurea, era andata a specializzarsi alla Università di Lienz, una istituzione particolarmente esperta in Cultura digitale e Media Arts, e qui si era avvicinata all’Arte elettronica. Mi spiega che, rimasta in Austria, diventa ricercatrice con particolare riferimento al Rapporto tra Arte e Scienza, e che in questa edizione stava presentando appunto la sintesi della sua ricerca esponendo la sua opera.
La sua installazione a cavallo tra arte e scienza, è un esperimento di comunicazione tra una pianta e un drone. Presentato in forma di performance artistica, cercando di dimostrare che sussisiste una sorta d’Interattività tra le Piante e l’Uomo.
L’opera nasce all’interno dell”Interface Culture Lab: uno spazio di ricerca multidisciplinare nato all’interno dell’Università d’Arte e Design di Linz. Fondato nel 2004 da Christa Sommerer e Laurent Mignonneau, due artisti universalmente riconosciuti quali pioneri dell’arte interattiva, coadiuvati da Martin Kaltenbrunner (cofondatore del sistema Reactable) dirigono questo spazio dedicato alla ricerca nell’intersezione tra arte e tecnologia, con una particolare attenzione agli sviluppi del concetto di interattività nelle sue più svariate forme.
Sebbene l’installazione fosse la rapprsentazione del suo lavoro di ricerca, la ragazza non mi sembrava molto convinta. Le chiesi provocatoriamente: “…la tua teoria vuole dimostrare con questa installazione che le piante riescono a percepire l’EMPATIA dell’Uomo nei loro confronti?”; mi rispose: “Si, durante le mie prove in laboratorio ho riscontrato che sembra funzionare, ma qui sembra proprio di no …”.
“Hai ragione”, risposi, “… la maggioranza delle persone è scettica, non crede nella ‘Grande Connessione’, altrimenti oggi avremmo un mondo migliore” … e mentre parlavo mi apprestavo ad avvicinarmi alla pianta che volteggiava nella stanza sul drone che lei manovrava.
Mentre discutevamo, mi accorsi che ogni volta che tendevo verso la pianta volante, questa a sua volta tendeva nel suo volare verso di me … “per favore riponi il tuo pc, non lo pilotare tu …” ma lo stesso la pianta continuava nel suo volo sospesa in aria a tendere verso di me … “… hai visto, io ci credo alla risonanza empatica e la pianta lo sa “
…

BULLY A PLANT, un esperimento in due negozi IKEA con migliaia di bambini in età scolare, per contribuire a sensibilizzare il pubblico riguardo agli studi sull’Empatia nei confronti delle Piante. L’esperimento dal vivo ha coinvolto IKEA , dove in due suoi negozi, in Medio Oriente, una pianta è stata nutrita di complimenti e parole di incoraggiamento, mentre un’altra è stata vittima di bullismo verbale con parole odiose. Gli studenti sono stati incoraggiati a registrare le proprie voci per condividere il loro amore con la prima pianta, mentre l’altra parole veniva sottoposta a continue critiche, l’esperimento è stato condotto sia in presenza fisica che attraverso l’interazione con i social media. Mentre la pianta che era stata sottoposta a continue parole di compiacimento continuava a prosperare, la pianta vittima di bullismo si mostrava visibilmente in difficoltà, appassita le foglie cadenti. Entrambe le piante sono state trattate rigorosamente allo stesso modo per 30 giorni: con la stessa quantità d’acqua, giornalmente esposte alla stessa luce solare, e fertilizzate alla stessa maniera. L’unica differenza consisteva nelle parole e nei modi con cui le piante venivano ‘trattate’ dai bambini. Alla fine dell’esperimento, dopo 30 giorni, i risultati impressionanti parlavano da soli.
(post updated 2019/07/07)