Nel mondo dell’arte e della musica, spesso ci troviamo di fronte ad un dilemma intrigante …
la relazione tra il brand di un artista e la sua effettiva competenza artistica
Molti artisti noti, come Sting, hanno compiuto esperimenti sotto copertura per valutare se il pubblico sia influenzato dalla fama o se è in grado di apprezzare la qualità e la competenza artistica in maniera indipendente. In questa riflessione voglio introdurre la complessa dinamica tra brand e qualità artistica, sottolineando che la maggior parte del pubblico è suscettibile all’influenza del nome noto dell’artista.
Ovviamente esistono anche appassionati competenti dell’arte capaci di apprezzare al di là delle aspettative predefinite: ma quanti sono?
L’esperimento sociale di Joshua Bell ci può dare una idea.
Uno dei più grandi virtuosi del mondo, Joshua Bell è uno dei più grandi nomi della musica classica. Come Sting ed altri noti artisti, nel 2007 ha fatto delle esibizioni anonime per strada, come esperimento sociale per vedere cosa sarebbe potuto succedere … Su 1.097 persone che sono passate davanti Bell – che ha suonato per 45 minuti, vestito con jeans e cappellino da baseball, solo 27 hanno dato dei soldi e solo sette si sono effettivamente fermati e hanno ascoltato per un certo periodo di tempo. In totale, Bell ha guadagnato 52,17 dollari, e questo incasso include una banconota da 20 dollari probabilmente offerti da qualcuno che lo ha riconosciuto. Il patrimonio netto di Joshua Bell è stimato in circa 15 milioni di dollari, che ha guadagnato durante la sua carriera di successo come violinista, direttore d’orchestra e docente. Bell suona con un violino Stradivari del valore di circa 10 milioni di dollari.
Non è un mistero che molti artisti noti abbiano intrapreso esperimenti sotto copertura per testare la reazione del pubblico e valutare l’influenza del loro brand o fama sull’esperienza artistica. Questi test empirici, che spesso li hanno portati a esibirsi per strada o nelle stazioni della metropolitana, camuffati o senza rivelare la loro identità, hanno fornito interessanti spunti di riflessione sulla percezione dell’arte da parte del pubblico. I risultati di tali esperimenti hanno spesso dimostrato che, nonostante il livello di notorietà degli artisti, la reazione del pubblico potrebbe essere influenzata dal brand o dalla fama anziché concentrarsi esclusivamente sulla qualità o competenza artistica. È sintomatico il fatto che anche artisti di grande talento, durante queste performance sotto copertura, abbiano raccolto somme relativamente modeste, lontane dalle cifre che potrebbero aspettarsi in contesti più ufficiali o con il loro nome noto. Ciò non significa necessariamente che il pubblico mediamente non sia in grado di apprezzare la qualità artistica o competenza degli artisti. Piuttosto, suggerisce che l’impatto del brand noto può esercitare una forte influenza sulla percezione dell’arte, spingendo il pubblico a privilegiare l’aspettativa associata a un nome famoso piuttosto che a una valutazione oggettiva delle performance. Questo fenomeno può essere attribuito a diversi fattori. Innanzitutto, viviamo in un’epoca in cui il marketing e la comunicazione svolgono un ruolo cruciale nella costruzione del brand degli artisti. Le strategie di promozione e visibilità possono contribuire a creare un’immagine predefinita nella mente del pubblico, che influenzerà la sua percezione e aspettative riguardo all’artista. Inoltre, l’accessibilità e l’enorme quantità di contenuti musicali disponibili oggi possono rendere difficile per il pubblico mediamente distinguere tra gli artisti emergenti o meno noti e quelli già affermati. Di conseguenza, il brand noto può diventare un punto di riferimento rapido e familiare, che offre una sorta di garanzia di qualità o un collegamento emotivo predefinito. Tuttavia, è importante sottolineare che esistono anche appassionati di musica e apprezzatori dell’arte capaci di andare al di là delle aspettative predefinite. Questi individui, con una sensibilità e un gusto sviluppati, sono in grado di apprezzare e riconoscere la qualità e la competenza artistica anche in contesti meno noti o meno pubblicizzati. Sono alla ricerca di esperienze autentiche e si sintonizzano sulle emozioni e l’abilità artistica, indipendentemente dal brand o dalla fama. In conclusione, l’influenza del brand noto sull’apprezzamento artistico è una questione complessa e dipende dal contesto e dalle caratteristiche del pubblico. Mentre alcuni potrebbero essere più suscettibili all’immagine predefinita di un artista, altri saranno in grado di valutare la qualità e la competenza artistica in modo più oggettivo. Pertanto, è importante promuovere la diversità e dare spazio agli artisti emergenti, in modo che possano farsi apprezzare per il loro talento senza essere vincolati dalle aspettative legate al brand noto. Solo così si potrà veramente valorizzare la varietà e la ricchezza dell’arte e della musica nella nostra società
Il pubblico e le aspettative predefinite
È innegabile che la notorietà di un artista crei un’aspettativa predefinita nel pubblico. Le persone tendono ad essere più inclini ad apprezzare ciò che è già conosciuto o che gode di un ampio consenso nella società. L’artista famoso, con il suo brand consolidato, rappresenta una sorta di garanzia di qualità o di connessione emotiva. Tuttavia, questa aspettativa può talvolta sovrastare la valutazione oggettiva della competenza artistica.
La soggettività dell’apprezzamento artistico
L’apprezzamento dell’arte è un processo soggettivo, influenzato da molteplici fattori. Ciò che una persona considera di alta qualità o competenza artistica potrebbe non essere lo stesso per un’altra. I gusti personali, le preferenze musicali e le esperienze individuali giocano un ruolo fondamentale nel modo in cui il pubblico percepisce e valuta l’arte. Pertanto, la relazione tra brand e qualità artistica diventa una questione di prospettiva personale.
Il fenomeno dell’influenza del brand noto sull’apprezzamento artistico può essere attribuito a diversi bias cognitivi. Vediamone alcuni esempi:
- Bias dell’associazione: noto anche come bias dell’attribuzione errata, è un fenomeno cognitivo in cui le persone tendono a fare delle connessioni errate o erronee tra eventi o oggetti sulla base di associazioni superficiali o casuali. Questo bias si verifica quando attribuiamo erroneamente una relazione di causa-effetto tra due eventi o oggetti che sono semplicemente correlati tra loro senza una vera connessione causale. Il bias dell’associazione può influenzare la nostra percezione e il nostro giudizio in vari contesti, compreso la comunicazione di marketing. Le aziende spesso utilizzano tecniche di marketing che sfruttano le associazioni per creare un’immagine positiva o desiderabile intorno ai loro prodotti o marchi. Pertanto le persone tendono a fare associazioni positive con marchi o nomi famosi, trasferendo queste connotazioni positive anche all’opera dell’artista. Questo può influire sulla percezione dell’arte e portare a una valutazione più favorevole
- Bias dell’autorità: il bias dell’autorità è un fenomeno psicologico in cui le persone tendono a dare maggiore peso alle opinioni, alle decisioni o alle indicazioni di una figura di autorità, senza mettere in discussione o valutare criticamente tali informazioni. Questo bias si basa sull’idea che l’autorità sia in possesso di conoscenze, competenze o esperienze superiori e, di conseguenza, le sue opinioni o direttive siano più affidabili o valide. Il bias dell’autorità può influenzare il nostro pensiero e le nostre decisioni in vari contesti. Le aziende spesso utilizzano strategie di marketing che sfruttano l’autorità o la figura di esperti ( cfr. influencer nel mondo on-line) per aumentare la credibilità e la fiducia nei confronti dei loro prodotti o servizi. Pertanto le persone tendono ad attribuire maggiore valore e fiducia a ciò che proviene da figure di autorità o di fama consolidata. Di conseguenza, un artista noto potrebbe essere considerato di qualità superiore semplicemente perché ha un brand consolidato nel settore e viene amplificato da presunti esperti.
- Bias della conferma: le persone hanno la tendenza a cercare conferme delle loro aspettative e preconcetti. Se si è portati a credere che un artista noto sia di alta qualità, si tende a cercare e interpretare le evidenze che supportano questa convinzione, ignorando o minimizzando le informazioni contrastanti.
- Bias dell’effetto Dunning-Kruger: questo bias si riferisce alla tendenza delle persone meno competenti in un determinato campo a sovrastimare le proprie abilità, mentre coloro che sono più competenti tendono a sottostimarle. Ciò potrebbe portare il pubblico a valutare positivamente un artista noto, anche se la sua competenza artistica reale non è particolarmente elevata.
- Bias dell’effetto halo: quando una persona ha una valutazione positiva su un aspetto specifico di una persona o di un’opera, tende a generalizzare quest’opinione positiva anche su altri aspetti. Ad esempio, se un artista è noto per un singolo successo, potrebbe essere percepito come di qualità anche nelle altre sue produzioni artistiche.
È importante sottolineare che questi bias cognitivi possono influenzare la percezione dell’arte, ma non sono determinanti. Esistono individui che sono in grado di superare tali influenze e valutare l’arte in modo più obiettivo, basandosi sulla qualità e sulla competenza artistica effettiva.
L’esistenza degli appassionati e degli apprezzatori dell’Arte
Nonostante l’influenza del brand noto di un artista, esistono appassionati di musica e apprezzatori dell’arte che sono in grado di guardare al di là delle aspettative predefinite. Queste persone cercano e sostengono artisti emergenti o meno conosciuti, basandosi sulla loro valutazione personale della qualità dell’arte. Riconoscono che la competenza artistica può essere presente anche al di fuori dei riflettori e che l’esplorazione di nuove sonorità e talenti può portare a scoperte sorprendenti.
In sintesi, la relazione tra brand e qualità artistica è una questione complessa e soggettiva. Mentre la fama di un artista può influenzare la percezione del pubblico, non è corretto generalizzare e affermare che il pubblico mediamente non sia in grado di apprezzare la competenza artistica. Esistono diversi tipi di pubblico, alcuni sensibili al nome noto dell’artista, mentre altri cercano e apprezzano la qualità indipendentemente dalla fama. L’apprezzamento dell’arte è un’esperienza personale, influenzata da gusti, preferenze e sensibilità individuali. Pertanto, la comprensione di questa complessa dinamica ci invita ad abbracciare la diversità delle opinioni e a esplorare al di là delle aspettative predefinite, per scoprire nuovi talenti e perdersi nell’emozione dell’arte autentica.
Per chi ha voglia di avere più informazioni sull’argomento, qui di seguito alcuni riferimenti bibliografici che approfondiscono il tema dei bias cognitivi e il loro impatto sull’apprezzamento artistico:
- “Thinking, Fast and Slow” di Daniel Kahneman – questo libro classico offre un’ampia panoramica sui processi decisionali umani, inclusi i bias cognitivi che influenzano le nostre valutazioni e preferenze.
- “The Art of Choosing” di Sheena Iyengar – questo libro esplora come le scelte che facciamo siano influenzate da fattori come l’immagine di marca e la percezione dell’autorità, offrendo una prospettiva interessante sulle dinamiche decisionali che possono riguardare l’apprezzamento artistico.
- “The Halo Effect: How It Affects Our Perceptions” di Phil Rosenzweig – questo libro esamina l’effetto halo e come influisce sulle nostre percezioni e valutazioni in diversi contesti, inclusa la valutazione di opere d’arte e artisti.
- “Judgment and Decision Making: An Interdisciplinary Reader” a cura di Terry Connolly, Hal R. Arkes e Kathleen R. Hammond – questa raccolta di saggi offre una panoramica approfondita sui processi decisionali umani, compresi i bias cognitivi, e può essere utile per comprendere come tali bias possono influenzare la valutazione artistica.
- “Artful Persuasion: How to Command Attention, Change Minds, and Influence People” di Harry Mills – questo libro esplora il potere persuasivo dell’arte e come la presentazione e la promozione di un’opera possono influenzare la sua percezione e apprezzamento da parte del pubblico.
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