L’importanza dell’uso consapevole delle tecnologie cognitive

Un recente articolo sul NYT recita: “la C.I.A. ha sviluppato un chatbot basato sull’intelligenza artificiale per aiutare gli analisti a prevedere il comportamento dei leader mondiali. Il progetto, avviato negli ultimi due anni, mira a migliorare gli strumenti dell’agenzia e la comprensione dei progressi tecnologici degli avversari. Il direttore William Burns ha enfatizzato l’importanza dell’A.I. nella competizione con la Cina, e la nuova amministrazione Trump intende proseguire questi sviluppi. I modelli di intelligenza artificiale avanzati aiutano gli analisti a elaborare il vasto flusso di informazioni disponibili, …” in particolare nel trattamento delle informazioni disponibili da fonti aperte (OSINT)


L’intelligenza artificiale (IA) sta rivoluzionando il nostro modo di pensare, lavorare e creare, offrendo opportunità senza precedenti per espandere le capacità umane. Tuttavia, il suo potenziale non è garantito dal solo accesso alla tecnologia, ma dalla capacità degli utenti di impiegarla in modo consapevole. In un’epoca caratterizzata dalla trasformazione digitale, è cruciale comprendere come queste tecnologie possano essere utilizzate per affrontare le sfide del presente e del futuro.

Se vogliamo classificare con maggiore precisione ciò che il senso comune definisce “intelligenza artificiale”, possiamo parlare di tecnologie cognitive: strumenti avanzati che supportano l’utente umano in maniera interattiva e dinamica.
Un esempio di tecnologia cognitiva è rappresentato dai chatbot avanzati per il customer service, in grado di comprendere e rispondere in linguaggio naturale. Questi strumenti, progettati per collaborare con l’intelligenza umana, possono essere definiti assistenti computazionali avanzati, capaci di svolgere compiti specifici e di generare valore in molteplici contesti.

Approccio specialistico o multi-interdisciplinare?
Le tecnologie cognitive non sono semplici strumenti distinti solo per il nome assegnato dall’azienda che li produce. Come tutti i software, sono progettate per assolvere a compiti specifici e, di conseguenza, possono essere considerati strumenti specializzati.
Ogni modello è ingegnerizzato, programmato e addestrato per svolgere funzioni mirate: dalla gestione di grandi quantità di dati alla creazione di contenuti creativi, dall’ottimizzazione di processi aziendali alla simulazione di scenari complessi. Per questa natura specialistica, il loro impiego ottimale richiede una comprensione chiara delle loro potenzialità e dei loro limiti.

Per molte di queste tecnologie entra in gioco l’approccio multi-interdisciplinare: solo attraverso la combinazione di competenze diverse è possibile massimizzarne il valore. Ad esempio, un team composto da esperti in scienza dei dati, etica, design e psicologia può collaborare per utilizzare l’IA in modi che superano le aspettative di un singolo dominio.
Questo approccio consente non solo di affrontare problemi complessi, ma anche di esplorare nuove opportunità creative e innovative.

Per comprendere meglio questo punto, consideriamo due strumenti di IA: DeepSeek e ChatGPT. Entrambi rappresentano tecnologie cognitive avanzate, ma differiscono profondamente nelle loro caratteristiche e nel modo in cui possono essere utilizzate.

DeepSeek AI ad esempio, sebbene condivida con altre tecnologie IA una achitettura di base, è uno strumento specialistico progettato per l’analisi di enormi database scientifici o tecnici. Offre risposte precise e altamente dettagliate in settori specifici come medicina, ingegneria o fisica, risultando particolarmente efficace nelle mani di esperti di dominio che possiedono conoscenze approfondite e sanno formulare query mirate.

ChatGPT, al contrario, è una piattaforma generativa e creativa, progettata per dialogare in modo flessibile con l’utente su una vasta gamma di argomenti. Per questa sua natura, non si limita a un solo dominio specialistico, ma spazia tra discipline diverse. Ciò la rende uno strumento ideale per il brainstorming, la creazione di contenuti e l’esplorazione di idee trasversali. Tuttavia, questa versatilità richiede un utente che possieda competenze multidisciplinari o, almeno, una curiosità intellettuale che gli permetta di collegare concetti provenienti da ambiti diversi. Senza questa capacità, l’output generato potrebbe risultare superficiale o poco utile per scopi più complessi.

La chiave del successo nell’uso di strumenti come ChatGPT è l’approccio interdisciplinare: un analista o progettista che opera in modo trasversale tra mondi differenti – ad esempio tra umanesimo e tecnologia, o tra arte e scienza – può sfruttare al meglio la capacità di ChatGPT di generare contenuti e connessioni inaspettate.
Questo lo distingue da un esperto di un singolo dominio, che potrebbe trovare più valore in strumenti specialistici come DeepSeek.

In sintesi, la scelta dello strumento giusto dipende dall’obiettivo e dal profilo dell’utente.
Strumenti versatili come ChatGPT offrono il massimo potenziale quando utilizzati da individui con una mentalità interdisciplinare, capaci di sfruttare la vastità delle connessioni generate e di dare struttura alle informazioni.
Questo approccio non solo amplifica l’efficacia dello strumento, ma permette anche di affrontare in modo creativo e consapevole le sfide del presente e del futuro, promuovendo una collaborazione più profonda tra tecnologia e umanità.


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