Ipnocrazia e Politainment, intuizioni a confronto
Il concetto di “Ipnocrazia”, così come elaborato da Jianwei Xun (analista culturale e filosofo nato a Hong Kong il cui lavoro collega i mondi dei media, della teoria narrativa e della filosofia) , offre una lente innovativa per comprendere l’evoluzione della comunicazione politica moderna, in cui il potere non si esercita più attraverso la coercizione diretta, ma tramite la manipolazione degli stati di coscienza collettivi.
Tale trasformazione si integra perfettamente con il concetto di Politainment, fenomeno che ho precedentemente introdotto in passato, che descriveva la politicizzazione dello spettacolo mediatico.
Alla luce di queste intuizioni, appare evidente come la comunicazione politica odierna faccia leva su bisogni latenti dell’elettorato, abilmente individuati attraverso strategie proprie delle analisi in uso al marketing. In questo contesto, è utile richiamare il concetto di finestra di Overton (concetto che introduco nella mia riflessione: ”Quando l’impossibile diventa politicamente inevitabile” ) secondo il quale idee inizialmente percepite come radicali o impossibili possono diventare progressivamente accettabili e persino inevitabili, comunicate anche con l’impiego della Programmazione-Neuro-Linguistica (PNL).
L’Ipnocrazia come pratica politica manipolativa
Già nel suo saggio “Ipnocrazia. Trump, Musk e la nuova architettura della realtà” – ripreso nella sua recente analisi del discorso d’insediamento del nuovo presidente eletto – Xun aveva analizzato come il discorso politico possa essere progettato per modellare percezioni e stati emotivi attraverso tre meccanismi principali:
- Manipolazione spazio-temporale
Frasi come “The Golden Age of America begins right now” reinterpretano passato, presente e futuro in una narrazione mitica e senza tempo. Tale approccio non si limita a evocare nostalgia o speranza, ma crea una realtà immaginata che sembra immediatamente raggiungibile. - Economia emotiva
I discorsi evocano traumi e successi collettivi, alimentando un senso di appartenenza simbolica. L’uso di eventi personali, come il tentato assassinio di Trump, rafforza la percezione del leader come figura messianica e invulnerabile. - Saturazione semantica
La ripetizione ossessiva di parole chiave crea un effetto ipnotico, mantenendo il pubblico in uno stato di tensione e rilascio emotivo. Parole come “win”, “America” e “great” costruiscono un’identità collettiva semplificata, ma potente.
La comunicazione ipnocratica e la finestra di Overton
In termini di adeguamento alla finestra di Overton, l’Ipnocrazia sfrutta narrazioni capaci di ridefinire ciò che è accettabile all’interno del discorso pubblico. Il politico percepisce i bisogni latenti del suo elettorato e li utilizza per spostare gradualmente i confini del dibattito, rendendo possibile l’impossibile. Per esempio, i discorsi di Trump non solo rispondono a istanze già presenti, ma le amplificano e le consolidano, trasformandole in un nuovo paradigma di riferimento.
Uun confronto tra Ipnocrazia e Politainment
Il Politainment e l’Ipnocrazia condividono l’idea che il potere moderno sia strettamente legato alla capacità di creare narrazioni avvincenti. Tuttavia, mentre il Politainment si concentra sull’intrattenimento come veicolo per il consenso, l’Ipnocrazia spinge oltre, plasmando direttamente gli stati di coscienza. Questa differenza si riflette nell’uso del linguaggio: il Politainment privilegia uno stile spettacolare e accessibile, mentre l’Ipnocrazia mira a saturare i significati fino a ridefinire la realtà stessa.
Precedenti contributi teorici al concetto di Ipnocrazia
Per comprendere a fondo l’Ipnocrazia, è utile richiamare alcuni pensatori chiave, tra cui:
- Pierre Bourdieu e la violenza simbolica
Bourdieu descrive il potere come una forma di violenza simbolica esercitata attraverso il linguaggio e le strutture cognitive. Questo si riflette nell’uso ipnotico di parole e simboli che impongono una visione del mondo accettata come naturale. - Michel Foucault e il potere-sapere
Foucault analizza il potere come una rete di relazioni che utilizza il sapere per creare soggetti consapevolmente sottomessi. L’Ipnocrazia di Xun rispecchia questa logica, inducendo stati di trance collettiva che portano il pubblico ad accettare una nuova realtà come fosse la propria. - Joseph Nye e il Soft Power
Nye introduce il concetto di Soft Power come la capacità di influenzare tramite attrazione e persuasione piuttosto che coercizione. L’Ipnocrazia sfrutta questa dinamica, controllando significati e desideri attraverso narrazioni emozionali ed immagini. - Dorinne Kondo e il potere come significato
Secondo Kondo, il potere non si limita a controllare, ma crea nuove realtà simboliche e identità condivise. L’Ipnocrazia ne è un esempio, mostrando come il discorso politico possa plasmare una percezione collettiva profonda.
Il ruolo di una narrazione alternativa per affrontare l’Ipnocrazia
Di fronte alla sfida posta dall’Ipnocrazia, è necessario sviluppare un “arte del sognare lucido politico”, come suggerisce Xun. Questo implica la creazione di narrazioni alternative in grado di mobilitare emozioni positive e nuovi desideri collettivi. Non si tratta di contrapporre razionalità ad emozione, ma di integrare entrambi in un linguaggio che ispiri anziché dominare come sembra sia stata declinata la narrazione della controparte in questi ultimi decenni.
I progressisti, in particolare, dovrebbero abbandonare l’illusione che il solo appello alla ragione possa contrastare il potere emozionale del populismo e delle destre. Come dimostra la finestra di Overton, è possibile spostare i confini del dibattito creando nuove “visioni del possibile” che rispondano ai bisogni profondi di una maggioranza delle persone.
In sintesi, l’Ipnocrazia rappresenta una svolta radicale nel modo in cui il potere viene esercitato e percepito. Comprendere i suoi meccanismi, anche attraverso strumenti propri delle scienze cognitive e dell’analisi delle conseguenze comportamentali è essenziale per comunicare l’immaginazione di un futuro politico più consapevole e inclusivo. Solo così possiamo sperare di trasformare il dominio sulle coscienze in un potere che liberi, anziché opprimere.
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