Per tutta la vita ho avvitato bulloni, ma ora che vuoi da me ?

Cari amici, oggi voglio condividere con voi una metafora che riflette sull’importanza dell’esperienza e dell’innovazione nel mondo del lavoro. Immaginate una persona che per tutta la sua vita lavorativa ha svolto un unico compito: AVVITARE BULLONI

Questa persona è diventata un esperto nell’avvitare bulloni, conosce tutte le tecniche e gli strumenti necessari per farlo in modo efficiente.
Ma cosa succede quando a questa persona viene chiesto di inventare una chiave con cui avvitare i bulloni? La situazione cambia. Nonostante l’esperienza accumulata nel suo lavoro, questa persona potrebbe trovarsi in difficoltà nell’affrontare una sfida così nuova. L’avvitare bulloni richiede una competenza specifica, mentre l’inventare una chiave richiede una mentalità creativa ed innovativa. Questa metafora ci porta a riflettere sull’importanza di bilanciare l’esperienza con l’innovazione. L’esperienza è un tesoro che si accumula nel corso degli anni di lavoro, ma non possiamo dare per scontato che essa sia sufficiente per affrontare nuove sfide e cambiamenti. È importante riconoscere che l’innovazione è necessaria per progredire e adattarsi a un mondo in continua evoluzione.
Le persone che hanno dedicato la loro vita a un singolo compito possono portare una profonda conoscenza e competenza in quel settore specifico. Tuttavia, per affrontare nuove sfide e generare nuove idee, è fondamentale aprire la mente all’innovazione. Dobbiamo essere pronti a imparare continuamente, ad adattarci ai cambiamenti e ad acquisire nuove competenze.

Nella nostra società, dove l’innovazione tecnologica avanza a un ritmo accelerato, è essenziale coltivare una mentalità aperta al cambiamento. Possiamo imparare dall’esperienza degli esperti, ma dobbiamo anche incoraggiare l’innovazione e la creatività, creando spazi e opportunità per sviluppare nuove soluzioni.
Quindi, ricordiamoci sempre che la combinazione di esperienza e innovazione è ciò che ci permette di evolvere e progredire. Non dobbiamo mai dimenticare che anche se qualcuno ha dedicato la sua vita a un’unica attività, non possiamo dare per scontato che sia in grado di affrontare improvvisamente nuove sfide. Dobbiamo incoraggiare l’apertura mentale, l’adattabilità e l’apprendimento continuo.

E voi, cosa ne pensate di questa metafora? Siamo pronti a bilanciare l’esperienza con l’innovazione nelle nostre vite professionali?


2 pensieri riguardo “Per tutta la vita ho avvitato bulloni, ma ora che vuoi da me ?

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  1. In realtà considero che l’esperto avvitatore di bulloni potrà concepire una macchina in grado di avvitare bulloni. Molte delle innovazioni tecniche, oggidì acquisite, sono frutto dell’esperienza di artigiani che potevano “immaginare” la macchina partendo dalla propria esperienza manuale. Il senso della innovazione credo sia insito nella natura umana.

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    1. Certamente, Andrea, l’esperto avvitatore di bulloni avrà concepito, in passato, da solo una macchina in grado di avvitare bulloni elaborando la sua invenzione con conoscenze ed esperienze proprie di una Società che si è formata ed evoluta nel suo progresso secondo una Cultura, possiamo dire, “analogica”. Tuttavia, perché un inventore analogico possa interagire efficacemente in un gruppo di lavoro moderno sarà necessariamente utile che acquisisca alcune skills specifiche.
      Con delle competenze da Cultura “digitale” che potrebbero essere utili per:

      – Adattabilità: l’inventore analogico dovrebbe essere aperto al cambiamento e disposto ad adattarsi alle nuove tecnologie e alle dinamiche del gruppo di lavoro moderno.
      – Conoscenza tecnologica di base: anche se l’inventore analogico potrebbe non essere esperto nelle più recenti tecnologie digitali, è importante che abbia una conoscenza di base delle tecnologie più utilizzate nel settore in cui opera il gruppo di lavoro. Questo gli consentirà di comprendere i concetti e le terminologie tecnologiche comuni e di comunicare in modo efficace con i colleghi.
      – Curiosità e apprendimento continuo: l’inventore analogico dovrebbe essere curioso e interessato a imparare nuove cose. Dovrebbe essere disposto a investire tempo ed energie per comprendere le nuove tecnologie e le loro implicazioni nel suo campo di lavoro.
      – Capacità di collaborazione: l’inventore analogico dovrebbe essere in grado di lavorare in modo collaborativo e di integrarsi all’interno di un gruppo di lavoro. La capacità di comunicare in modo efficace, di ascoltare gli altri membri del team e di contribuire alle discussioni sarà fondamentale per il successo della collaborazione.
      – Pensiero critico e problem-solving: anche se l’inventore analogico potrebbe non avere una conoscenza approfondita delle tecnologie digitali, dovrebbe sviluppare competenze di pensiero critico e problem-solving. Questo gli permetterà di affrontare le sfide e di proporre soluzioni innovative, basandosi sulla sua esperienza e sulla sua prospettiva analogica.
      – Capacità di apprendere dai colleghi: l’inventore analogico dovrebbe essere aperto a imparare dai colleghi che possiedono competenze digitali più avanzate. La collaborazione e lo scambio di conoscenze all’interno del gruppo di lavoro saranno fondamentali per ampliare le sue competenze e per integrarsi meglio nel contesto moderno.
      – Mentalità aperta e creatività: infine, l’inventore analogico dovrebbe mantenere una mentalità aperta per sviluppare la sua creatività. Questo gli permetterà di trovare modi innovativi di combinare le sue competenze ed esperienze analogiche con le tecnologie digitali, creando soluzioni uniche e valore aggiunto nel suo campo di lavoro.

      E’ mia opinione che l’Italia stia perdendo, nel tempo la sua competitività creativa nel mondo, a causa del ritardo con cui non si è pensato di infondere nel Sistema complessivo questi concetti, necessari a competere nella III rivoluzione industriale che si andava formando nel Sistema globale, a maggior ragione oggi che stiamo già entrando nella quarta rivoluzione industriale.

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