Geopolitica e AI. Tra scacco matto e stallo infinito

L’AI nella geopolitica globale
(introduzione)

Se gli staff dei capi di governo di USA, Russia, Cina, Europa e altri grandi attori globali usano i loro modelli di AI per ipotizzare scenari strategici, la questione chiave è:

Questi modelli producono output basati sulla stessa conoscenza di base, o ci sono differenze significative?

La risposta è no, non si basano sulla stessa base di conoscenza.
Ecco perché:

Le differenze nei dataset
 Non tutti i governi hanno lo stesso accesso ai dati

Gli algoritmi di AI sono tanto intelligenti quanto i dati che ricevono. Quindi, la prima grande differenza tra le AI di USA, Russia, Cina, UE e altri governi è quali dati usano per l’addestramento.

Ogni governo ha un accesso diverso ai dati

  • USA
    Dominano il settore dei big data grazie a Google, Microsoft, Amazon, OpenAI, (Meta?). Hanno accesso a dataset giganteschi su economia, geopolitica, previsioni climatiche e sorveglianza globale (NSA, Five Eyes).
  • Cina
    Ha una raccolta dati interna ancora più vasta grazie al controllo statale su aziende come Tencent, Alibaba, Baidu (Tik Tok ?). Tuttavia, dovrebbe avere meno accesso a fonti occidentali.
  • Russia
    Ha probabilmente dati limitati rispetto a USA e Cina. Dipende da informazioni interne e da fonti aperte (OSINT), ma ha forti capacità cyber per ottenere dati esterni.
  • Europa
    Regolamentazioni sulla privacy (GDPR) limitano l’uso di dati rispetto a USA e Cina, tuttavia possiede dataset accademici e industriali avanzati.

Differenze pratiche

  • Se l’AI americana si basa su dati finanziari di Wall Street, quella cinese avrebbe più informazioni sui mercati asiatici e su investimenti, come ad esempio riferiti alla Belt and Road Initiative.
  • Se la Russia non ha accesso ai dati delle big tech occidentali, la sua AI potrebbe produrre scenari meno accurati su economia globale, ma più mirati su scenari militari e cyberwarfare.

Il parallelismo con il gioco degli scacchi

Negli scacchi, un giocatore di alto livello non si limita a studiare le proprie aperture, ma analizza anche quelle dell’avversario.
Il successo di un grande maestro dipende dalla sua capacità di pensare come il nemico.

Le superpotenze oggi quasi sicuramente fanno lo stesso: gli Stati Uniti, la Cina, la Russia e l’Europa stanno addestrando modelli di AI per simulare il pensiero della controparte.

L’obiettivo?

  1. Prevedere le mosse avversarie
    con il massimo anticipo possibile.
  2. Testare reazioni
    a possibili crisi internazionali.
  3. Adattare le proprie strategie
    in tempo reale per ottenere vantaggi geopolitici.

Se gli scacchi si dividono in apertura, mediogioco e finale, anche la geopolitica segue una logica simile:

  • Apertura
    Diplomazia, alleanze strategiche, posizionamento economico.
  • Mediogioco
    Guerre economiche, sanzioni, operazioni militari.
  • Finale
    Trattati di pace, cambiamenti di regime, ridefinizione delle sfere di influenza.

Le AI stanno rivoluzionando ogni fase di questa partita globale, ma cosa succede se i diversi modelli AI di ogni governo iniziano a giocare in modo troppo simile?

La “Patta Forzata”
Quando le AI si neutralizzano a vicenda

Negli scacchi, se due motori AI giocano al massimo livello, il risultato più probabile è la patta, il pareggio. Entrambi i sistemi conoscono le mosse migliori, anticipano gli errori e si bilanciano in modo tale da non lasciare spazi di manovra.

Applicazione alla geopolitica

  • Se ogni governo ha un’AI che simula le mosse della controparte, ogni decisione è prevista e bilanciata in anticipo.
  • Risultato
    Nessuna grande potenza prende mai iniziative drastiche, per paura di una risposta perfettamente calcolata.
  • Conseguenza
    Uno stallo geopolitico permanente, simile alla Guerra Fredda, dove il rischio di azione diventa troppo alto per entrambe le parti.

🛑 Problema
Se nessuno prende mai l’iniziativa, il mondo diventa bloccato in una serie infinita di calcoli preventivi, senza vere soluzioni ai conflitti.

L’Errore Sistematico
Quando tutte le AI sbagliano

I motori di scacchi basati su AI possono sviluppare errori sistematici se vengono addestrati con dati incompleti o con preconcetti strategici sbagliati.

Esempio concreto

  • Stockfish, il motore tradizionale, perdeva sempre contro AlphaZero perché non riusciva a prevedere strategie “non convenzionali” apprese dall’AI auto-addestrata.

E se le AI geopolitiche sviluppassero lo stesso problema?

  • Se tutti i governi basano le loro previsioni sugli stessi dati storici, potrebbero sbagliare insieme.
  • Se ogni AI prevede che “la Cina non invaderà Taiwan” e Pechino cambia improvvisamente strategia, nessuno sarà preparato.
  • Un’AI che pensa come la controparte potrebbe non prevedere decisioni umane imprevedibili o eventi casuali.

➡️ Risultato: Una crisi geopolitica imprevista, dove le AI non riescono a correggersi in tempo, portando a errori catastrofici.

L’AI “Creativa”
La nuova variabile nel gioco

Nei motori di scacchi, la svolta è stata l’uso delle reti neurali di AlphaZero, che ha imparato a giocare in modo non convenzionale, vincendo contro i modelli tradizionali.

Se trasliamo questo concetto alla geopolitica:

  • Il primo governo che adotta un’AI “creativa”, in grado di sviluppare strategie non prevedibili, potrebbe ottenere un vantaggio decisivo.
  • Se USA e Cina hanno AI tradizionali e una terza potenza introduce un’AI innovativa, potrebbe riscrivere le regole della geopolitica.

Domanda chiave
Chi sarà il primo a usare un’AI che non si limita a simulare il pensiero avversario, ma crea strategie inedite che gli altri non possono prevedere?

La partita finale tra le AI geopolitiche

Dunque, la geopolitica può trasformarsi in una partita tra intelligenze artificiali strategiche.

Due scenari possono essere possibili:
1. Un mondo bloccato da AI che prevedono ogni mossa, creando una patta infinita.
2. Un errore sistematico che porta a una crisi globale non prevista da nessuna AI.

    L’unico modo per cambiare le regole del gioco potrebbe essere l’uso di AI non convenzionali, capaci di innovare piuttosto che prevedere.

    ☑☑ La domanda finale è:
    In un mondo dove le AI determinano le strategie globali, i leader politici avranno ancora un ruolo o saranno semplici esecutori di simulazioni matematiche?
    Chi governerà veramente: le nazioni o le loro AI?

    In qualche prossimo articolo tenterò di spiegare la logica dietro questa riflessione


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