Verso una nuova Era Assiale: di trasformazione Scienza-Spiritualità

Immaginate un ponte sospeso tra due rive lontane: da un lato, il dominio della scienza, con le sue leggi matematiche e i misteri dell’universo; dall’altro, il regno della spiritualità, con la sua ricerca di senso e trascendenza. Al centro, una Umanità che avanza, sospesa tra il visibile e l’invisibile, pronta a intrecciare conoscenza e intuizione. Questa visione rappresenta l’essenza di una nuova Era Assiale: un momento in cui crisi e complessità globali spingono a ripensare il nostro posto nel Cosmo. Qui, scienza e spiritualità non sono più antagoniste, ma parti complementari di un dialogo che cerca di rispondere alle grandi domande dell’esistenza: Chi siamo? Qual è il nostro scopo? In questa trasformazione, l’Umanità non solo osserva il mondo, ma diventa co-creatrice di una realtà che integra il razionale e il trascendente, tracciando un sentiero verso un futuro dove mente, materia e cosmo si armonizzano in una nuova visione globale.


Il Fisico Nucleare David Scott, nel suo saggio Science and Spirituality ( in Searching Spirituality in Higher Education) propone una riflessione profonda sull’integrazione tra scienza e spiritualità, sfidando la tradizionale separazione tra queste due sfere del sapere. Ecco una sintesi approfondita dei temi principali:

Contesto e problematica

Scott evidenzia che, nel mondo accademico moderno, gli studenti e i professori tendono a considerare scienza e spiritualità come domini separati, secondo l’idea di “magisteri non sovrapposti” proposta da Stephen Jay Gould. Tuttavia, l’autore sottolinea come questa divisione storica, nata dal dualismo cartesiano, sia ormai superata da nuove scoperte scientifiche e riflessioni filosofiche.

Critica alla separazione Storica

La separazione tra spirito e materia, iniziata nell’Età Assiale (punto intermedio 500 a.C.) e consolidata con il Rinascimento e l’Illuminismo, ha portato a una frammentazione della conoscenza. Scott osserva che questa divisione non riflette la visione unitaria delle culture primordiali, che percepivano l’universo come un tutto connesso.

Verso una visione integrativa

Scott suggerisce che stiamo entrando in una nuova “Età Assiale,” caratterizzata dalla possibilità di reintegrare scienza e spiritualità. Questa nuova cosmologia integrativa può essere costruita combinando le intuizioni di tutte le discipline – fisica, biologia, filosofia, psicologia, e tradizioni spirituali – per affrontare le sfide globali.

Tre idee centrali per l’integrazione

  1. La Consapevolezza e la meccanica quantistica
    La teoria quantistica suggerisce un’interconnessione fondamentale tra soggetto e oggetto. Secondo alcune interpretazioni, la coscienza è necessaria per “cristallizzare” la realtà dal mare delle potenzialità. Questo implica che la coscienza non sia un prodotto casuale, ma una componente intrinseca dell’universo.
  2. Il Principio Antropico
    Le costanti fisiche dell’universo sembrano finemente regolate per permettere la vita. Scott esplora la possibilità che l’universo non sia solo un accidente, ma il risultato di un disegno coerente che include la vita e la coscienza.
  3. La Matematica come ponte
    La matematica, con la sua capacità di descrivere l’universo, è vista come un punto di contatto tra la struttura mentale umana e la realtà fisica. Questo legame suggerisce una “mente universale” che sottende il cosmo.

Implicazioni Educative

Scott sottolinea l’importanza di introdurre questa visione integrativa nei programmi educativi. Egli propone un approccio multidisciplinare che abbracci non solo la scienza e la spiritualità, ma anche le arti e la letteratura, per favorire una comprensione più profonda della realtà.

Crisi e rinnovamento nella Storia dell’Umanità

Scott è concorde che la storia dell’Umanità è scandita da momenti di profonda crisi e trasformazione, in cui le società si trovano a mettere in discussione le loro strutture fondamentali, i loro valori e la loro visione del mondo. Questi momenti epocali, caratterizzati dalla fine di vecchi paradigmi e dall’emergere di nuovi, spesso riflettono l’incapacità dei modelli dominanti di rispondere a bisogni emergenti, aprendo la strada a nuove sintesi culturali e intellettuali.

Uno di questi momenti, identificato dal filosofo Karl Jaspers, è noto come l’Età Assiale (Achsenzeit), un periodo compreso tra l’VIII e il III secolo a.C., in cui civiltà geograficamente e culturalmente distanti – dalla Grecia all’India, dalla Cina alla Persia – produssero visioni etiche e spirituali universalizzanti. Queste trasformazioni culturali gettarono le fondamenta di religioni e filosofie che ancora oggi guidano il pensiero umano.

Oggi, molti studiosi ritengono che ci troviamo sull’orlo di una nuova trasformazione globale, analoga a quella dell’Età Assiale. Questa transizione è caratterizzata dal declino del materialismo scientifico, che ha dominato l’era moderna, e dall’esigenza di andare oltre il pluralismo frammentario del postmodernismo. Si prospetta una sintesi più ampia, che integri scienza e spiritualità per affrontare le complessità di un mondo interconnesso e le sfide globali che esso pone.

Questa mia riflessione mira ad esplorare i presupposti teorici e storici di questa trasformazione, offrendo un flusso informativo articolato su concetti chiave come i cicli culturali, l’Età Assiale, il transmodernismo e il dialogo tra scienza e spiritualità.

I Cicli Culturali nella teoria di Sorokin

Secondo il sociologo Pitirim Sorokin, la storia culturale umana è caratterizzata da un’alternanza ciclica tra due sistemi di valori fondamentali che ne caratterizzano le mentalità culturali predominanti in un determinato periodo storico:

  1. Cultura Sensata (Sensate)
    • Si concentra sul mondo materiale e sensoriale.
    • Valorizza la realtà empirica, il piacere e il progresso tecnologico, ma spesso trascura i valori spirituali ed eterni..

È un sistema legato al materialismo scientifico, che riduce i valori etici ed estetici a convenzioni relative e pone la percezione sensoriale come unica fonte di conoscenza.

  1. Cultura Ideazionale (Ideational)
    • Si focalizza sulla realtà spirituale e immateriale.
    • Valorizza l’eterno e l’immutabile, promuovendo ascetismo e sviluppo interiore.

E’ un Sistema  che identifica la realtà ultima nel regno spirituale e trascendente, accessibile attraverso l’intuizione e l’esperienza interiore. In questo sistema, verità, bellezza e giustizia sono riflessi di una dimensione superiore.

Sorokin teorizza che le società oscillano ciclicamente tra questi due sistemi. Ogni ciclo emerge in risposta ai limiti e al fallimento dell’altro

Nel contesto contemporaneo, egli interpretava la civiltà occidentale, dominata da un paradigma sensoriale e materialista, come in una fase di crisi.

Da un lato, il materialismo scientifico ha prodotto straordinarie conquiste tecnologiche; dall’altro, ha alienato l’essere umano, privandolo di senso e trascendenza.

Sorokin descrive anche momenti in cui emerge una mentalità mista che definisce Cultura Idealistica (Idealistic), che rappresenta una sintesi tra i Valori Sensati e Ideazionali, integrando ricerca materiale e spirituale, creando un equilibrio armonico.

Lo scienziato intravede nell’attualità segnali di una Rinascita Ideazionale che sono già visibili:

  • Nell’interesse per filosofie orientali, che enfatizzano la ricerca interiore e l’armonia.
  • Nelle scienze di frontiera, come la fisica quantistica, che sfidano il riduzionismo tradizionale.
  • Nella crescita di movimenti spirituali moderni, che cercano di riscoprire un senso di totalità.

Il  modello ciclico di Sorokin non solo aiuta a comprendere il passato, ma offre anche una lente per interpretare il presente e immaginare il futuro: un invito a riconoscere i segni di una possibile transizione verso un nuovo paradigma integrativo.

L’Età Assiale
Una svolta nella Storia Spirituale

L’Età Assiale, così come descritta da Karl Jaspers, rappresenta un momento di trasformazione senza precedenti nella storia dell’umanità. Durante questo periodo, civiltà geograficamente lontane svilupparono, indipendentemente ma simultaneamente, visioni etiche e spirituali che posero al centro la ricerca del significato, l’universalismo morale e l’esplorazione del trascendente.

Tra i contributi più significativi di questo periodo si trovano:

  • In Grecia
    La nascita della filosofia razionale con figure come Socrate, Platone ed Eraclito.
  • In India
    Lo sviluppo del buddhismo e delle Upanishad, che esplorarono l’identità tra Sé e realtà ultima.
  • In Cina
    Le dottrine del confucianesimo e del taoismo, che cercarono l’armonia tra l’uomo e il cosmo.
  • In Persia
    Il dualismo etico di Zarathustra, che pose al centro la lotta tra bene e male.
  • In Medio Oriente
    I profeti ebrei, che introdussero un’etica monoteista radicata nella giustizia e nella compassione.

Victor Turner interpretò l’Età Assiale come una fase di liminalità globale, in cui vecchi paradigmi venivano messi in discussione per esplorare nuovi significati.
Questa condizione liminale favorì la formazione di communitas, reti di pensatori che sfidarono le gerarchie tradizionali e promossero una visione più universale.

Se l’Età Assiale rappresentò un momento di crisi e rinnovamento globale, il presente potrebbe segnare l’alba di una nuova trasformazione.
L’attuale contesto di crisi sociale, ambientale e culturale potrebbe spingerci verso un risveglio analogo, necessario per rispondere alle sfide di un mondo globalizzato.

Verso una nuova Età Assiale?

Studiosi come Karen Armstrong sostengono che il mondo contemporaneo potrebbe essere sull’orlo di una nuova Età Assiale. I segnali di questa trasformazione emergente includono:

  • Il declino del materialismo riduzionista, incapace di rispondere ai bisogni di senso dell’individuo.
  • La crescita di una cosmologia integrativa, che cerca di unire intuizioni scientifiche e tradizioni spirituali.
  • Una crisi globale (ambientale, sociale, culturale) che richiede soluzioni sistemiche e una visione più ampia dell’interconnessione tra tutte le forme di vita.

Questa possibile “nuova Età Assiale” si intreccia con il paradigma del transmodernismo, che offre strumenti concettuali e pratici per affrontare questa trasformazione.

Transmodernismo come nuovo paradigma
Oltre il Modernismo e il Postmodernismo: un ponte tra frammentazione e sintesi

Il transmodernismo emerge come un paradigma culturale e filosofico che cerca di superare i limiti del modernismo e del postmodernismo, offrendo una risposta alla frammentazione e all’alienazione del nostro tempo. Questo approccio non si limita a criticare i paradigmi precedenti, ma tenta di integrarli in una sintesi più ampia e inclusiva, capace di rispondere alle sfide globali con una visione olistica.

Le caratteristiche del Transmodernismo

  1. Integrazione tra Scienza e Spiritualità
    • Il transmodernismo riconosce la necessità di superare la tradizionale opposizione tra scienza e spiritualità, considerandole parti complementari di un’unica ricerca di significato.
    • L’idea centrale è che scienza e spiritualità possano collaborare per esplorare le dimensioni qualitative e trascendenti della realtà, offrendo una comprensione più completa dell’esistenza.
  2. Etica Globale
    • Una visione etica basata sull’interconnessione tra esseri umani, natura e cosmo. Questa prospettiva si allinea con il concetto di responsabilità condivisa, essenziale per affrontare le crisi ambientali e sociali.
  1. Cosmologia Integrativa
    • Il transmodernismo propone una visione sistemica dell’universo, in cui la realtà è vista come un insieme interconnesso. La mente umana è considerata parte integrante di questo sistema, in dialogo con le leggi del cosmo.

Modernismo e Postmodernismo a confronto

Per comprendere la portata del transmodernismo, è utile analizzare i paradigmi che cerca di superare.

Il Modernismo

  • Caratteristiche
    Il modernismo si è concentrato sul progresso scientifico, sull’efficienza tecnologica e sulla razionalità. Ha prodotto straordinarie conquiste materiali, ma ha spesso ridotto la realtà a una visione meccanicistica e frammentata.
  • Limiti
    Questo approccio ha portato a una crisi di senso, alienando l’essere umano e privandolo di una visione integrata della realtà.

Il Postmodernismo

  • Caratteristiche
    Il postmodernismo ha messo in discussione le grandi narrazioni del modernismo, promuovendo pluralismo, relativismo e riconoscimento delle differenze.
  • Limiti
    Nonostante abbia favorito la diversità, il postmodernismo ha lasciato molte persone in uno stato di frammentazione culturale e alienazione, senza offrire una visione coerente e condivisa.

Il Transmodernismo come evoluzione

  • Una nuova sintesi
    Il transmodernismo integra gli aspetti positivi del modernismo (fiducia nella conoscenza e nel progresso) e del postmodernismo (pluralismo e rispetto per le differenze), andando oltre i loro limiti.

Le caratteristiche chiave del Transmodernismo

  • Integrazione tra scienza e spiritualità.
  • Una prospettiva sistemica e interconnessa.
  • Una visione etica globale orientata al bene comune.

Il Transmodernismo e la nuova Età Assiale

Il transmodernismo può essere visto come una risposta culturale e filosofica al contesto contemporaneo, in cui molti studiosi intravedono i segnali di una possibile nuova Età Assiale.

  1. Una visione olistica
    Il transmodernismo recupera l’idea di unità tra mente, materia e cosmo, rispondendo al bisogno di senso e significato che il materialismo scientifico non riesce a soddisfare.
  2. Una prospettiva sistemica
    Riconosce che le sfide globali – ambientali, sociali, culturali – possono essere affrontate solo attraverso una visione integrativa.
  3. Una connessione con la spiritualità
    Il transmodernismo considera le tradizioni spirituali come fonti di saggezza che possono dialogare con la scienza, contribuendo a una comprensione più ampia dell’universo e del ruolo dell’umanità.

L’Integrazione tra Scienza e Spiritualità

Al centro del transmodernismo vi è l’idea di una connessione profonda tra scienza e spiritualità. Questa integrazione non è vista come un compromesso, ma come una necessità per affrontare le sfide del nostro tempo. Discipline come la fisica quantistica, le neuroscienze e la biologia sistemica stanno già riconoscendo i limiti del riduzionismo, esplorando approcci più olistici.

I Tre Pilastri del dialogo tra Scienza e Spiritualità

  1. La Coscienza come partecipazione all’Universo
    • La meccanica quantistica suggerisce che la coscienza potrebbe essere necessaria per la piena manifestazione della realtà.
    • Le particelle quantistiche, con le loro proprietà non-locali, sembrano rispondere a un campo informativo sottostante, aprendo la strada a una comprensione partecipativa e coerente dell’universo.
  2. Il Principio Antropico
    • Le leggi fondamentali dell’universo appaiono straordinariamente “calibrate” per permettere la vita. Questa osservazione solleva domande fondamentali sulla natura dell’universo e sul ruolo della coscienza nel suo funzionamento.
  3. L’Eleganza matematica come connessione visibile tra Mente e Cosmo
    • I modelli matematici astratti spesso trovano applicazione pratica secoli dopo la loro formulazione, suggerendo una connessione profonda tra la struttura mentale umana e la struttura dell’universo.

Implicazioni per l’Educazione e il Futuro
Per affrontare questa trasformazione, l’educazione deve svolgere un ruolo chiave, promuovendo:

  • Pensiero interdisciplinare
    Un approccio che integri scienze, filosofia e spiritualità.
  • Visione sistemica
    La capacità di vedere il mondo come un insieme interconnesso.
  • Etica universale
    Una nuova consapevolezza basata sull’interdipendenza e sulla responsabilità globale.

Verso una Cosmologia integrativa

L’umanità sembra trovarsi a un bivio cruciale, con la possibilità di entrare in una nuova era caratterizzata da una sintesi culturale e spirituale. Se l’Età Assiale, come descritta da Karl Jaspers, rappresentò un momento di svolta nella storia dell’umanità, il presente offre l’opportunità di compiere un ulteriore passo verso una comprensione più integrata della realtà.

Questa riflessione invita a considerare:

  • Il rapporto tra scienza e spiritualità, per costruire nuove connessioni tra dimensioni apparentemente opposte ma complementari.
  • La necessità di una visione globale e interconnessa, capace di affrontare le complessità di un mondo sempre più interdipendente.
  • Le implicazioni storiche e filosofiche dell’Età Assiale, non come un evento assoluto o simultaneo, ma come una serie di “svolte” distinte (breakthroughs) che si verificarono in tempi e contesti specifici, riflettendo le risposte creative e adattive delle civiltà alle sfide dell’epoca.

Piuttosto che un momento di evoluzione lineare e globale, l’Età Assiale può essere interpretata come un archetipo di crisi e rinascita, utile per comprendere i processi evolutivi delle società umane. In questa prospettiva, rappresenta un modello comparativo per analizzare le trasformazioni attuali e future, indicando come le innovazioni culturali e intellettuali possano guidare la nostra capacità collettiva di rispondere alle crisi contemporanee.

Infine, l’idea di “evoluzione dell’umanità” non implica un progresso uniforme o lineare, ma una trasformazione nella consapevolezza collettiva, nella ricerca di senso e nei sistemi di valori. Così come l’Età Assiale generò nuove prospettive filosofiche, etiche e spirituali, anche oggi l’integrazione tra mente, materia e cosmo potrebbe ridefinire il nostro posto nell’universo, offrendo una base per un paradigma evolutivo più ampio e inclusivo.

La promozione di un tale approccio alla riflessione – potrei dire “alla Penrose“- potrebbe gettare le basi per contribuire all’effettiva costruzione di una nuova “Età Assiale”, in cui l’integrazione tra mente, materia e cosmo ridefinisce il nostro posto nell’universo.


Roger Penrose, noto fisico e matematico premio Nobel (2020) , ha elaborato il concetto dei Tre Mondi e Tre Misteri nel suo libro The Road to Reality: A Complete Guide to the Laws of the Universe (2004). Questo modello filosofico descrive tre “mondi” distinti, ognuno dei quali è misteriosamente connesso agli altri.

I Tre Mondi di Penrose

  1. Il mondo fisico
    • Comprende tutta la realtà materiale, governata dalle leggi della fisica.
    • Include le particelle, l’energia e tutto ciò che può essere osservato empiricamente.
    • È il mondo che la scienza studia attraverso il metodo sperimentale.
  2. Il mondo mentale
    • Comprende la coscienza, i pensieri, le percezioni e le esperienze soggettive.
    • È legato alla mente umana e ai processi cognitivi che non sono completamente spiegabili attraverso la fisica o la biologia.
    • Questo mondo include fenomeni come l’intuizione e la creatività.
  3. Il mondo platonico (o matematico)
    • Consiste nelle strutture matematiche, nelle leggi della logica e nelle verità astratte che sembrano esistere indipendentemente dalla mente umana.
    • Penrose considera questo mondo “platonico” perché, come Platone, crede che la matematica esista in modo oggettivo e universale, non semplicemente come una creazione della mente umana.

I Tre Misteri

Penrose identifica tre connessioni misteriose tra questi mondi, che costituiscono enigmi ancora irrisolti:

  1. Il mistero della conoscenza matematica
    • Come può la mente umana accedere al mondo platonico delle idee matematiche?
    • Penrose ritiene che il mondo mentale abbia un’incredibile capacità di comprendere e lavorare con verità matematiche che sembrano esistere indipendentemente.
  2. Il mistero della coscienza
    • Come può il mondo fisico produrre il mondo mentale?
    • Questo mistero riguarda l’emergere della coscienza dai processi fisici del cervello, una questione che Penrose collega alla meccanica quantistica, suggerendo che i fenomeni quantistici potrebbero essere alla base della coscienza.
  3. Il mistero della realtà fisica
    • Come possono le strutture del mondo platonico delle leggi matematiche descrivere in modo così preciso il mondo fisico?
    • Penrose osserva che l’universo sembra seguire leggi matematiche profonde e invariabili, suggerendo una connessione inspiegabile tra la realtà fisica e il mondo platonico.

Implicazioni filosofiche

Il modello dei “Tre Mondi e Tre Misteri” di Penrose sottolinea la natura complessa e interconnessa della realtà. Lo scienziato suggerisce che:

  • Il mondo mentale, fisico e platonico non possono essere ridotti l’uno all’altro.
  • Esistono connessioni profonde tra questi mondi, ma non ancora comprese pienamente dalla scienza.
  • Il modello invita a esplorare nuove strade interdisciplinari che combinino fisica, filosofia e scienze cognitive.

Relazione con Scienza e Spiritualità

La sua riflessione apre possibilità per esplorare fenomeni come la coscienza e il significato delle leggi naturali in una visione più ampia dell’universo. Il pensiero di Penrose può essere visto come un ponte tra scienza e spiritualità, dato che riconosce un ordine universale (platonico) che trascende il mondo fisico e la mente umana.


David Scott David K. Scott è una figura di spicco nel panorama accademico e scientifico internazionale, con una carriera dedicata all’integrazione tra scienza, educazione e società. Negli anni ’70, ha lavorato all’Università della California a Berkeley, dove ha condotto ricerche pionieristiche sulle collisioni nucleari ad alta velocità, studiando stati estremi della materia, come quelli che si ipotizzano nell’universo primordiale. Direttore scientifico del Cyclotron Laboratory presso il Lawrence Berkeley Laboratory, successivamente ha contribuito alla costruzione del National Superconducting Cyclotron Laboratory, una delle infrastrutture più avanzate al mondo per la fisica nucleare. Dal 1993 al 2001, è stato Rettore dell’Università del Massachusetts Amherst, dove ha guidato l’istituzione verso un modello di “università integrativa” per affrontare le sfide dell’era della conoscenza. Sotto la sua leadership, l’università ha rafforzato il suo impegno per l’apprendimento interdisciplinare e l’innovazione accademica. Membro dell’American Physical Society, Scott ha pubblicato oltre 100 articoli scientifici e sull’istruzione superiore e ha tenuto più di 200 conferenze in tutto il mondo. Oltre ai suoi successi accademici, Scott ha avuto un ruolo attivo nel promuovere progetti di servizio alla comunità, il suo impegno per un’istruzione inclusiva e accessibile è rimasto un tema centrale della sua vita professionale, ispirato dalla convinzione che la conoscenza debba essere un privilegio condiviso e non elitario.


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