Il Patto della Pace e la Cultura di Nicholas Konstantinovich Roerich

“LA DIFESA DELLA VITA E DEI DIRITTI UMANI E’ QUALCOSA DI IMPRENSCINDIBILE … UN DIRITTO UMANO DA DIFENDERE CONSISTE ANCHE NELLA DIFESA DEI PATRIMONI CULTURALI”



Nicholas Konstantinovich Roerich (1874-1947) è stato una figura poliedrica e influente nella cultura russa e internazionale, conosciuto per il suo lavoro come pittore, filosofo, archeologo, scrittore e teosofo. La sua eredità più duratura è probabilmente il Patto di Roerich, un trattato internazionale che ha gettato le basi per la protezione dei beni culturali durante i conflitti armati.

Questo trattato, firmato il 15 aprile 1935, ha sancito l’importanza della salvaguardia del patrimonio culturale, riconoscendo che la Cultura e l’Arte sono fondamentali per l’Umanità.

I primi anni e la sua formazione

Roerich nacque a San Pietroburgo, in Russia, in una famiglia benestante. Fin da giovane mostrò un profondo interesse per l’arte e la cultura. Studiò all’Accademia Imperiale di Belle Arti e all’Università di San Pietroburgo, dove si laureò in giurisprudenza. La sua formazione artistica e intellettuale lo portò a sviluppare una visione olistica del mondo, in cui la cultura, la spiritualità e la natura erano interconnesse.

Un viaggio di scoperta

Il lavoro di Roerich come archeologo e esploratore lo portò in molte parti del mondo, inclusa l’Asia centrale. Durante queste spedizioni, Roerich documentò e studiò le culture locali, le tradizioni spirituali e i monumenti storici. Questi viaggi influenzarono profondamente la sua arte e il suo pensiero, portandolo a concepire l’idea di un trattato internazionale per la protezione dei beni culturali.

Il Patto di Roerich

La guerra russo-giapponese (1904-1905) fu un punto di svolta per Roerich.

L’orrore della distruzione culturale durante il conflitto lo spinse a immaginare un mondo in cui i tesori culturali fossero protetti indipendentemente dagli esiti militari.

Nel 1929, insieme al professor Georges Chklaver, Roerich redasse un progetto di trattato che includeva l’idea di un simbolo distintivo per identificare i beni culturali da proteggere: un panno bianco con un cerchio rosso e tre cerchi rossi al suo interno, rappresentando il passato, il presente e il futuro.

Il Patto di Roerich venne ufficialmente firmato nel 1935, da 21 stati dei continenti americani, nella Sala Ovale della Casa Bianca. Il trattato fu un primo passo cruciale verso il riconoscimento internazionale della necessità di proteggere il patrimonio culturale, anche durante i conflitti armati. Questo ideale fu ulteriormente sviluppato dopo la Seconda Guerra Mondiale, influenzando la creazione di normative internazionali da parte dell’UNESCO.

L’eredità spirituale ed artistica

Oltre al suo lavoro per la protezione del patrimonio culturale, Roerich è ricordato come un prolifico pittore. Le sue opere, spesso ispirate ai paesaggi montuosi dell’Asia centrale e alle tradizioni spirituali, riflettono la sua visione mistica e spirituale del mondo. Roerich credeva fermamente nel potere dell’arte come strumento di elevazione spirituale e di promozione della pace.

Roerich fu anche un teosofo, sostenendo che la cultura e la spiritualità fossero fondamentali per la crescita dell’umanità. La sua filosofia integrava elementi di varie tradizioni spirituali, promuovendo un’unità spirituale tra i popoli. Questo approccio lo portò a fondare l’Istituto di Ricerca Himalayano Urusvati in India, un centro dedicato allo studio della cultura, della scienza e della spiritualità.

Un visionario per il futuro

Nicholas Roerich è stato un visionario il cui lavoro ha gettato le basi per la protezione internazionale del patrimonio culturale e per la promozione della pace attraverso la cultura. Il suo impegno ha ispirato generazioni di artisti, studiosi e attivisti a riconoscere l’importanza della cultura come elemento fondamentale per la costruzione di un mondo più giusto e pacifico.

Il suo concetto di “Stato come Opera d’Arte”, influenzato dallo storico dell’arte Jacob Burckhardt, suggerisce che la cura e la promozione della cultura possono elevare lo stato a livelli superiori di prestigio e rispetto.

Questo ideale è ancora rilevante oggi, in un’epoca in cui i beni culturali continuano a essere minacciati dai conflitti e dalla negligenza.

In conclusione, l’eredità di Nicholas Roerich ci ricorda che la bellezza e la cultura sono pilastri essenziali della civiltà e strumenti potenti per la promozione della pace e della comprensione tra i popoli.

Il patto di Roerich

Il Patto di Roerich, firmato il 15 aprile 1935, è un trattato intergovernativo che mira alla protezione delle istituzioni artistiche e scientifiche e dei monumenti storici. Questo trattato riconosce che la protezione dei beni culturali è di primaria importanza, superando le necessità militari. L’idea fu inizialmente proposta da Nicholas Roerich nel 1899 e prese forma durante la guerra russo-giapponese del 1904-1905, diventando un movimento per sensibilizzare le nazioni sulla necessità di un trattato specifico.

Nel 1929, Roerich e il prof. Shklyaver dell’Università di Parigi redassero un progetto di trattato che includeva un segno distintivo per identificare i beni culturali da proteggere: un panno bianco con un cerchio rosso e tre cerchi rossi al suo interno, simbolizzando passato, presente e futuro racchiusi nell’eternità.

Il progetto fu diffuso a livello mondiale nel 1930, ottenendo il supporto di numerosi comitati e istituzioni, tra cui la Lega delle Nazioni e l’Unione Panamericana. Il patto fu firmato da 21 stati americani nella Sala Ovale della Casa Bianca, promuovendo l’ideale di “Pace delle Civiltà”.

Dopo la Seconda Guerra Mondiale, il Patto di Roerich influenzò lo sviluppo delle norme internazionali per la tutela del patrimonio culturale. Nel 1949, l’UNESCO avviò i lavori per regolamentare la protezione del patrimonio culturale in caso di conflitto armato.

Il Patto di Roerich rappresenta un conglomerato di idee giuridiche e filosofiche su un nuovo ordine statuale dove Stato e Cultura sono strettamente collegati.

Roerich proseguì e sviluppò l’idea che “La bellezza salverà il mondo” di Fëdor Dostoevskij, sostenendo che lo Stato deve promuovere l’unità spirituale e la crescita culturale dei suoi cittadini.

Il Presidente Roosevelt, durante la celebrazione della firma, sottolineò l’importanza spirituale del trattato e la necessità che le leggi scritte rispettino i principi morali universali. Egli affermò che lo Stato dovrebbe dedicare la maggior parte delle sue risorse allo sviluppo della cultura, che a sua volta favorirebbe la crescita economica e il mantenimento della pace.

Il Centro Studi e Ricerche Difesa Civile 4.0 e il Patto di Roerich

Il Patto di Roerich suggerisce che lo Stato, come custode della cultura, può diventare uno strumento per evitare guerre e costruire una nuova civiltà. Nonostante la storia abbia mostrato le difficoltà nell’applicazione pratica di questi ideali, il concetto di Roerich rimane rilevante.

Il Centro Studi e Ricerche Difesa Civile 4.0 ha ripreso gli ideali del Patto di Roerich, applicandoli al contesto moderno attraverso l’Azione Evergetica e la Responsabilità Sociale. In un mondo in rapido cambiamento, caratterizzato da complessità e incertezze (definito dagli esperti V.U.C.A.: Volatile, Uncertain, Complex, Ambiguous), la protezione e la valorizzazione dei patrimoni culturali sono fondamentali per la sostenibilità e la coesione sociale.

Come affermato da Albert Camus,

“Senza Cultura e la relativa Libertà che ne deriva, la Società, anche se fosse perfetta, sarebbe una giungla.

Ecco perché ogni autentica creazione è in realtà un regalo per il futuro.”

Questo principio guida il lavoro del nostro Centro Studi, che mira a promuovere un approccio interdisciplinare e innovativo per la gestione dei beni culturali e ambientali.

L’Agenda ONU 2030 per lo Sviluppo Sostenibile sottolinea l’importanza della cultura come elemento chiave per lo sviluppo sostenibile.

Il Centro Studi si impegna a offrire riflessioni e progetti che possano ispirare nuove sfide e approcci, coinvolgendo non solo le istituzioni e le aziende, ma soprattutto i cittadini.

Abbiamo elaborato il masterplan EVERGETICO quale strumento operativo che mira a promuovere la generatività sociale e la responsabilità sociale, facilitando azioni comuni per la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale e ambientale.

Gli Evergetici e coloro che supportano questo movimento si impegnano a tutelare, sostenere e promuovere la cultura in linea con i principi del Patto di Roerich, collaborando con altre organizzazioni per realizzare questi obiettivi.


Lascia un commento

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

Blog su WordPress.com.

Su ↑