La competizione per le Terre Rare nella Rivoluzione Industriale del XXI secolo

La guerra dei Chips, la corsa per i Minerali Rari e il futuro dell’Innovazione Tecnologica (terza parte)

Nei precedenti articoli abbiamo visto come nell’era attuale, definita da un’accelerata rivoluzione tecnologica e una crescente dipendenza da tecnologie sostenibili, le risorse critiche sono tornate al centro della scena globale. Le terre rare, un gruppo di elementi cruciali per una vasta gamma di applicazioni industriali e tecnologiche, sono diventate il fulcro di una nuova corsa tra le nazioni.

Dagli schermi dei dispositivi elettronici alle turbine eoliche, dalle auto elettriche alle tecnologie di difesa avanzate, le terre rare sono il motore nascosto che alimenta gran parte delle innovazioni del nostro tempo

Questi minerali, nonostante il loro nome, sono tutto fuorché rari nella crosta terrestre. Tuttavia, il loro reperimento e la loro lavorazione presentano sfide tecniche, ambientali ed economiche che hanno reso la loro produzione un’arte altamente specializzata.

Nella seconda metà del XX secolo, la corsa alle risorse dominò la geopolitica mondiale, spingendo nazioni a competere e talvolta scontrarsi per accaparrarsi materie prime cruciali. Oggi, con il mondo che si trova ancora una volta all’incrocio di una rivoluzione industriale, assistiamo a una nuova sfida: la competizione per le terre rare

Nel corso dell’ultimo decennio, la Cina ha giocato un ruolo dominante nel mercato delle terre rare, rappresentando circa l’80% della produzione globale. Tuttavia, l’accumulo di tale potere nelle mani di una singola nazione ha innescato preoccupazioni riguardo alla sicurezza dell’approvvigionamento e alla dipendenza dalla Cina. Gli eventi passati hanno dimostrato che il controllo di queste risorse può essere utilizzato come leva geopolitica, come dimostrato dalla disputa tra Cina e Giappone nel 2010.


Le terre rare, essendo componenti vitali per una vasta gamma di tecnologie e industrie, hanno significative implicazioni geopolitiche. La Cina ha acquisito una posizione dominante nella produzione di terre rare, detenendo una grande parte delle riserve globali e controllando gran parte della catena di approvvigionamento.

Questo controllo è stato spesso utilizzato come leva geopolitica, come dimostrato dalla seguente situazione:

  1. Controllo cinese e leva geopolitica: la Cina detiene una posizione predominante nella produzione di terre rare, con una quota significativa di estrazione, raffinazione e lavorazione. Questo posiziona la Cina come un attore chiave nel mercato globale delle terre rare. Nel 2010, la Cina ha temporaneamente limitato le sue esportazioni di terre rare verso il Giappone durante una disputa territoriale, dimostrando quanto le terre rare possano essere utilizzate come strumento di pressione economica e geopolitica. Questa mossa ha avuto un impatto significativo su molte industrie giapponesi che dipendevano dalle terre rare, tra cui l’elettronica e l’industria automobilistica.
  2. Diversificazione delle fonti di approvvigionamento: a causa della dipendenza dalla Cina per le terre rare, molti paesi stanno cercando attivamente di diversificare le loro fonti di approvvigionamento. Questo è particolarmente importante per le nazioni che vogliono evitare di essere vulnerabili alle decisioni unilaterali della Cina in merito alle esportazioni di terre rare. Paesi come gli Stati Uniti, il Giappone e l’Unione Europea stanno cercando di sviluppare nuove fonti di approvvigionamento, non solo per garantire l’accesso a queste risorse critiche, ma anche per ridurre la loro dipendenza dalla Cina.
  3. Sviluppo di risorse interne: alcuni paesi stanno cercando di sviluppare le loro risorse interne di terre rare per ridurre la dipendenza dalle importazioni. Questo può richiedere investimenti significativi nell’esplorazione, nell’estrazione e nella lavorazione di queste risorse. Ad esempio, gli Stati Uniti hanno avviato sforzi per riavviare l’estrazione di terre rare all’interno del proprio territorio, cercando di ridurre la loro dipendenza dalla Cina.
  4. Cooperazione internazionale: dato l’importante ruolo delle terre rare nella tecnologia moderna, alcuni paesi stanno cercando di collaborare a livello internazionale per garantire un accesso equo e stabile a queste risorse. Questa cooperazione può includere la condivisione di conoscenze scientifiche e tecnologiche, la promozione di pratiche sostenibili di estrazione e lavorazione e la creazione di riserve strategiche di terre rare per affrontare le interruzioni dell’approvvigionamento.

In sintesi, il controllo cinese sulle terre rare e il suo utilizzo come leva geopolitica stanno spingendo molti paesi a cercare alternative per garantire un approvvigionamento stabile di queste risorse critiche. La dipendenza da una singola fonte di approvvigionamento è considerata rischiosa in quanto potrebbe rendere un paese vulnerabile a interruzioni dell’approvvigionamento o a pressioni geopolitiche. Di conseguenza, la diversificazione delle fonti di approvvigionamento, lo sviluppo di risorse interne e la cooperazione internazionale sono tutte strategie che vengono perseguite per garantire un accesso stabile e sostenibile alle terre rare.


Di fronte a questa realtà, numerose nazioni stanno ora cercando di sganciarsi dalla morsa della dipendenza cinese, aprendo la strada a una nuova corsa globale per il reperimento delle terre rare

Paesi con depositi inesplorati stanno risvegliando miniere inattive, mentre altri cercano nuovi depositi nelle regioni più remote del mondo. Allo stesso tempo, la ricerca di tecnologie di riciclaggio e l’investimento in ricerca e sviluppo stanno aprendo nuove vie per l’approvvigionamento sostenibile di queste risorse preziose.


Le riserve globali di terre rare sono distribuite in vari paesi in tutto il mondo, ma la concentrazione delle risorse varia notevolmente. La Cina è il principale produttore e detentore di riserve di terre rare, rappresentando una percentuale significativa delle risorse globali.

Di seguito sono riportate alcune delle principali nazioni con riserve note di terre rare:

  1. Cina: come visto, la Cina è il principale produttore e detentore di riserve di terre rare. Si stima che detenga oltre il 40-50% delle risorse globali di terre rare. Questa dominanza nel mercato delle terre rare è dovuta alla sua abbondanza di depositi e alla produzione su larga scala.
  2. Russia: la Russia possiede riserve significative di terre rare, sebbene la produzione sia relativamente bassa. I depositi di terre rare russi sono principalmente concentrati nella regione di Transbaikalia.
  3. Brasile: il Brasile ospita importanti depositi di terre rare, ma la produzione è stata limitata. Il paese ha cercato di sviluppare ulteriormente questa risorsa per ridurre la sua dipendenza dalle importazioni.
  4. India: l’India possiede riserve di terre rare, ma la produzione è stata storicamente limitata a causa di sfide ambientali e di estrazione.
  5. Sudafrica: anche il Sudafrica ha alcune riserve di terre rare, ma la produzione è stata modesta a causa di sfide tecniche ed economiche.
  6. Malaysia: è uno dei paesi che ha riserve significative di terre rare. In effetti, la Malaysia è uno dei principali produttori di terre rare al di fuori della Cina. Le sue miniere di terre rare si trovano principalmente nello stato di Kedah, nell’estremo nord della penisola malese. La miniera di terre rare di Mount Weld, operata da Lynas Corporation, è una delle più grandi al di fuori della Cina e contribuisce in modo significativo all’approvvigionamento globale di terre rare. La Malesia è diventata un attore importante nel mercato delle terre rare grazie alle sue riserve e alla produzione. Tuttavia, l’industria delle terre rare è soggetta a questioni ambientali e di sostenibilità, poiché l’estrazione e il trattamento di questi minerali possono avere un impatto significativo sull’ambiente
  7. Thailandia: è un altro paese che ospita riserve di terre rare. Le riserve di terre rare in Thailandia sono concentrate principalmente nella regione settentrionale del paese. Tuttavia, va notato che l’attività mineraria e l’estrazione di terre rare in Thailandia sono state oggetto di preoccupazioni ambientali e sociali, con alcune questioni legate agli impatti sulla salute delle comunità locali e sull’ambiente circostante. Nel 2012, il governo thailandese ha annunciato il divieto dell’estrazione di terre rare nel paese per motivi di protezione ambientale. Questo divieto ha portato a una serie di dibattiti sulla questione, poiché l’industria delle terre rare è importante per diversi settori industriali, inclusi quelli legati alle tecnologie verdi.
  8. Stati Uniti: gli Stati Uniti hanno risorse di terre rare, ma la produzione è stata ridotta nel corso degli anni a causa della concorrenza globale e delle sfide economiche.
  9. Australia: l’Australia ospita alcune riserve di terre rare, ma la produzione è stata limitata e concentrata principalmente sul neodimio e il praseodimio
  10. Etiopia: l’Etiopia è stata riconosciuta come una delle nazioni che ospitano depositi di terre rare significativi. Il paese ha attratto l’attenzione internazionale per le sue potenziali riserve di terre rare, che includono elementi come neodimio, praseodimio e cerio, utilizzati in varie applicazioni tecnologiche e industriali. L’Etiopia possiede depositi di terre rare nella regione di Tigray, in particolare nel distretto di Abi Adi. Queste riserve sono state considerate di interesse strategico data la crescente richiesta globale di terre rare per l’industria delle tecnologie avanzate, inclusi dispositivi elettronici, veicoli elettrici, energie rinnovabili e altro ancora.
  11. Argentina: l’Argentina è un altro paese che ha suscitato interesse per le sue potenziali riserve di terre rare. Nel paese sudamericano, le terre rare sono concentrate principalmente nella provincia di Salta, nella regione nord-occidentale. L’Argentina ha risorse significative di terre rare come il lantanio, il cerio, il neodimio e il praseodimio. Nel 2013, l’Argentina ha inaugurato la miniera di terre rare di Bajo de la Alumbrera, situata nella provincia di Catamarca. Questa miniera è stata sviluppata grazie a una joint venture tra l’azienda argentina Y-TEC (Tecnologia dell’Energia e Chimica), l’Università Nazionale di San Juan e l’azienda privata Neo Performance Materials. Tuttavia, la produzione commerciale di terre rare non è ancora iniziata a pieno regime. L’Argentina ha intrapreso passi per sviluppare ulteriormente il suo settore minerario, inclusi progetti legati alle terre rare, allo scopo di diversificare la sua base economica e ridurre la dipendenza da importazioni di materie prime. La nazione ha riconosciuto il potenziale di generare valore aggiunto attraverso la produzione di materiali critici come le terre rare e sta cercando di attirare investimenti per sviluppare questa risorsa.
  12. Mongolia: la Mongolia è un’altra nazione che possiede riserve stimate di terre rare. La Mongolia è nota per avere importanti depositi di terre rare nella regione di Bayan Obo, simile a quelli in Cina. Questi depositi includono una varietà di elementi delle terre rare, che sono diventati sempre più importanti per diverse industrie moderne. Tuttavia, come in molti altri paesi, lo sfruttamento e la produzione effettiva di queste risorse potrebbero richiedere investimenti significativi in infrastrutture e tecnologie per diventare pienamente operative. La Mongolia, come molti altri paesi con riserve di terre rare, sta cercando di sfruttare queste risorse per trarre vantaggio dai cambiamenti nella domanda globale e dalle implicazioni geopolitiche ed economiche associate.
  13. Kazakistan: è un altro paese che possiede riserve stimate di terre rare. È stato segnalato che il Kazakistan ha depositi di terre rare, in particolare nella regione di Lepsy. Tuttavia, la produzione effettiva di terre rare nel paese potrebbe non essere stata ancora pienamente sviluppata o ottimizzata. Le risorse di terre rare in Kazakistan potrebbero avere un ruolo importante nel contesto delle forniture globali di queste materie prime.
  14. Vietnam: il Vietnam ha riserve significative di terre rare, soprattutto nel distretto di Lai Chau. Tuttavia, la produzione è stata influenzata da questioni ambientali e di sostenibilità.
  15. Congo Belga: noto oggi come Repubblica Democratica del Congo (RDC), è un paese che ospita alcune delle riserve più significative di terre rare al mondo. Tuttavia, la produzione e l’estrazione di terre rare nella RDC possono essere complesse a causa di sfide politiche, economiche e sociali che hanno influenzato l’industria mineraria del paese. La RDC è ricca di risorse naturali, tra cui terre rare, che sono diventate sempre più importanti nella moderna economia globale, soprattutto a causa della crescente domanda di tecnologie avanzate come veicoli elettrici, dispositivi elettronici e fonti di energia rinnovabile. Sebbene le stime esatte delle riserve di terre rare in RDC possano variare, il paese ospita depositi significativi di questi materiali preziosi. Tuttavia, è importante notare che la produzione e l’estrazione delle risorse in RDC possono essere soggette a sfide come l’instabilità politica, la corruzione, la mancanza di infrastrutture adeguate e la gestione sostenibile delle risorse.
  16. Tanzania: è un altro paese che possiede riserve di terre rare. Nel sud-ovest del paese, nella regione di Rukwa, sono state individuate importanti riserve di terre rare. Queste riserve includono minerali come il niobio e il tantalio, che sono considerati metalli delle terre rare in quanto spesso si trovano nelle stesse giaciture delle terre rare. Tuttavia, l’estrazione e lo sviluppo delle riserve di terre rare in Tanzania sono stati soggetti a controversie e sfide. Le preoccupazioni riguardano gli impatti ambientali, sociali ed economici dell’estrazione mineraria e la necessità di garantire che i benefici dell’industria siano equamente distribuiti tra le comunità locali e il paese nel suo complesso. Tanzania ha adottato misure per regolamentare l’estrazione mineraria e garantire che l’industria delle terre rare sia sviluppata in modo sostenibile.
  17. Angola: è un altro paese africano che possiede riserve di terre rare. Anche se non è spesso citato tra i maggiori produttori o detentori di terre rare, sono state segnalate alcune scoperte di depositi di terre rare nel paese.
  18. Burundi: è stato identificato come uno dei paesi con riserve di terre rare. Le terre rare in Burundi sono state scoperte principalmente nella regione di Gakara, nel nord-ovest del paese. Gakara è stata considerata una delle aree più ricche di terre rare al mondo, con depositi contenenti elementi come il neodimio, il praseodimio e l’ittrio, che sono utilizzati in molte tecnologie moderne, inclusi dispositivi elettronici e veicoli elettrici. Tuttavia, l’industria delle terre rare anc in Burundi ha affrontato sfide e controversie legate all’estrazione, alla regolamentazione e all’impatto ambientale. In passato, l’estrazione è stata oggetto di polemiche a causa delle preoccupazioni ambientali e delle condizioni di lavoro nelle miniere.
  19. Come per altri paesi con riserve di terre rare, la gestione sostenibile delle risorse è diventata una questione critica in Burundi. La necessità di equilibrare lo sfruttamento delle risorse con gli interessi delle comunità locali e la protezione ambientale rimane una sfida importante.
  20. Kenya: Il Kenya è stato oggetto di interesse per il potenziale di risorse di terre rare. Tuttavia, la produzione commerciale su larga scala non è ancora iniziata.
  21. Namibia: La Namibia è stata indicata come potenziale detentore di riserve di terre rare, ma al momento non ha una produzione significativa.
  22. Madagascar: Madagascar è stato menzionato in alcune stime per le sue riserve di terre rare, anche se la produzione effettiva non è ancora una realtà.
  23. Groenlandia: la Groenlandia è un’isola che fa parte del Regno di Danimarca e ospita riserve di terre rare. Tuttavia, lo sviluppo delle risorse è ancora in fase iniziale.

È importante notare che le riserve esatte e la produzione possono variare nel tempo a causa di fattori come l’esplorazione, lo sviluppo tecnologico, le questioni ambientali e la domanda globale di terre rare. La diversificazione delle fonti di approvvigionamento e lo sviluppo di tecnologie di estrazione e riciclaggio sono diventati aspetti cruciali per garantire un approvvigionamento stabile e sostenibile di queste risorse critiche. Da segnalare che Cina, Russia, India, Brasile, Sud Africa, Etiopia ed Argentina sono mebri della cooperazione BRICS.


Concludendo, in un’epoca segnata dall’avvento della IV Rivoluzione Industriale in cui la tecnologia e l’innovazione guidano la crescita economica e lo sviluppo sostenibile, la nuova corsa alle terre rare rappresenta un capitolo cruciale nella storia delle risorse mondiali. Mentre le nazioni si sforzano di bilanciare le esigenze dell’industria e della sicurezza dell’approvvigionamento, il risultato di questa competizione potrebbe definire il corso della prossima era industriale.


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