“Ritorno alla Luce“
Dal grembo dell’ombra più fonda,
dove il respiro si fa silenzio,
un raggio sottile fende l’aria,
carezza d’oro che disegna l’invisibile.
È l’inverno dell’anima,
tempo di quiete e ascolto,
ma sopra l’altare muto
la Luce si posa,
come parola non detta
che fiorisce nei cuori sopiti.
Ogni spiraglio è promessa,
ogni bagliore sussurra
che la Ragione non è spenta,
che la Bellezza riposa,
pronta a risorgere tra le vene del Tempo.
La Luce cade obliqua,
accende polveri dimenticate,
e in quell’incendio gentile
la Sapienza ritorna a casa,
come un viandante che conosce il sentiero.
Che il buio sia maestro,
non padrone.
Che l’ombra ci ricordi
il valore del Sole,
mentre dentro di noi
le stelle tacciono solo per brillare più forte.
Nel solstizio segreto della mente,
la luce attende il nostro sguardo.
E quando la finestra si apre,
non è solo l’alba a risvegliarsi,
ma l’Uomo stesso,
che si scopre capace
di portare il giorno
nel cuore della notte.
Oggi è il Solstizio d’Inverno, lo celebro ispirato da questa immagine scattata in una delle tante Chiese di Napoli

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