Facciamo risuonare la campana del nostro Pensiero

Abbiamo due orecchie, e questo non è un caso. Una per ascoltare la campana che suona vicino, quella che ci conforta con il familiare tintinnio delle nostre certezze. L’altra per captare il rintocco distante, quello che talvolta disturba e mette in discussione.

Se ci fermassimo ad ascoltare solo una campana, il suono sarebbe pieno ma incompleto, come una melodia a cui manca una nota. È nell’eco di entrambe che si cela la sinfonia del pensiero critico del decimo uomo.

Eppure, non basta avere orecchie per ascoltare. Il mondo è pieno di chi sente i rintocchi ma non li decifra. L’analfabetismo funzionale è quel velo che trasforma ogni campana in rumore di fondo, lasciando che l’eco di qualcun altro decida per noi.

Chi sa ascoltare con consapevolezza, invece, affina il proprio spirito del dubbio. Non teme la discordanza tra due suoni, anzi, li fa danzare nella mente fino a riconoscere una propria armonia. Non si lascia sedurre dalla campana più forte né dalla più vicina, ma impara a soppesare il valore di ogni vibrazione.

Alla fine, non è il suono delle campane a formare le nostre opinioni, ma il modo in cui decidiamo di orchestrare quei rintocchi. Chi ha il coraggio di ascoltare davvero, trasforma il disordine in una voce propria nella Spirale del Silenzio

Forse è questa la vera ragione per cui abbiamo due orecchie e una sola bocca: per ascoltare di più, dire di meno e scegliere con saggezza la campana da far risuonare con il nostro … di Pensiero.

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