La Rotta del Mare del Nord

Ricercatori ed esploratori dei tempi dell’Impero russo e dell’Unione Sovietica studiarono approfonditamente le regioni settentrionali del paese a partire dal XVI secolo in poi per capire come sfruttare le terre del Nord.
Ma solo negli ultimi decenni, il cambiamento climatico ha iniziato a manifestare nuove prospettive per la navigazione marittima nell’Artico, aprendo la strada a una delle rotte più ambiziose del mondo: la Rotta del Mare del Nord. Conosciuta anche come rotta marittima del ponte artico. Questo passaggio attraverso le acque russe dell’Artico sta rapidamente guadagnando una strategica importanza geopolitica ed economica, aprendo opportunità per la Russia di trasformarsi in una superpotenza artica.

La rotta del Mare del Nord è un passaggio marittimo che si estende attraverso le acque dell’Artico russo, collegando l’Oceano Atlantico settentrionale all’Oceano Pacifico. Questa è anche nota come rotta marittima del ponte artico, con un percorso che si sviluppa principalmente attraverso la Zona Economica Esclusiva (ZEE) russa nell’estremo nord, dall’estremità orientale delle acque russe nel mare di Okhotsk e nel mare di Bering fino al Mar di Barents e al Mar Bianco a ovest.

Questo percorso marittimo offre un collegamento più breve tra l’Europa e l’Asia rispetto alle tradizionali rotte attraverso il Canale di Suez o il Capo di Buona Speranza. Con una lunghezza di circa 5.600 chilometri, la Rotta del Mare del Nord promette tempi di transito significativamente ridotti, aprendo la strada a spedizioni più veloci ed economiche.

Dunque, l’importanza della rotta del Mare del Nord deriva principalmente da due fattori:

  1. Un trasporto commerciale più breve: la rotta del Mare del Nord rappresenta una via più breve per il trasporto tra l’Asia e l’Europa rispetto alle rotte tradizionali come il Canale di Suez o il Capo di Buona Speranza. Riduce notevolmente la distanza di trasporto, il che si traduce in minori costi operativi e tempi di consegna più rapidi.
  2. La possibilità di sfruttamento delle risorse: la regione artica è ricca di risorse naturali, come petrolio, gas naturale, minerali e terre rare. La Russia possiede una considerevole parte di queste risorse nell’Artico. La creazione e l’apertura della rotta del Mare del Nord consentirebbero alla Russia di sfruttare meglio queste risorse e facilitare lo sviluppo di progetti economici e di estrazione nelle regioni settentrionali del suo vasto territorio ancora poco sfruttato.


Consapevole di questa opportunità, la Russia sta investendo già da qualche anno nella modernizzazione delle infrastrutture portuali, nella creazione di rotte di navigazione sicure e nell’infrastruttura logistica necessaria per supportare il traffico lungo la rotta del Mare del Nord. Questo sforzo è parte della strategia russa per sfruttare le opportunità economiche e geopolitiche create dalla crescente accessibilità dell’Artico.

Tuttavia, la creazione della rotta del Mare del Nord suscita preoccupazioni e contestazioni da parte di altri paesi, tra cui gli Stati Uniti. La Russia sta cercando di affermare un maggiore controllo su queste acque e questo potrebbe portare a tensioni internazionali riguardo al diritto di passaggio, alla regolamentazione del traffico marittimo e alla sovranità sulla regione artica.

Geopolitica dell’artico e sicurezza

L’espansione del commercio e la possibilità di sfruttamento delle risorse lungo la rotta del Mare del Nord sta inducendo un maggiore e crescente rilievo alle questioni geopolitiche e di sicurezza nell’Artico. Il controllo dei punti di accesso al Mare del Nord diventa ovviamente strategico per le nazioni che si affacciano direttamente, o indirettamente, su queste acque.



Pertanto, l’adesione della Finlandia alla NATO e degli altri paesi scandinavi potrebbero essere collegati a una serie di fattori geopolitici, allo scopo di consentire una maggiore influenza nelle decisioni e nella gestione di questa importante arteria marittima. Potendo fungere inoltre da controbilancio al crescente controllo russo sull’Artico. Partecipando l’Alleanza Atlantica, i paesi scandinavi potrebbero aumentare la loro influenza e la loro rilevanza globale. Essere parte di una coalizione di nazioni democratiche e condividere valori simili potrebbe facilitare la partecipazione a questioni di politica internazionale e accrescere il loro peso nella definizione dell’agenda globale.


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