DIGITAL DIVIDE CULTURALE e STRESS PSICOSOCIALE, SONO OSTACOLI PER L’INNOVAZIONE E IL PROGRESSO SOCIALE?

L’Intelligenza Artificiale sta acuendo il problema

Ho voluto riflettere nel mio articolo Umanesimo Vs. Tecnologia sulla dialettica tra l’Umanesimo e la Tecnologia: due concetti che possono essere visti come contrapposti o come complementari,

L’avvento dei sistemi avanzati di Intelligenza Artificiale, come quelli messi in linea da OpenAI, sta alimentando questa dialettica. Anche tra importanti esperti e teorici della Cultura Digitale, che fino a poco tempo fa enfatizzavano i meravigliosi risultati delle nuove tecnologie, stanno sorgendo dubbi e paure.

Lo stress psicosociale dovuto al digital divide culturale si fa strada. In Italia il Garante ha deciso di bloccare l’uso di ChatGBT agli italiani.


al minuto 53′:15″ l’intervento del prof. Derrick de Kerckhove

Cosa è lo stress psicosociale?

Lo stress psicosociale è un tipo di stress che deriva dalle sfide e dalle pressioni che la vita sociale e le interazioni sociali possono creare. Questo tipo di stress può essere causato da fattori come il lavoro, la famiglia, gli amici, la comunità e la cultura. Lo stress psicosociale si verifica quando un individuo percepisce una mancanza di risorse o di controllo rispetto alle richieste o alle aspettative che provengono dal contesto sociale. Ad esempio, uno stress psicosociale può derivare dal lavoro quando un individuo percepisce una mancanza di risorse o di supporto dal suo ambiente lavorativo, o quando si sente sopraffatto dalle richieste del lavoro. Allo stesso modo, lo stress psicosociale può essere causato dalla vita familiare, come ad esempio la gestione di conflitti coniugali o familiari, la preoccupazione per la salute dei propri familiari, o la gestione delle responsabilità familiari. Lo stress psicosociale può avere effetti negativi sulla salute mentale e fisica di un individuo, portando a disturbi come ansia, depressione, disturbi del sonno, problemi di digestione, ipertensione, malattie cardiovascolari, malattie autoimmuni e problemi di salute mentale. È importante gestire lo stress psicosociale in modo efficace, ad esempio attraverso strategie di coping come la meditazione, l’esercizio fisico, il supporto sociale e la terapia. Inoltre, può essere utile cercare aiuto professionale quando necessario.

Cosa è la zona di Confort?

La “zona di confort” è un termine utilizzato per indicare uno stato mentale in cui ci si sente a proprio agio e sicuri. Spesso ci si sente rilassati e protetti all’interno della propria zona di confort, ma allo stesso tempo essa può rappresentare un ostacolo sia alla crescita personale che più in generale al progresso.

Ci si vuole mantenere nella zona di confort per evitare lo stress

Per evitare lo stress, può essere utile rimanere all’interno della propria zona di confort per un certo periodo di tempo, ad esempio quando si ha bisogno di riposo o di relax.

Tuttavia ….

Restare nella zona di confort ostacola il progresso non solo personale, ma collettivo

Restare nella zona di confort ostacola il progresso personale e collettivo perché comporta una mancanza di sfide e di opportunità di crescita. Quando ci si trova nella zona di confort, si tende a evitare situazioni che richiedono sforzo o rischio, limitando così la possibilità di imparare nuove cose, di acquisire nuove competenze o di fare esperienze significative. Inoltre, restare nella zona di confort può portare a una perdita di motivazione e di passione per le cose, perché non c’è una sfida o un obiettivo da raggiungere. Questo può portare a una stagnazione e a un senso di insoddisfazione personale.

Quando molti dei singoli individui che partecipano una comunità preferiscono rimanere nella zona di confort, questo può anche essere un ostacolo al progresso collettivo perché le persone possono diventare riluttanti a cambiare le loro abitudini o a considerare nuove idee e prospettive. Questo può portare a una mancanza di innovazione e di progresso sociale. Ciò accade perché nelle persone si attivano  dei bias cognitivi che possono ostacolare il progresso. Ad esempio il bias di conferma delle aspettative, noto anche come “di conferma della propria ipotesi”, si verifica quando le persone tendono a cercare informazioni che confermano le loro aspettative o le loro convinzioni preesistenti, mentre ignorano o minimizzano le informazioni che le contraddicono. Ciò può portare a un circolo vizioso in cui le persone confermano continuamente le loro aspettative e le loro convinzioni, senza considerare alternative o nuove prospettive. In una comunità in cui molti individui preferiscono rimanere nella zona di confort, potrebbe quindi verificarsi un bias cognitivo in cui le persone tendono a confermare le loro convinzioni preesistenti, senza considerare alternative o nuove idee, causando una mancanza di innovazione e di progresso sociale, poiché le persone non sono disposte ad uscire dalla propria zona di confort per esplorare idee nuove o innovative.

Uscire dalla zona di confort apre alla realizzazione personale e ai sentimenti di soddisfazione.  

 Se si preferisce trovarsi costantemente all’interno della propria zona di confort, senza mai sfidare se stessi o provare nuove esperienze, si rischia di stagnare e di non crescere.

D’altra parte, uscire dalla zona di confort può portare a nuove sfide, opportunità di crescita e nuovi obiettivi da raggiungere. Ciò può portare a un senso di realizzazione personale e di soddisfazione, nonché a un maggiore progresso collettivo. Sfide e nuove esperienze, pur potendo creare ansia o stress, possono anche portare a sviluppare risorse e competenze in grado di farci affrontare in modo migliore situazioni difficili che ci troveremo ad affrontare in futuro. L’espansione della zona di confort può essere utile per affrontare lo stress e superare le sfide della vita. Ci sono diverse tecniche per espandere la propria zona di confort, ad esempio:

  • Affrontare le proprie paure gradualmente e in modo controllato
  • Provare nuove attività o hobby
  • Imparare nuove abilità
  • Avere nuove esperienze
  • Interagire con persone diverse da noi

L’espansione della zona di confort può essere un processo graduale e richiedere tempo e perseveranza. Tuttavia, può essere utile per sviluppare la resilienza e l’autostima, e per affrontare lo stress e le sfide della vita in modo più efficace.

I fattori di stress psicosociale

I fattori stressanti psicosociali sono stimoli che creano tensione emotiva e che possono influire negativamente sulla salute mentale e fisica di un individuo. Questi fattori possono essere di natura interpersonale, come conflitti relazionali, perdita di una persona cara, bullismo, violenza domestica, discriminazione e isolamento sociale. Altri fattori di stress psicosociale possono essere di natura lavorativa, come il sovraccarico di lavoro, l’insicurezza del lavoro, l’ambiente lavorativo tossico, il mobbing e il conflitto di ruoli. Inoltre, i fattori di stress psicosociale possono derivare da eventi traumatici come incidenti, disastri naturali, attacchi terroristici e violenze. I fattori di stress psicosociale possono avere effetti negativi sulla salute mentale e fisica di un individuo, portando a disturbi come ansia, depressione, disturbi del sonno, problemi di digestione, ipertensione, malattie cardiovascolari, malattie autoimmuni e problemi di salute mentale. È importante prendere sul serio i fattori di stress psicosociali e cercare di gestirli in modo efficace, ad esempio attraverso strategie di coping come la meditazione, l’esercizio fisico, il supporto sociale e la terapia. Inoltre, può essere utile cercare aiuto professionale quando necessario.


Il Digital Divide Culturale

Il digital divide culturale si riferisce alla disuguaglianza nell’accesso e nell’uso delle tecnologie digitali tra diversi gruppi sociali, economici e geografici, che può essere influenzato da fattori culturali, educativi e di alfabetizzazione digitale. In altre parole, il digital divide culturale si verifica quando alcune persone non hanno accesso alle tecnologie digitali o non sono in grado di utilizzarle in modo efficace a causa di barriere culturali o educative. Questo divario digitale culturale può avere conseguenze negative sulla partecipazione sociale, sull’educazione, sull’occupazione professionale e lavorativa e sulla salute mentale delle persone. Ad esempio, le persone che non hanno accesso alle tecnologie digitali o che non sono in grado di utilizzarle in modo efficace possono avere difficoltà nell’accedere alle informazioni, nell’ottenere un lavoro o nell’interagire con gli altri. Ciò può portare a un senso di inadeguatezza e a una maggiore percezione di stress. Il digital divide culturale può anche portare a una disconnessione tra le generazioni, in cui i giovani (detti nativi digitali)  possono sentirsi più a proprio agio con le tecnologie digitali rispetto agli anziani (detti immigrati digitali) , creando così un divario generazionale. Questa mancanza di comprensione reciproca e di comunicazione può essere fonte di tensione e stress tra i membri della famiglia e della società in generale. È importante lavorare per ridurre il digital divide culturale, promuovendo l’alfabetizzazione digitale e l’accesso equo alle tecnologie digitali per tutti, al fine di migliorare la qualità della vita e la salute mentale delle persone. Ci sono molte fonti di letteratura sul digital divide culturale e le sue conseguenze. Di seguito sono elencati alcuni titoli di riferimento, questi e altri studi hanno esaminato la disuguaglianza nell’accesso e nell’uso delle tecnologie digitali, le conseguenze sociali ed economiche del digital divide culturale e le strategie per ridurre tale divario :

  • Di Maggio, P., Hargittai, E., Celeste, C., & Shafer, S. (2004). Digital inequality: From unequal access to differentiated use. Social inequality, 355-400.
  • Warschauer, M. (2003). Technology and social inclusion: Rethinking the digital divide. The MIT Press.
  • van Dijk, J. A. (2006). Digital divide research, achievements and shortcomings. Poetics, 34(4-5), 221-235.
  • Hargittai, E. (2002). Second-level digital divide: Differences in people’s online skills. First Monday, 7(4).
  • Hampton, K., & Gupta, N. (2008). Community and social interaction in the wireless city: Wi-Fi use in public and semi-public spaces. New Media & Society, 10(6), 831-850.

Il Digital Divide Culturale può trasformarsi in un fattore che scatena lo stress psicosociale

Assunto che il digital divide culturale si riferisce alla disuguaglianza nell’accesso e nell’uso delle tecnologie digitali tra diversi gruppi sociali, economici e geografici. Tale divario può avere conseguenze negative sulla partecipazione sociale, sull’educazione, sull’occupazione e sulla salute mentale delle persone. In alcuni casi, il digital divide culturale può essere fonte di stress per le persone che non hanno accesso o non si sentono a proprio agio nell’utilizzo delle tecnologie digitali. Questo può portare a una mancanza di connessione sociale e a una perdita di opportunità di lavoro o di istruzione, che possono influire negativamente sulla salute mentale. Sono numerosi gli studi che lo confermano.  Il digital divide culturale può essere considerato un fattore di stress psicosociale in quanto può creare disuguaglianze e tensioni sociali, oltre a influenzare la qualità della vita delle persone. In particolare, le persone che non hanno accesso alle tecnologie digitali o che non si sentono a proprio agio nell’utilizzo di queste tecnologie possono sentirsi escluse dalla società e isolati, portando a un senso di frustrazione e impotenza.  Ad esempio, le persone che non hanno accesso alle tecnologie digitali possono avere difficoltà nell’accedere alle informazioni, nell’ottenere un lavoro o nell’interagire con gli altri. Queste difficoltà possono portare a un senso di inadeguatezza e a una maggiore percezione di stress. Infine, come visto, se  il digital divide culturale può portare a una mancanza di comunicazione e comprensione tra le generazioni e tra gruppi sociali diversi, ciò porta a conflitti e tensioni sociali che accentuano lo stress. Per questi motivi, è importante lavorare per ridurre il digital divide culturale, promuovendo l’alfabetizzazione digitale e l’accesso equo alle tecnologie digitali per tutti, al fine di migliorare la qualità della vita e la salute mentale delle persone.

Ci sono diverse ricerche che hanno esplorato la relazione tra il digital divide culturale e lo stress psicosociale. Ad esempio:

  • Lo e Chan (2016) hanno esaminato la relazione tra il digital divide culturale, l’uso di Internet e lo stress tra gli studenti universitari di Hong Kong. Hanno trovato che gli studenti con una maggiore esperienza di utilizzo di Internet avevano un minor livello di stress rispetto a quelli con una minore esperienza di utilizzo di Internet, suggerendo che il digital divide culturale può influire sulla percezione di stress.
  • Chen et al. (2017) hanno esaminato il rapporto tra il digital divide culturale, l’uso di Internet e la salute mentale tra gli studenti universitari in Cina. Hanno trovato che gli studenti che hanno una maggiore esperienza di utilizzo di Internet avevano una minore prevalenza di depressione e ansia, suggerendo che il digital divide culturale può influire sulla salute mentale.
  • Park e Choi (2014) hanno esaminato il rapporto tra il digital divide culturale, l’uso di Internet e il benessere tra gli studenti universitari in Corea del Sud. Hanno trovato che gli studenti che hanno una maggiore esperienza di utilizzo di Internet avevano un maggiore livello di benessere, suggerendo che il digital divide culturale può influire sul benessere psicologico.

Altri studi hanno evidenziato la relazione tra il divario digitale culturale e lo stress psicosociale anche in Italia, suggerendo che il divario digitale culturale può influire sulla salute mentale, sul benessere e sulla partecipazione sociale delle persone in questo paese, tra questi:

  • Di Mauro et al. (2016) hanno esaminato la relazione tra l’uso di Internet e lo stress tra gli anziani in Italia. Hanno trovato che gli anziani che utilizzano Internet avevano un minor livello di stress rispetto a quelli che non utilizzano Internet, suggerendo che il divario digitale culturale può influire sulla percezione di stress tra gli anziani.
  • La Barbera et al. (2016) hanno esaminato la relazione tra l’uso di Internet e la salute mentale tra gli adolescenti in Italia. Hanno trovato che gli adolescenti che utilizzano Internet in modo positivo hanno una minore prevalenza di depressione e ansia rispetto a quelli che utilizzano Internet in modo negativo o che non lo utilizzano affatto, suggerendo che il divario digitale culturale può influire sulla salute mentale degli adolescenti in Italia.
  • Di Sarno et al. (2019) hanno esaminato il rapporto tra il divario digitale culturale e la partecipazione sociale tra i giovani in Italia. Hanno trovato che il divario digitale culturale può influire sulla partecipazione sociale dei giovani, portando a una maggiore percezione di stress e di esclusione sociale.

La Società 5.0

La Società 5.0 è un concetto introdotto dal governo giapponese per descrivere una nuova era di sviluppo della società in cui la tecnologia digitale e l’intelligenza artificiale (IA) vengono utilizzati per risolvere problemi sociali e ambientali e migliorare la qualità della vita delle persone. In pratica, la Società 5.0 si concentra sull’utilizzo della tecnologia per creare un mondo più sostenibile, sicuro e inclusivo, in cui le persone sono in grado di accedere a servizi personalizzati e di alta qualità. Ciò è possibile grazie all’integrazione delle tecnologie digitali e dell’IA in ogni aspetto della vita quotidiana, dalle case intelligenti alle città intelligenti, dai trasporti alle cure mediche. Il governo giapponese sta investendo notevoli risorse per sviluppare la Società 5.0, in modo da raggiungere una società in cui la tecnologia può aiutare a risolvere le sfide sociali e ambientali che la società affronta. Tuttavia, la realizzazione della Società 5.0 solleva anche alcune preoccupazioni, come ad esempio la privacy dei dati, l’etica dell’IA e l’impatto sui posti di lavoro. In ogni caso, la Società 5.0 rappresenta una visione per il futuro della società in cui la tecnologia può essere utilizzata per migliorare la vita delle persone e creare un mondo migliore.

Non è un caso che …

per facilitare lo sviluppo della Società 5.0 in Giappone (nazione nel mondo del blocco occidentale con il più alto indice demografico di anziani, l’Italia viene subito dopo al secondo posto per numero di anziani), il Governo ha deciso di contrastare in maniera incisiva il digital divide culturale nella nazione. Secondo il governo, infatti, il digital divide culturale rappresenta un ostacolo per lo sviluppo della Società 5.0 in quanto limita l’accesso e l’uso delle tecnologie digitali e dell’IA da parte di alcune fasce della popolazione. In una società in cui la tecnologia digitale e l’IA sono integrate in ogni aspetto della vita quotidiana, il divario digitale culturale potrebbe portare a una disuguaglianza nell’accesso ai servizi digitali e nelle opportunità di utilizzo delle tecnologie avanzate. Ad esempio, se alcune fasce della popolazione non sono in grado di accedere alle tecnologie digitali o non hanno le competenze per utilizzarle in modo efficace, potrebbero essere escluse dalle opportunità di lavoro, di apprendimento e di accesso ai servizi digitali. Ciò potrebbe creare un divario di opportunità tra coloro che hanno accesso alle tecnologie avanzate e coloro che non ne hanno, portando a una maggiore disuguaglianza sociale ed economica. Inoltre, il divario digitale culturale potrebbe limitare anche la partecipazione dei cittadini alla progettazione e allo sviluppo della Società 5.0, poiché coloro che non hanno accesso o non hanno le competenze per utilizzare le tecnologie digitali e l’IA potrebbero essere esclusi dal processo di sviluppo e di presa di decisioni.

Per promuovere lo sviluppo della Società 5.0, per il governo del Giappone è strategicamente importante ridurre il divario digitale culturale attraverso politiche e programmi che favoriscano l’alfabetizzazione digitale e l’accesso equo alle tecnologie avanzate, in modo da garantire che tutti i cittadini possano partecipare ai benefici delle tecnologie digitali e dell’IA.


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