Con il nostro Centro Studi per l’Innovazione sociale nella Società 5.0 abbiamo aperto un dibattito con delle prime istituzioni di governo di Città con lo scopo di introdurre il Metaverso quale strumento di supporto alla Rigenerazione Urbana Digitale.
L’Innovazione sociale è la capacità di rispondere ai bisogni sociali emergenti attraverso nuove soluzioni e modelli.
l’Innovazione può fare riferimento alle nuove tecnologie, a nuovi prodotti o a nuovi servizi, ma anche a nuove pratiche, a nuove istituzioni o a nuove strutture sociali; dunque l’Innovazione è:
- Tecnologica: un modo nuovo e più efficiente di trasformazione della realtà materiale;
- Economica: l’utilizzo dell’innovazione tecnologica al servizio della produzione per ottenere un surplus di valore;
- Regolativa: la trasformazione delle regole e/o le sanzioni (formalizzate nei codici, come il codice civile, penale, ecc.);
- Normativa: l’identificazione dei valori sociali condivisi e le nuove abitudini sociali;
- Culturale: l’introduzione di nuove pratiche
La recente legislazione sul Terzo Settore introduce l’esigenza di elaborare nuovi modelli operativi, riconoscendo il ruolo attivo delle Associazioni di volontariato quali soggetti da coinvolgere allo scopo di contribuire attivamente all’Innovazione sociale; la quale viene intesa quale potente volano per lo sviluppo socio-culturale ed economico e strumento attivo che può contribuire alla Sicurezza sociale, al Welfare e la Protezione Civile dei Cittadini: favorendo lo sviluppo della cosiddetta Economia sociale.
L’Economia sociale è di per sé un modello di Innovazione. Questa si basa sui servizi e sulla presa in carico dell’Uomo-Cittadino che dovrà intercettare la sfida dell’Innovazione tecnologica, digitale e delle nuove competenze così come declinate nella prima missione del piano PNRR. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) riconosce infatti l’importanza strategica del settore dell’Economia Sociale (che si identifica nel Terzo settore), laddove è espressamente citato nella missione quinta del piano legata all’equità sociale, di genere e territoriale; includendo, per la natura stessa del terzo settore e il suo modello organizzativo, un pieno coinvolgimento anche negli altri capitoli di intervento legati alla transizione ecologica, all’istruzione, alla ricerca e alla salute.
In questo nuovo scenario evolutivo guidato da una Innovazione sociale indotta da una trasformazione digitale, necessariamente, a management umanistico che pone l’Uomo-Cittadino al centro delle azioni si delinea il Cittadino Digitale.
La Cittadinanza digitale è parte integrante dell’intero paradigma dell’essere cittadini nel 21° secolo, con tutti i diritti e le responsabilità che ne conseguono. Con lo sviluppo delle tecnologie dell’informazione e il futuro salto verso le reti mobili 5G ultraveloci, l’integrazione dell’individuo all’interno di questo sistema diventa cruciale in modo che possa impegnarsi pienamente non solo socialmente, ma anche con le istituzioni di governo sia locali che nazionali e nei più ampi processi culturali, sociali ed economici.

La tecnologia che viene utilizzata per costruire il nostro futuro digitale è già qui. E viene implementata in tutto il mondo con l’unico scopo di migliorare ogni comunità. Con oltre il 50% della popolazione mondiale che già vive nelle aree urbane, stimando una proiezione incrementale al 68% entro il 2050, il ruolo delle città nel plasmare l’aspetto della vita quotidiana dei suoi cittadini diventa sempre più importante e presto insostituibile. Con la trasformazione digitale diventa più che importante, necessaria la questione della cittadinanza digitale.
Ora più che mai, le Città hanno bisogno di sviluppare le proprie capacità tecnologiche a un ritmo sempre maggiore per diventare più intelligenti.
Una piattaforma digitale intelligente può essere utilizzata dalle Istituzioni di governo comunali per coinvolgere i cittadini in un dibattito rispettoso per il presente e, soprattutto, il futuro della Città. In un modo che tutti i Cittadini possano sentirsi coinvolti in un processo di rinnovamento e di rigenerazione urbana. Il mondo digitale dispone di molti strumenti per modellare e comunicare meglio le politiche pubbliche ed aumentare la fiducia nelle autorità locali.
Le infrastrutture di dati, i processi economici e i modelli di governance delle piattaforme digitali stanno pervadendo sempre più i settori urbani e le sfere della vita urbana. Questo fenomeno è noto come platformization, che a sua volta ha dato origine ai fenomeni della platform society, in cui le piattaforme stanno permeando il nucleo delle società non solo urbane, ma anche rurali.
Urbanismo Smart e Urbanismo di piattaforma sono correlati come approcci allo sviluppo urbano in quanto il secondo ha avuto origine nell’emergere multiforme del primo negli ultimi due decenni. In generale, l’urbanistica intelligente è intesa come un modello di sviluppo urbano incentrato sull’uso dei big data, sui flussi digitali e le tecnologie in rete per quanto riguarda la governance operativa urbana e i servizi urbani. Questi aspetti dell’urbanistica intelligente tendono a catturare la natura dell’urbanistica delle piattaforme come manifestazione della pratica e del processo di platformizzazione, che definisce l’urbanistica della piattaforma come un “nuovo insieme di assemblaggi socio-tecnologici abilitati digitalmente radicati nell’urbano, che consente l’emergere di nuove relazioni sociali e materiali, comprese le intermediazioni”.

In questo nuovo scenario dettato dalla trasformazione digitale, prende forma la cosiddetta urbanistica virtuale (o urbanistica aumentata): rispetto all’applicazione della pianificazione urbana, del design urbano e della geografia urbana alla progettazione di spazi urbani virtuali e/o aumentati. Nell’ottica della urbanistica virtuale/aumentata, l’attuale ricerca applicata include la mappatura di città e dati, aiutando le micro ricalibrazioni nelle loro determinazioni politiche che aiutano a comprendere e affrontare le questioni esistenti ed emergenti nelle città, in particolare con nuovi modelli di pianificazione.
Risulta evidente dunque la definizione di Città Intelligente (Smart City) che si sintetizza, tra gli altri, nel concetto di “città intelligente sostenibile basata sui dati”.
Diventa così più chiaro come una completa trasformazione digitale può essere conseguita con la padronanza delle tecnologie digitali ed informatiche.
Che diventa un fattore strategico particolarmente importante, poiché molte società urbane e singole economie cittadine, anche all’ombra delle loro nuove esperienze vissute con la pandemia, stanno ruotando attraverso il raggruppamento e la revisione strategica delle loro visioni economiche, sociali e culturali.
E’ su questo sfondo che prende forma quindi anche il concetto di Metaverso, quale strumento, piattaforma tecnologica multi-purpose che porta l’esperienza digitale nel mondo reale e viceversa in linea con il processo fondamentale Esplora-Scopri-Crea.
Ad esempio, il principio del Metaverso applicato alla Urbanistica digitale diventa il nuovo strumento che offre risultati di previsione; implicando la generazione di una serie di scenari che corrispondono ad un evento futuro. Ovvero le persone – utilizzando internet nella sua nuova forma evolutiva che si delinea con il web 3d – formano una infrastruttura sociale immersiva online simulata (Sim-City), sviluppando una Intelligenza collettiva (P. Lévy) generata in un insieme unico riconducibile ad un’Intelligenza connettiva (D. de Kerckhove).
Dunque, l’idea di Metaverso, uscendo dai confini della sua iniziale idea generatrice, quella del videogame (MMOG\Massively Multiplayer Online Game) di puro intrattenimento/media sociale 3D, quale ad esempio Second Life, si amplia nella sua definizione nell’ambito della Realtà Virtuale (VR) ed Aumentata (AR) per aprire la strada alla possibilità di vivere una forma di Terza Vita in una Realtà estesa (XR), a cavallo tra la vita reale (la prima) e una virtuale (la seconda), includendo digital twins (gemelli digitali) di luoghi di lavoro, d’intrattenimento, d’interazioni semplicemente sociali ma anche socio-culturali, di creatività e quant’altro presente nella vita reale di un individuo/cittadino del mondo reale.
Sebbene la tecnologia produca spesso sorprese che nessuno prevede, tuttavia, i maggiori sviluppi vengono spesso anticipati con decenni di anticipo. Gli esperti predicono un Internet che alla fine si evolverà nel Metaverso, che si affermerà per rappresentare la prossima piattaforma informatica universale, aspettandoci che sia trasformativo per la società e l’industria come è stato il telefono cellulare negli ultimi venti anni. Se il concetto di Metaverso porta con se l’idea che ambienti virtuali 3D accessibili e interattivi in tempo reale diventeranno il mezzo di trasformazione per l’impegno sociale e aziendale, se devono diventare pratici, questi ambienti dipenderanno dunque dall’adozione diffusa della realtà estesa. Finora, le tecnologie XR sono state per lo più limitate a un sottoinsieme di videogiochi e applicazioni aziendali di nicchia. Tuttavia, man mano che queste nuove tecnologie diventano sempre più piattaforme per esperienze sociali , aumenterà la probabilità che per le loro caratteristiche di nuovi mezzi per l’espressione aperta e creativa e nuovi canali per la cultura popolare saranno applicate ad altri contesti.
In linea di massima le soluzioni future vengono spesso comprese e, in un certo senso, concordate con largo anticipo rispetto alla capacità tecnica di produrle. Tuttavia, è spesso impossibile prevedere come, e se, andranno a buon fine, quali caratteristiche contano più o meno, che tipo di modelli di governance o dinamiche competitive le guideranno o quali nuove esperienze saranno prodotte. La sfida è stata la tempistica e come confezionare un nuovo servizio tecnologico.
Il Metaverso è diventato l’ultimo macro-obiettivo per molti dei giganti della tecnologia mondiale. Uno per tutti la nuova missione aziendale di Facebook che con un rebranding si è trasformata in Meta e tra molti altri progetti – come dispositivi VR, occhiali AR e tecnologie per la Brain Computer Interface (per la comunicazione diretta cervello-computer) – sta investendo decine di miliardi sulla convinzione che tali tecnologie saranno alla base del nostro futuro virtuale online-offline, così come quasi tutte le altre big tech.
Tutto si evolverà e si svilupperà con i progressi della ricerca applicata, non solo dal lato dell’offerta ma anche, e forse soprattutto, dal lato della domanda, nella creazione dei presupposti di base della Società 5.0: “un modello di società basato sulla centralità dell’Uomo che cerca di bilanciare il progresso economico con la risoluzione dei problemi sociali tramite un Sistema elaborato per integrare senza soluzione di continuità il Cyberspazio con lo Spazio Fisico”.

Il concetto di Società 5.0 non si rivolge infatti solo all’Economia, ma anche, e soprattutto, ai Cittadini, promuovendo quindi l’idea di una Società Smart, dove cambieranno ancora una volta molte cose a causa di nuove soggettivazioni generate dal cambiamento delle configurazioni uomo-macchina che sono tra le principali manifestazioni del digitale, e che mettono alla prova le capacità disciplinari in termini di metodo. Una Società in cui le tecnologie, i dati digitali e le informazioni dovrebbero essere utilizzati per creare una società in cui le persone conducono stili di vita diversi e perseguono un loro modo di raggiungere la felicità; in un futuro in cui gli umani avranno bisogno dell’immaginazione per cambiare il mondo e la creatività per materializzare le loro idee.
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