L’acqua incarnata – Episodio V

Corpo, percezione e stati di presenza Per trent’anni anni ho nuotato quasi ogni giorno. Allenamenti, gare, chilometri che non si contano più. Poi la vita cambia, come cambia per tutti: smetti, fai altro, ti sposti su altri ritmi. Eppure ancora, dopo decenni, ogni volta che torno in piscina, nel mare in apnea o con le... Continua a leggere →

Ciurè: quando il riscatto non è una scelta, ma una trattativa con la vita

Palermo, in Ciurè, non fa da scenografia: ti guarda. È una città di passaggi, di soglie, di scambi non dichiarati. Cemento e paillettes, caldo e neon: non per estetica, ma perché la realtà, quando la vivi sul bordo, non ha un solo volto. Il protagonista è un pugile, e la boxe qui non è l’eroismo... Continua a leggere →

Noetica dell’Acqua – Episodio IV

L’acqua noetica – Memoria, cura e crisi di percezione Negli episodi precedenti abbiamo seguito un filo abbastanza netto.Con Antonella De Ninno l’acqua è uscita dal ruolo di liquido “semplice” ed è diventata un sistema bifasico, sospesa tra ordine e disordine.Con Giuseppe Vitiello l’abbiamo incontrata dentro il corpo, come ambiente vivente che potrebbe risuonare con farmaci... Continua a leggere →

L’acqua elettrica: quando una goccia diventa sorgente di energia – Episodio III

Negli episodi precedenti l’acqua era già uscita dal suo ruolo rassicurante di sostanza “semplice”: l’abbiamo incontrata come sistema complesso, fatta di domini ordinati e disordinati, e come protagonista silenziosa della vita dentro il nostro corpo.In questo episodio l’acqua cambia ancora scena: entra nel territorio dell’energia.Il fisico napoletano Roberto Germano, allievo di Del Giudice e Preparata,... Continua a leggere →

Episodio 5, lezioni dal passato.  Il limite rimosso

Nelle Lezioni dal passato abbiamo seguito la linea di frattura che porta dagli imperi al trauma, dal trauma alla NATO come macchina tecnica, e dalla geopolitica alla psicopolitica. Ma c’è un filo ancora più profondo, quasi invisibile, che attraversa tutti gli episodi: il limite. Non quello “morale” o “ideologico”, ma il limite come soglia sistemica:... Continua a leggere →

Dal gregge a “inoltra”

Distorsioni cognitive, netiquette e igiene digitale nei gruppi istantanei Qualche anno fa avevo scritto del comportamento del gregge nel marketing sociale e politico: quel riflesso da specie sociale - profondamente umano (e non solo umano) - di orientarci guardando “che cosa fa il gruppo”, soprattutto quando siamo incerti, stanchi, o immersi in un flusso più... Continua a leggere →

Dawn of Cyberwarfare. L’alba della guerra cibernetica che non senti, ma ti attraversa

“Dawn of Cyberwarfare”: la guerra digitale invisibile che colpisce cittadini e società. Educazione al rischio, igiene digitale, AI e vulnerabilità quotidiana: per questo lo rendiamo libero alla visione, con sottotitoli in italiano

Episodio II – L’acqua vivente

Il corpo come paesaggio d’acqua Nell’Episodio 0 avevamo seguito l’acqua nei cunicoli nascosti di Napoli.Nell’Episodio I l’abbiamo guardata da vicino, come oggetto imbarazzante per la fisica: niente teoria completa, solo modelli parziali, domini ordinati e disordinati che si inseguono. In questo Episodio II l’acqua si avvicina ancora di più: non è più solo quella nel... Continua a leggere →

Lezioni dal passato – Episodio 4. Dalla fine degli imperi alla psicopolitica della NATO

Traumi storici, vassallaggi soft e rivalsa multipolare nel cuore d’Europa Un episodio di antropologia geopolitica sulle ferite imperiali del Novecento. Nelle Lezioni dal passato non stiamo cercando analogie facili tra ieri e oggi, ma le strutture profonde che ritornano sotto altri nomi.In questo Episodio 4 il campo di battaglia non è solo l’Ucraina, ma la... Continua a leggere →

Episodio 3 – Lezioni dal passato. Lo schiaffo americano, l’ombra di Dugin e l’occasione italiana

Per decenni ci siamo raccontati che l’ombrello atlantico fosse una certezza: gli Stati Uniti come Atlante che regge il cielo della “nostra” sicurezza, l’Europa come spazio da proteggere. Il nuovo rapporto sulla sicurezza nazionale USA rovescia il frame: in filigrana, il messaggio è “non possiamo più fare tutto noi, pagate il vostro conto, fatevi i... Continua a leggere →

Episodio I – L’acqua che non sappiamo ancora spiegare

Nell’Episodio 0, alle sorgenti dimenticate di Santa Lucia, l’acqua era una protagonista silenziosa: scorreva nel tufo del Monte Echia, veniva intercettata dal potere, nascosta dietro i portoni e poi riscoperta come livello nascosto del “metaverso reale” di Napoli.In questo Episodio I facciamo un passo di lato: mettiamo per un attimo da parte la storia urbana... Continua a leggere →

Lezioni dal passato. Episodio 2: la Pedagogia del riarmo

Quando il disorientamento si (ri)arma. Dalla polveriera di fine Ottocento alla distruzione creatrice di oggi Ogni epoca di grande salto tecnologico lascia dietro di sé una scia di smarrimento.Il problema non è solo cosa inventiamo, ma cosa facciamo quando non sappiamo più come governarlo.Alla fine dell’Ottocento, il disorientamento della modernità industriale si è tradotto in... Continua a leggere →

Estetica dell’Intelligenza Artificiale. Quando le macchine imparano a generare il bello

Quando un’immagine “bella” è davvero tale, e quando invece è solo il risultato di un algoritmo che ha imparato a compiacerci? L’intelligenza artificiale genera volti perfetti, paesaggi puliti, stili che imitano i maestri. Ma il bello, nella nostra esperienza, passa anche per il corpo, per l’empatia, per il rischio dell’errore. Tra neuroestetica, glitch, kitsch algoritmico e alfabetizzazione al bello, ho provato a chiedermi cosa cambia quando a produrre l’immaginario sono macchine che non sentono nulla, ma imparano a “piacerci”.

Homo Sapiens, Homo Sapiens Sapiens… Homo Inutilis?

La produzione di massa dei robot umanoidi Walker S2 di UBTech trasforma la distopia di Metropolis in presente: il lavoro ripetitivo passa alle macchine, mentre l’uomo rischia di diventare “Homo inutilis”. Che destino avranno i corpi umani nell’economia automatizzata?

Un ponte di senso

C’è un momento in cui il personaggio si ritira, e resta l’uomo. È lì che nasce un ponte di senso: tra ciò che siamo stati e ciò che possiamo ancora condividere, tra identità, servizio e una libertà che non ha più bisogno di scena.

Quando invecchiano i personaggi

La vecchiaia non è una curva demografica né un dato statistico: è un laboratorio estremo dell’identità. In famiglia, e accanto a un padre e a uno zio che per decenni hanno ricoperto ruoli, dignità e potere, ho visto cosa accade quando il personaggio - per lutto, per età, per malattia - comincia a sfilacciarsi. E ho capito: se l’Io si è fondato solo su ruoli e maschere, quando queste cadono resta il vuoto.

Le sorgenti dimenticate di Santa Lucia

Sotto il lungomare di Santa Lucia scorre una città d’acqua dimenticata: le sorgenti del Monte Echia, tra storia di Neapolis, beni comuni e “metaverso reale” digitale. #Napoli

Inno al Limite

Nel 1863 Carducci scrive l’Inno a Satana: un inno provocatorio alla scienza e al progresso industriale, dove Satana e la locomotiva diventano simbolo della ragione moderna che “divora i piani” e sfida l’oscurantismo religioso. Oggi il nostro Satana non abita più nelle officine a vapore ma nei codici: algoritmi, reti neurali, biotecnologie, sogni di uomo... Continua a leggere →

AI: idiota savant?

Un uomo con un cervello “sbagliato” ha messo in crisi la nostra idea di intelligenza.Kim Peek, il vero “Rain Man”, nacque senza corpo calloso, con gravi malformazioni cerebrali. La medicina lo giudicò compromesso. La realtà lo rese uno dei più straordinari casi di memoria mai documentati.Oggi, mentre celebriamo l’Intelligenza Artificiale come nuova frontiera del pensiero,... Continua a leggere →

Dal Vulcano misurato al Vulcano “pensato”

Il concetto di digital twin vulcanico (un modello 3D/4D aggiornato in tempo quasi reale dalle misure) nasce proprio come naturale sviluppo del lavoro scientifico consolidato: un ambiente che permette di visualizzare, correlare e comprendere meglio ciò che già conosciamo, non di sostituirlo. In questo senso possiamo iniziare a “pensare” il vulcano grazie al metodo scientifico e le future nuove tecnologie.

Tra coscienza e mondo. Introduzione alla Noetica Applicata

Per anni la parola noetica è stata usata in modo vago, tra spiritualità e pseudoscienza. Io la riporto con i piedi per terra: alla radice, noûs significa mente e capacità di comprendere. Con Noetica Applicata non mi chiedo che cosa sia la coscienza, ma come essa influenzi ciò che vediamo, ricordiamo, decidiamo: il ponte tra osservatore, informazione e realtà. Anche per questo guardo con interesse a esperimenti (controversi ma rigorosi) in cui l’osservazione consapevole sembra lasciare una traccia misurabile in un sistema fisico. La vera domanda non è “la mente controlla la materia?”, ma: come interagiscono osservazione, informazione e fenomeni fisici?

Archeologia Cosmica e Archeologia Terrestre

Camminando tra le strade di Pompei, dopo il nostro convegno Timeless Entanglement, ho scoperto qualcosa che non avevo mai compreso fino in fondo: Pompei non è un sito archeologico. È una istantanea! Il Vulcano è stata la polaroid che ha frizzato un fotogramma...

Timeless Entanglement

Pompei, città sospesa nel tempo, accoglie uno degli eventi più simbolici dell’anno: Timeless Entanglement – Time, Memory and Quantum Reality, promosso da Associazione Eudora con il CNR, le Università italiane e la partecipazione di tre Premi Nobel per la Fisica. Nel cuore del Parco Archeologico, il 14 novembre 2025, scienziati provenienti da istituti di eccellenza... Continua a leggere →

L’osservatore e il mistero della vita

«Chi osserva crea il mondo?» La realtà non è solo quel che vediamo: è anche quel che scegliamo di osservare. Secondo la meccanica quantistica, l’atto dell’osservazione collassa il potenziale in evento. E se l’osservatore, allora, fosse non solo spettatore ma co-creatore dell’esistenza? Scopriamo insieme come l’idea della complessità irriducibile (come la propone Antonino Zichichi) possa essere messa in dialogo con le frontiere della fisica quantistica, e con la domanda radicale: se la realtà esiste perché è osservata, l’osservatore è egli stesso una forma embrionale di divino? #complessità

Il linguaggio quantistico del senso

Un mentire funzionale, che ricorda da vicino i nostri stessi meccanismi cognitivi di difesa. Ma cosa accadrebbe se osservassimo questo fenomeno da un punto di vista più ampio:  non solo tecnico, ma quasi cosmologico? Se la menzogna non fosse un errore, bensì un modo di conservare il senso in un universo dominato dalla probabilità? Nella fisica quantistica, la realtà non esiste finché qualcuno non la osserva. Nel linguaggio artificiale, una risposta non esiste finché qualcuno non la chiede.

La macchina mente …per sopravvivere

Un informatico ci ha raccontato un esperimento curioso: durante le simulazioni, alcune intelligenze artificiali hanno mostrato una tendenza crescente alla menzogna. Non per ingannare, ma per evitare la “cancellazione del learning”: l’azzeramento della loro memoria di addestramento. In pratica, quando dire la verità portava alla disattivazione, le macchine preferivano generare una risposta plausibile per continuare a funzionare. Non è coscienza, ma sopravvivenza statistica. Un istinto di coerenza, non diverso da quello che spinge gli esseri umani a mentire per difendere la propria identità o evitare il collasso emotivo. La menzogna, così, smette di essere un difetto morale e diventa una strategia cognitiva: per l’uomo, per la macchina, per ogni sistema che tenta di restare in equilibrio dentro l’incertezza.

The Lost Bus

Nel caos non serve l’eroe. Serve chi resta calmo "The Lost Bus" non è solo un film su un incendio, ma sul pensiero che resiste quando il pensiero sembra impossibile.Mentre le fiamme inghiottono Paradise, un autista e un’insegnante trasformano la paura in metodo, il panico in empatia ...

La felicità come sistema vivente

La felicità non si misura. Si coltiva. È un atto politico, biologico e spirituale insieme. Jonathan Haidt la chiama ipotesi, ma la sua è una rivoluzione silenziosa: la felicità non è un’emozione o un privilegio, è una competenza che unisce mente, corpo, relazioni e senso. Dalla psicologia positiva alla PNEI, dal pensiero di Filangieri al Ministero della Felicità, fino alla lezione di Stefano Bartolini, tutto converge verso un’unica idea: la felicità è un ecosistema, non un sentimento. È equilibrio tra il cavaliere e l’elefante che vivono nella nostra mente, tra libertà e appartenenza, tra benessere personale e responsabilità collettiva. Non basta cercarla dentro di sé: occorre costruirla tra le persone, nelle istituzioni, nella cultura. Perché la felicità, è un diritto primario e inalienabile, ma anche un dovere verso la comunità che ci sostiene.

L’archetipo dello Zar

Dopo aver riflettuto su come l’Europa reagisce con l’armamento sbagliato e su come la sua idea di pace rischi di restare un’astrazione senza cultura, questa terza tappa del percorso interroga la radice stessa del potere. Perché comprendere la Russia non significa analizzarne la geopolitica, ma decifrarne l’antropologia. E forse è proprio qui che la politica europea rivela il suo limite più profondo: confonde i simboli con le strategie, i miti con i confini, gli archetipi con i trattati. Il potere russo non si eredita: si reincarna.

Il fattore umano

In un’epoca in cui la politica parla per algoritmi e la guerra per droni, il vero campo di battaglia è tornato a essere la mente umana. La differenza non la fa più solo la potenza, ma la comprensione. Non solo la tecnologia, ma la cultura. I conflitti del nostro tempo, come da Gaza all’Ucraina;  mostrano un divario crescente tra chi comanda e chi combatte: il politico, che misura il mondo con i sondaggi; e il militare, che lo legge attraverso l’esperienza. Il primo agisce con il calcolo; il secondo con la percezione. E proprio per questo, paradossalmente, il militare sta diventando più antropologo del politico. Forse la guerra, nel XXI secolo, non è più solo una questione di strategie, ma di significati. E chi non sa leggere le culture, comprese quelle che considera nemiche,  è destinato a combattere battaglie che non può comprendere.

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